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Canola oil
"Descrizione"
by Harrier2 (1059 pt)
2025-Nov-29 12:18

Review Consensus: 10 Rating: 10 Number of users: 1
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L'olio di canola è un olio ricavato da una specie particolare di colza e canola è un acronimo di "CANadian Oil Low Acid". Si tratta di una colza modificata alla quale è stato tolto l'acido erucico, un componente problematico per la salute umana di cui scriverò più avanti. Canola è anche un termine comunemente utilizzato nelle etichette alimentari per indicare l’olio ottenuto da varietà selezionate di colza (Brassica napus, talvolta Brassica rapa) a basso contenuto di acido erucico e di glucosinolati, sviluppate soprattutto in Canada a partire dagli anni ’70 per ottenere un olio nutrizionalmente più favorevole e sicuro rispetto all’olio di colza tradizionale. Si presenta come un olio liquido di colore giallo chiaro–dorato, dal sapore delicato e dall’odore tenue, impiegato sia a crudo (condimento) sia in cottura e frittura grazie al buon profilo di acidi grassi e alla discreta stabilità ossidativa. Dal punto di vista nutrizionale è caratterizzato da un contenuto molto basso di acidi grassi saturi e da una quota elevata di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, con un equilibrio interessante tra omega-6 (acido linoleico) e omega-3 (acido α-linolenico). Oltre all’olio alimentare, dalla canola si ottengono anche farine e panelli destinati soprattutto alla mangimistica e frazioni specifiche (lecitine, insaponificabile) utilizzate in alimenti, integratori e cosmetici.

Descrizione

  • Olio vegetale ottenuto da varietà di colza (Brassica napus, B. rapa) selezionate a basso acido erucico e bassi glucosinolati (canola).

  • Profilo sensoriale: colore giallo paglierino, sapore neutro/leggermente nocciolato e bassa viscosità; la versione raffinata è più neutra della spremuta a freddo (più aromatica).

  • Impieghi tipici: cotture ad alta T, fritture, emulsioni (maionesi/dressing), forneria e foodservice; varianti alto oleico per stabilità ossidativa superiore.

Classificazione botanica

  • Nome comune: canola

  • Nome botanico: Brassica napus var. napus

  • Famiglia: Brassicaceae

  • Origine: probabilmente area mediterranea ed Europa settentrionale, con sviluppo moderno delle varietà in Canada

  • Caratteristiche generali: pianta annuale/biannuale coltivata per i semi oleosi a basso contenuto di glucosinolati ed acido erucico; crescita rapida, infiorescenze a racemo con fiori gialli, semi contenenti olio e proteine


Coltivazione e condizioni di crescita

Clima

  • Preferisce climi temperati freschi.

  • Sensibile agli stress termici prolungati.

  • Ama primavere fresche ed estati non troppo calde.

  • Può essere coltivata come coltura invernale nelle regioni più miti.

Esposizione

  • Richiede pieno sole per tutto il ciclo colturale.

  • L’insufficienza luminosa riduce fioritura e resa seminale.

Terreno

  • Predilige terreni profondi, fertili e ben drenati.

  • pH ottimale: leggermente acido-neutro (6,0–7,0).

  • Evitare ristagni idrici, che favoriscono marciumi e patogeni fungini.

  • Buona struttura del suolo essenziale per lo sviluppo radicale.

Irrigazione

  • Generalmente poco esigente in acqua, ma necessita di adeguata umidità durante:

    • germinazione,

    • allungamento del fusto,

    • fioritura e allegagione.

  • Evitare eccessi: un terreno troppo umido compromette la qualità dei semi.

Temperatura

  • Germinazione: 5–10 °C.

  • Crescita ottimale: 15–22 °C.

  • Resistenza al freddo elevata nelle varietà invernali, che tollerano brevi gelate.

  • Temperature > 30 °C durante la fioritura riducono sensibilmente la resa.

Concimazione

  • Richiede buona disponibilità di azoto, soprattutto nelle prime fasi.

  • Fosforo e potassio sono necessari per radici robuste, fioritura e formazione del seme.

  • Beneficia dell’apporto di microelementi (es. boro) per evitare aborto fiorale.

  • Concimazioni bilanciate migliorano contenuto oleoso e qualità finale.

Cure colturali

  • Controllo delle infestanti essenziale nelle prime settimane.

  • Rotazioni colturali consigliate per ridurre malattie tipiche delle Brassicaceae.

