| "Descrizione" by AColumn (9402 pt) | 2025-Nov-30 19:31 |
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Il rosmarino, oggi classificato come Salvia rosmarinus (precedentemente Rosmarinus officinalis), è un arbusto sempreverde mediterraneo della famiglia Lamiaceae, ampiamente riconosciuto per il suo aroma intenso e le foglie lineari color verde scuro. Cresce spontaneamente lungo le coste rocciose, in terreni aridi e soleggiati, grazie alla sua notevole resistenza al caldo, alla siccità e ai venti salmastri.
Le foglie sono strette e coriacee, con pagina superiore verde brillante e inferiore più chiara per la presenza di una sottile peluria protettiva. I fiori, tipicamente azzurro-lilla, compaiono più volte durante l’anno nei climi miti e producono un nettare molto apprezzato dalle api, responsabile del noto miele di rosmarino.
Il profumo penetrante, balsamico e resinoso è dovuto alla forte presenza di oli essenziali, che rendono la pianta fondamentale sia in cucina sia nella tradizione erboristica mediterranea.

Nome comune: rosmarino
Nome botanico: Salvia rosmarinus (sin. Rosmarinus officinalis)
Famiglia botanica: Lamiaceae
Origine geografica: area mediterranea
Portamento: arbusto sempreverde, molto ramificato
Altezza: 50–150 cm (fino a oltre 2 m nelle varietà più vigorose)
Durata: perenne, molto longeva in condizioni favorevoli
Pianta tipicamente mediterranea, ama climi miti.
Tollera bene caldo e siccità.
Può sopportare brevi gelate leggere; soffre il freddo intenso e prolungato, soprattutto con suolo bagnato.
Predilige il pieno sole.
In luoghi troppo ombreggiati:
cresce meno compatto,
produce meno foglie aromatiche.
Ideale suolo:
sabbioso o ghiaioso,
ben drenato,
povero o moderatamente fertile.
Tollera terreni calcarei.
Non sopporta ristagni idrici e terreni pesanti, argillosi.
Molto resistente alla siccità una volta ben radicato.
In piena terra:
irrigare solo nei periodi molto secchi prolungati;
meglio poche irrigazioni profonde che bagnature frequenti.
In vaso:
bagnare quando il substrato è quasi asciutto;
evitare i sottovasi pieni d’acqua.
Intervallo ideale: 15–28 °C.
Può resistere fino a circa –5 °C se il terreno è drenante e l’esposizione è riparata.
In zone fredde è utile una protezione invernale (pacciamatura alla base, telo non tessuto).
Necessita di poche sostanze nutritive.
Un leggero apporto annuale di:
compost maturo o letame ben decomposto,
o un concime leggero per piante mediterranee.
Evitare eccessi di azoto, che favoriscono crescita tenera e meno aromatica.
Potatura leggera dopo la fioritura o alla fine dell’inverno per:
mantenere la forma compatta,
evitare che la pianta lignifichi troppo e si svuoti al centro.
Non tagliare in modo drastico il legno vecchio non più fogliato.
Eliminare rami secchi o danneggiati.
In vaso, rinvasare ogni 2–3 anni con substrato drenante (terra, sabbia, un po’ di ghiaia).
Le foglie si possono raccogliere tutto l’anno, preferibilmente:
al mattino, dopo l’evaporazione della rugiada,
su piante ben sviluppate.
Per uso aromatico e officinale, la qualità è migliore in primavera-estate.
Si possono essiccare i rametti in mazzetti, in luogo ombreggiato e ventilato.
Principali metodi:
talea semi-legnosa (il più usato), prelevata da germogli non fioriti in primavera o fine estate;
propaggine: piegare un ramo a contatto col suolo finché radica, poi separarlo;
seme, meno usato perché lento e poco uniforme.
Le talee radicano meglio in substrato leggero (torba e sabbia) mantenuto umido ma non zuppo.
Energia: ~330 kcal
Carboidrati: 20–25 g
Fibre totali: 40–45 g
Proteine: 4–6 g
Grassi: 13–15 g
Minerali: calcio, ferro, magnesio, potassio
Vitamine: tracce di vitamina C, provitamina A e vitamine del gruppo B
(L’assunzione reale è molto ridotta, poiché si usa come spezia o in infusi.)
Oli essenziali: 1,8-cineolo, canfora, α-pinene, borneolo
Acidi fenolici: acido rosmarinico, caffeico, ferulico
Flavonoidi: apigenina, luteolina, diosmina
Diterpeni fenolici: carnosolo, acido carnosico
Tannini
Sostanze amare e resine aromatiche
Raccolta: foglie e sommità fiorite raccolte nel periodo più aromatico (primavera–inizio estate).
Pulizia: rimozione di impurità, rametti non desiderati e materiale danneggiato.
