| "Descrizione" di Qwerty (3788 pt) | 16-ott-2025 10:21 |
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Propionato di calcio (E282)
Il propionato di calcio è un composto chimico, il sale di calcio dell’acido propionico, sale naturale grasso a catena corta. È un conservante antimuffa ampiamente impiegato in panificazione e prodotti da forno confezionati per rallentare la crescita di muffe e alcuni batteri alteranti, contribuendo a prolungare la shelf-life senza ricorrere a trattamenti termici più intensi.
Si presenta in forma di polvere bianca.

Meccanismo d’azione e finestra di efficacia
Il sistema propionico agisce principalmente in forma non dissociata (acido propionico), che penetra nelle cellule microbiche e ne altera il metabolismo. L’efficacia aumenta in matrici leggermente acide e con aw non troppo elevata, tipiche di molti pani e dolci secchi. I propionati mostrano spiccata attività antifungina e una limitata attività sui lieviti tecnici, motivo per cui alle dosi d’uso non inibiscono in modo marcato la lievitazione.
Spettro d’azione
Il propionato di calcio è efficace contro un ampio ventaglio di muffe (per esempio Penicillium, Aspergillus, Rhizopus) e contro fenomeni di “muffe di superficie” in pane e torte. L’azione sui batteri è modesta; pertanto il controllo del cosiddetto “rope” (difetto batterico da Bacillus spp.) richiede anche buone pratiche igieniche, gestione della cottura/raffreddamento e, se necessario, approcci complementari.
Impieghi tecnologici principali
• Prodotti da forno a umidità intermedia: pani a fette, panini confezionati, focacce, piadine, muffin e torte.
• Prodotti secchi: grissini, crackers e snack, dove l’effetto è sinergico con la bassa aw.
• Altri utilizzi selettivi: ripieni a base cereale o prodotti con formati “soft” destinati a distribuzione lunga e logistica temperatura-ambiente.
Medicina
Il propionato di calcio è una fonte di energia e calcio per alleviare il bilancio energetico negativo e l'ipocalcemia.
Cosmetica
E' un ingrediente soggetto a restrizioni V/2 come Voce pertinente negli allegati del regolamento europeo sui cosmetici n. 1223/2009. Concentrazione massima nella preparazione pronta all'uso 2%.
Conservante. Qualsiasi prodotto contenente composti organici, inorganici, acqua, ha necessità di essere preservato dalla contaminazione microbica. I conservanti agiscono contro lo sviluppo dei microrganismi dannosi e contro l'ossidazione del prodotto.
Dosaggi tipici e modalità d’uso
• Panificazione: in genere 0,1–0,3% sul peso farina (1–3 g/kg farina), adattando la dose in funzione di pH, umidità del prodotto e durata di vita attesa.
• Formulazione: si può aggiungere come ingrediente diretto, in pre-mix o in soluzione; la presenza di acidificanti (per esempio lattato/acetato o pasta madre) tende a potenziare l’efficacia.
• Etichettatura: indicazione come “propionato di calcio” o “E282”, secondo la prassi locale.
Impatto sensoriale e interazioni di processo
Alle dosi tecnologiche l’impatto su aroma e gusto è generalmente minimo rispetto ad altre famiglie di conservanti. Un eccesso può introdurre leggere note sapide o alcaline e, in taluni impasti, irrigidire leggermente la maglia glutinica per l’apporto di calcio: si può compensare agendo su idratazione, tempo di impasto, enzimi o emulsionanti. L’efficacia aumenta combinandolo con confezionamento a barriera, igiene di raffreddamento e rapida riduzione della temperatura dopo cottura.
Qualità della materia prima e specifiche
Il propionato di calcio alimentare dovrebbe presentare: titolo conforme, umidità controllata, pH in soluzione entro specifica, metalli pesanti sotto i limiti, solubilità e granulometria adeguate alla distribuzione uniforme nell’impasto. È buona prassi richiedere certificati di analisi, tracciabilità di lotto e verificare l’assenza di off-flavors.
Sicurezza alimentare e quadro regolatorio (sintesi)
Il propionato di calcio è ampiamente autorizzato come conservante nei prodotti da forno; i limiti d’impiego e le categorie ammesse variano in base alla giurisdizione. In etichetta è richiesta la dichiarazione dell’additivo. Come per tutti i conservanti, si raccomanda l’approccio del “minimo efficace”, calibrato su ricetta, processo e vita commerciale prevista.
Conservazione e shelf-life dei prodotti
L’impiego di E282, integrato con buone pratiche di fabbricazione, riduce innesco e velocità di crescita delle muffe, consentendo di mantenere morbidezza e qualità sensoriale più a lungo. La shelf-life dipende anche da umidità residua, pH, carica microbica post-cottura, tipo di confezione (MAP, film a bassa permeabilità a ossigeno e vapore), logistica e temperatura di stoccaggio.
Troubleshooting
• Muffe precoci nonostante il conservante: verificare raffreddamento (condensa), igiene dei nastri/affettatrici, integrità delle saldature del pack e uniformità di distribuzione dell’additivo.
• Percezione di sapore “salino” o alcalino: riconsiderare dosaggio, metodo di aggiunta o passare a frazionamento su più step di impasto; valutare sinergie con acidificanti.
• Lievitazione rallentata: controllare sovradosaggio, forza della farina, attività del lievito e tempi/temperature di puntata e lievitazione.
• Crescita di muffe ai bordi del pack: indagare trappole di umidità e ossigeno residuo; migliorare barriera o aggiungere scavengers ove consentito.
Sostenibilità e filiera
L’estensione della shelf-life riduce scarti lungo la catena distributiva, con beneficio ambientale ed economico. L’uso responsabile del conservante, insieme a un design di processo e di packaging ottimizzati, consente obiettivi di qualità e sostenibilità senza eccesso di additivi.
Su questo ingrediente sono stati selezionati gli studi più rilevanti con una sintesi dei contenuti:
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Formula molecolare: C6H10O4Ca C6H10CaO4
Linear Formula (CH3CH2COO)2Ca
Peso molecolare: 186.22 g/mol
UNII: 8AI80040KW
CAS: 4075-81-4
EC Number: 223-795-8
PubChem Substance ID 329751623
MDL number MFCD00036137
Beilstein Registry Number 3698682
Sinonimi:
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