  • Monitoraggio di parassiti quali altiche, afidi e larve di lepidotteri.

  • Evitare sovradensità: una buona spaziatura migliora vigore e resa.

Raccolta

  • Avviene quando i baccelli sono maturi ma non ancora troppo secchi (per evitare la deiscenza).

  • Umidità del seme ideale: 8–10%.

  • La raccolta meccanica è la pratica più comune.

  • Una gestione attenta riduce perdite per apertura spontanea dei siliqui.

Moltiplicazione

  • Si effettua tramite seme.

  • Semina autunnale nelle varietà invernali; semina primaverile nelle varietà primaverili.

  • Semente certificata raccomandata per garantire purezza varietale e parametri agronomici costanti.

Valore calorico (per 100 g)

  • ~884 kcal (≈ 9 kcal/g). Proteine 0 g, carboidrati 0 g, grassi ~100 g. Vitamina E (tocoferoli) tipicamente 15–30 mg/100 g.

Principali sostanze contenute

  • Trigliceridi con elevata quota di acido oleico (**MUFA**), acido linoleico (n-6) e acido α-linolenico (n-3) (**PUFA**).

  • Fitosteroli (es. campesterolo, β-sitosterolo, brassicasterolo), tocoferoli (α/γ), tracce di fenolici (maggiore nello spremuto a freddo).

  • Acido erucico <2% per normativa (tipicamente tracce nelle varietà canola).

Processo di produzione

  • Preparazione seme: pulizia, cottura/condizionamento, sfogliatura.

  • Estrazione dell’olio: pressatura meccanica e/o estrazione con solvente (es. esano), desolventizzazione e recupero solvente.

  • Raffinazione (RBD): degommaggio (fosfolipidi), neutralizzazione (acidi grassi liberi), decolorazione (terre/ carbone attivo), deodorizzazione (vuoto/alta T); winterizzazione se richiesta la stabilità a freddo.

  • Co-prodotti: panello/farina di canola (ingredienti per mangimi/proteine), gomme (lecitine).

  • Controlli critici: FFA/acidità, perossidi, anisidina/TOTOX, fosforo, metalli, solvente residuo e 3-MCPD/GE (ottimizzazione di processo per minimizzarli).

Proprietà sensoriali e tecnologiche

  • Punto di fumo: raffinato ~220–230 °C; spremuto a freddo ~160–200 °C (variabile).

  • Stabilità: buona in **MUFA**; la quota **PUFA** richiede protezione da luce/ossigeno/calore. Le versioni alto oleico sono più stabili in frittura.

  • Reologia: bassa viscosità (buona colabilità), cristallizzazione a bassa T (eventuale intorbidimento senza effetti sulla sicurezza).

Impieghi alimentari

  • Frittura e sauté (raffinato; cambio olio a composti polari elevati).

  • Emulsioni (maionesi/dressing), salse, marinate.

  • Forneria/pasticceria: shortening e texture soffice; in blend per margarine/spalmabili.

  • Prodotti plant-based: succosità e lubrificazione in burger/analoghi; spray o coating per snack.

Nutrizione e salute

  • Basso tenore di **SFA** (~6–8%), alto **MUFA** (~58–65%) e **PUFA** (~28–32%, con linoleico n-6 ~18–24% e ALA n-3 ~8–12%, rapporto n-6:n-3 ≈ 2:1–3:1).

  • Vitamina E e fitosteroli possono contribuire al profilo lipidico favorevole.

  • La frazione **PUFA** è più ossidabile: preferire cotture brevi o varietà alto oleico per frittura prolungata.

Profilo dei grassi

  • **MUFA** (acido oleico) elevati → spesso neutri/favorevoli sul colesterolo.

  • **PUFA** (linoleico n-6, ALA n-3) potenzialmente benefici se bilanciati; maggiore rischio ossidativo.

  • **SFA** bassi (prevalenza palmitico); da moderare nella dieta complessiva.

  • **TFA** trascurabili in oli non idrogenati; aumentano solo con parziale idrogenazione (da evitare).

  • **MCT** non presenti in quantità significative.

Qualità e specifiche (temi tipici)

  • Identità/purezza: acidità (FFA) bassa (es. ≤0,1–0,3% come oleico), perossidi ≤10 meq O₂/kg, anisidina contenuta, TOTOX basso (es. ≤26), umidità/impurezze ≤0,1%.