Essiccazione: lenta, in ambiente ventilato e ombreggiato, oppure in essiccatori a bassa temperatura per preservare gli oli essenziali.
Taglio e setacciatura: per ottenere granulometria uniforme per miscele alimentari o tisane.
Distillazione (olio essenziale): mediante distillazione in corrente di vapore delle parti fresche.
Stoccaggio: in contenitori ermetici o flaconi scuri per i prodotti aromatici.
Foglie coriacee, sottili, di colore verde scuro sulla pagina superiore.
Aroma intenso, balsamico e resinoso.
Olio essenziale da incolore a giallo pallido, molto volatile.
Densità e granulometria variabili in base alla lavorazione.
Aroma persistente, erbaceo, balsamico, con note resinose e canforate.
Sapore deciso, amara-aromatico e leggermente piccante.
Buona resistenza al calore, ideale per cotture prolungate.
Forte attività aromatica, utile per marinature, prodotti da forno, oli aromatizzati e miscele di erbe.
Spezia per carni, pesce, patate, pane, focacce, arrosti e salse.
Preparazione di infusi e tisane aromatiche.
Produzione di oli aromatizzati, aceti e sali alle erbe.
Utilizzo in liquori tradizionali e preparazioni tipiche mediterranee.
Importante pianta mellifera per la produzione di miele di rosmarino.
Il rosmarino è ricco di composti fenolici come acido rosmarinico, carnosolo e acido carnosico, noti per il loro potenziale antiossidante. Gli oli essenziali contribuiscono all’effetto balsamico e aromatico tipico della pianta.
Nella tradizione erboristica viene utilizzato come pianta digestiva, aromatica, lievemente tonica, con preparazioni generalmente ben tollerate se consumate con moderazione.
È importante distinguere tra uso culinario o sotto forma di tisana e l’impiego dell’olio essenziale, molto più concentrato e da utilizzare con prudenza.
Per infusi: 1–2 g di foglie essiccate per 200 ml di acqua.
Per uso alimentare: quantità molto ridotte, da pizzichi a cucchiaini, secondo le ricette.
Il rosmarino non rientra tra gli allergeni obbligatori. Raramente possono verificarsi reazioni in soggetti sensibili alle Lamiaceae o ai composti aromatici intensi.
L’olio essenziale, se non correttamente diluito, può causare irritazioni cutanee.
Foglie essiccate: conservare in contenitori ermetici, al riparo da luce, umidità e calore.
Shelf-life: 12–24 mesi, con progressiva perdita aromatica.
Olio essenziale: conservare in vetro scuro, in luogo fresco; durata 24–36 mesi se protetto dall’ossidazione.
Le foglie di rosmarino sono considerate sicure come alimento e come erba officinale.
Devono rispettare i requisiti di qualità relativi a:
Identità botanica e purezza
Assenza di contaminanti e pesticidi
Norme sui botanicals e prodotti erboristici
Regolamenti sugli aromi naturali per l’olio essenziale
L’olio essenziale, in ambito cosmetico o alimentare, deve rispondere agli standard di purezza e alle norme europee sugli ingredienti aromatici.
Denominazione ingrediente: Rosmarino (Salvia rosmarinus).
Parte utilizzata: foglie o sommità fiorite.
Modalità d’uso per infusi o uso culinario.
Norme di conservazione.
Indicazioni obbligatorie per eventuali oli essenziali.
Aroma debole: materia prima vecchia o mal conservata → utilizzare lotti più freschi.
Infuso troppo intenso o amaro: ridurre il tempo di infusione.
Foglie con muffa: eccessiva umidità → verificare essiccazione e conservazione.
Olio essenziale ossidato: odore pungente o alterato → conservare correttamente e sostituire.
Il rosmarino è una pianta poco esigente, facilmente coltivabile con basso impatto ambientale. I punti fondamentali della filiera sostenibile includono:
Coltivazioni asciutte e a ridotto uso di irrigazione.
Limitato impiego di fertilizzanti e trattamenti.
Utilizzo degli scarti vegetali per compostaggio.
Tracciabilità dalla coltivazione alla trasformazione.
Controllo dei parametri ambientali come BOD/COD nelle acque di lavorazione.
Ingredienti come Rosmarinus Officinalis Leaf Extract, Rosmarinus Officinalis Oil e simili svolgono funzioni:
Antiossidante
Profumante
Tonificante
Astringente
Skin conditioning
Purificante (in formulazioni detergenti)
Il rosmarino è una delle piante aromatiche mediterranee più importanti, apprezzata per il profilo balsamico, l’elevata concentrazione di oli essenziali, la ricchezza in composti fenolici e la sorprendente versatilità. È diffuso in cucina, in erboristeria, in cosmetica e nell’industria aromatica. Facilmente coltivabile e resistente, rappresenta una risorsa sostenibile e preziosa all’interno delle filiere botaniche moderne.