  • Fisico-chimica: colore (Lovibond), stabilità a freddo, metalli (Fe, Cu bassi), fosforo basso (raffinato).

  • Sicurezza di processo: solvente residuo conforme, 3-MCPD/glicidil esteri minimizzati, IPA/PAH non rilevanti in filiere corrette.

  • In frittura: monitorare composti polari, acidi grassi liberi e viscosità per determinare il fine vita dell’olio.

Conservazione e shelf-life

  • Conservare al buio, al fresco (idealmente <20 °C), in contenitore ermetico (meglio inertizzato); evitare contatto con rame/ferro.

  • Shelf-life: raffinato 12–18 mesi; spremuto a freddo 6–12 mesi (più sensibile all’ossidazione).

Allergeni e sicurezza

  • Non è tra gli allergeni maggiori; possibili tracce proteiche residue sono minime nel raffinato.

  • OGM: la canola può essere GM in alcune aree; disponibili linee non-OGM (etichettare secondo normativa).

  • Norme sull’acido erucico rispettate nelle varietà canola; verificare conformità lotti.

Funzioni INCI in cosmesi (ove applicabile)

  • INCI: Canola Oil, Brassica Campestris (Rapeseed) Seed Oil.

  • Ruoli: emolliente, skin-conditioning, occlusivo leggero, hair-conditioning; utile in olio da massaggio, balsami, creme e make-up.

Troubleshooting

  • Note rancide/pesce: ossidazione → verificare scadenza, stoccaggio e esposizione a calore/aria/luce; usare lotti freschi.

  • Schiuma in frittura/scurimento rapido: olio esausto, umidità o contaminanti (pangrattato, zuccheri) → filtrare, mantenere T costante, sostituire oltre limite composti polari.

  • Intorbidimento a freddo: cristallizzazione di cere/triacilgliceroli ad alto punto di fusione → winterizzato o riportare a T ambiente.

Sostenibilità e filiera

  • Rotazione colturale utile (cereali/leguminose) e resa per ettaro elevata; co-prodotti (farina di canola) valorizzati in mangimistica.

  • In raffineria: controllare emissioni di solventi, trattare reflui verso target **BOD/COD**, ottimizzare energia/recuperi termici, usare imballi riciclabili e garantire **GMP/HACCP** e tracciabilità.

Etichettatura

  • Denominazioni: “olio di canola”/“olio di colza (canola)”; indicare raffinato/spremuto a freddo, eventuale alto oleico, origine e lotto.

  • Dichiarazioni nutrizionali e assenza di **TFA** solo se conformi; non-OGM dove previsto; per biologico rispettare i relativi standard.

Conclusione

L’olio di canola offre un profilo lipidico favorevole (**MUFA** alti, **SFA** bassi, **PUFA** con ALA n-3), sapore neutro e buona lavorabilità, risultando versatile in cucina domestica e industria. La scelta del grado (raffinato vs spremuto a freddo/alto oleico), una gestione termica corretta e una buona conservazione massimizzano stabilità, sicurezza e qualità sensoriale.

Mini-glossario

  • MUFAgrassi monoinsaturi (es. oleico): spesso neutri/favorevoli sul profilo lipidico e più stabili all’ossidazione rispetto ai polinsaturi.

  • PUFAgrassi polinsaturi (es. linoleico n-6, ALA n-3): benefici se bilanciati, ma più suscettibili a ossidazione termica.

  • SFAgrassi saturi (es. palmitico): da mantenere moderati nella dieta complessiva.

  • TFAacidi grassi trans: trascurabili negli oli non idrogenati; evitare oli parzialmente idrogenati.

  • MCTtrigliceridi a media catena: non significativi nell’olio di canola.

  • TOTOX — indice di ossidazione totale (2× perossidi + anisidina): misura lo stato ossidativo dell’olio.

  • Winterizzazione — rimozione cristalli/cere per stabilità a freddo.

  • GMP/HACCPgood manufacturing practice / hazard analysis and critical control points: sistemi igienico-preventivi con CCP convalidati.

  • BOD/CODdomanda biochimica/chimica di ossigeno: indicatori per la trattabilità dei reflui industriali.


La Colza (Brassica napus L.) appartiene alla famiglia delle Brassicaceae ed è nata circa 10.000 anni fa dalla ibridazione spontaneatra la Brassica rapa L. e la Brassica oleracea L. (1).