Studi
Nell'analisi fitochimica del rosmarino sono stati identificati 18 componenti, ovvero 13 flavoni, due acidi organici e tre diterpeni. Nelle frazioni volatili sono stati trovati complessivamente 82 componenti, tra gli idrocarburi monoterpeni e l'1,8-cineolo, canfora, borneolo e verbenone come componenti dominanti, α-pinene e camphene tra i monoterpeni ossigenati (1).
Tra i componenti polifenolici presenti nel rosmarino, l'acido carnosico ha proprietà antiossidante ed antimicrobica e l'acido rosmarinico ha proprietà neuroprotettiva e antinfiammatoria.
L'acido rosmarinico anch'esso svolge azione di contrasto alle infiammazioni e alle ossidazioni.
L'estratto di rosmarino esercita un'azione rilassante sui muscoli della trachea e dell'intestino ed è un potenziale terapeutico nella prevenzione di varie malattie tra le quali cataratta, aterosclerosi, ulcera peptica, disturbi cardiovascolari (2).
L'olio essenziale di rosmarino ottenuto da foglie o fiori è utilizzato in dermatologia per trattare ferite ed eruzioni cutanee minori, nei disturbi gastrointestinali come anti-dispeptico, diuretico ed antispasmodico nelle coliche renali (3), in neurologia per mal di testa e problemi di circolazione, in pneumologia come espettorante.
Acido rosmarinico: polifenolo tipico delle Lamiaceae.
1,8-cineolo: componente dell’olio essenziale dal profumo balsamico.
Carnosolo / acido carnosico: diterpeni antiossidanti presenti nelle foglie.
Distillazione in corrente di vapore: processo per ottenere oli essenziali.
GMP/HACCP: sistemi di qualità e sicurezza.
BOD/COD: indici di carico organico degli effluenti industriali.
Bibliografia____________________________________________________________________
(1) Napoli EM, Siracusa L, Saija A, Speciale A, Trombetta D, Tuttolomondo T, La Bella S, Licata M, Virga G, Leone R, Leto C, Rubino L, Ruberto G. Wild Sicilian rosemary: phytochemical and morphological screening and antioxidant activity evaluation of extracts and essential oils. Chem Biodivers. 2015 Jul;12(7):1075-94. doi: 10.1002/cbdv.201400274.
(2) al-Sereiti MR, Abu-Amer KM, Sen P. Pharmacology of rosemary (Rosmarinus officinalis Linn.) and its therapeutic potentials. Indian J Exp Biol. 1999 Feb;37(2):124-30. Review.
Abstract. The use of plants is as old as the mankind. Natural products are cheap and claimed to be safe. They are also suitable raw material for production of new synthetic agents. Rosemary (Rosmarinus officinalis Linn.) is a common household plant grown in many parts of the world. It is used for flavouring food, a beverage drink, as well as in cosmetics; in folk.medicine it is used as an antispasmodic in renal colic and dysmenorrhoea, in relieving respiratory disorders and to stimulate growth of hair. Extract of rosemary relaxes smooth muscles of trachea and intestine, and has choleretic, hepatoprotective and antitumerogenic activity. The most important constituents of rosemary are caffeic acid and its derivatives such as rosmarinic acid. These compounds have antioxidant effect. The phenolic compound, rosmarinic acid, obtains one of its phenolic rings from phenylalanine via caffeic acid and the other from tyrosine via dihydroxyphenyl-lactic acid. Relatively large-scale production of rosmarinic acid can be obtained from the cell culture of Coleus blumei Benth when supplied exogenously with phenylalanine and tyrosine. Rosmarinic acid is well absorbed from gastrointestinal tract and from the skin. It increases the production of prostaglandin E2 and reduces the production of leukotriene B4 in human polymorphonuclear leucocytes, and inhibits the complement system. It is concluded that rosemary and its constituents especially caffeic acid derivatives such as rosmarinic acid have a therapeutic potential in treatment or prevention of bronchial asthma, spasmogenic disorders, peptic ulcer, inflammatory diseases, hepatotoxicity, atherosclerosis, ischaemic heart disease, cataract, cancer and poor sperm motility.
(3) Ulbricht C, Abrams TR, Brigham A, Ceurvels J, Clubb J, Curtiss W, Kirkwood CD, Giese N, Hoehn K, Iovin R, Isaac R, Rusie E, Serrano JM, Varghese M, Weissner W, Windsor RC. An evidence-based systematic review of rosemary (Rosmarinus officinalis) by the Natural Standard Research Collaboration. J Diet Suppl. 2010 Dec;7(4):351-413. doi: 10.3109/19390211.2010.525049.
Abstract. An evidence-based systematic review of rosemary (Rosmarinus officinalis), including written and statistical analysis of scientific literature, expert opinion, folkloric precedent, history, pharmacology, kinetics/dynamics, interactions, adverse effects, toxicology, and dosing.
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