La colza è la terza coltivazione mondiale di semi oleosi, fornisce circa il 13% della fornitura mondiale di olio vegetale (2), un olio usato nel settore industriale come lubrificante, in quello alimentare (dove ha avuto un episodio problematico in Spagna del 1981. Successivamente, nel 1991 la Comunità Europea ha stabilito liee più restrittive per la coltivazione alimentare) e nel settore petrolifero per il bio-diesel.

Nella colza si trovano flavonoidi flavonoli come la Quecetina, Isorhamnetin, Kaempferol e alcuni derivati della epicatechina (3).

L'olio di colza per uso cosmetico è tra gli oli più economici del mercato e si estrae meccanicamente e chimicamente. I semi di colza hanno un contenuto molto elevato di olio, circa il 40% .

E' denominato Canola oil o rapeseed oil.

Le piante della colza, Brassica napus, Brassica rapa, Brassica juncea appartengono alla famiglia delle Brassicaceae.

Il procedimento di estrazione necessita di grandi impianti specializzati e passa attraverso queste fasi :

  • Pulitura del seme oleoso tramite depolverazione e deferizzazione mediante spremitura meccanica per garantire una resa migliore.
  • Spremitura a freddo con estrazione meccanica dell'olio grezzo.
  • Chiarificazione dell'olio grezzo mediante separazione dai fanghi (direttiva DIN V 51605).
  • Filtraggio dell'olio chiarificato mediante microfiltrazione ad 1 micron.
  • Stoccaggio dell'olio filtrato in apposite cisterne omologate.

Contiene l'acido erucico, un acido che può causare tossicità ad elevate dosi. Tuttavia, dal 1991, la Comunità Europea ha stabilito linee di coltivazione più restrittive per la colza, per cui la quantità di questo acido nell'olio di colza è drasticamente diminuita. Questo olio ha ora un basso contenuto di acido erucico (circa 2%) ed anche di glucosinolati.

Dopo l'olio di soia e l'olio di palma, l'olio di colza è il terzo olio più popolare al mondo. Per la sua composizione che comprende tocoferoli, steroli e composti fenolici (acido sinapico), ha proprietà antiossidanti.

Si presenta in forma di liquido oleoso giallo o come polvere bianca dal leggero odore di nocciola.

Caratteristiche tipiche del prodotto commerciale Rapeseed oil

AppearanceYellow liquid
Smoke Point
460 – 530oF
Monounsaturated fat (omega 9)
59.1 g
Monounsaturated fat (omega 3) (C 18:3)
10%
Saturated fat6.5 g
Beta-sitosterol
413 mg
Campesterol241 mg
Gamma Tocopherol 27.4 mg
Alfa Tocopherol 17.5 mg
Iodine100 - 122 (Wijs)
Refractive Index
@ 40oC: 1.460 – 1.467 @20°C 1.505 to 1.512
Saponification Value
182 – 193
Fire Point
670 – 690oF
Flash Point
610 – 640oF
Density  Min. 0.9180 Max. 0.9225 at 25°C and 4°C   at 15°C: 900-930kg/m3
Impurities 0.10% Max
Unsaponifiables Matter
Max. 1.50 pct.
Lecithin 0.02% Max
Calorific value
35.000 kJ/kg
Kinematic viscosity
38 mm2/3 (40°C)
Water content
75mg/kg
Ash0.01 mass%
Sulphur content
20mg/kg
Phosphorus content
15mg/kg
Neutralizations number
2,0mg KOH/g


Protegge la pelle tramite regolazione del suo equilibrio idrico e produce un leggero effetto antinvecchiamento. Questo studio ha rilevato che alcuni prodotti proteasi solamente con la procedura di idrolizzazione (Alcalase 2.4L FG, Protex 6L, Protamex e Corolase 7089) hanno esercitato in vitro  attività antiossidanti, antirughe e antinfiammatorie (4).

Utilizzato nei trattamenti per  e saponi. capelli, oli per unghie.

Bibliografia____________________________________________________________________

(1) U N (1935) Genomic analysis in Brassica with special reference to the experimental formation of B. napus and peculiar mode of fertilisation. Jpn J Bot 7: 389–452

(2) . Hajduch M, Casteel JE, Hurrelmeyer KE, Song Z, Agrawal GK, Thelen JJ. Proteomic analysis of seed filling in Brassica napus. Developmental characterization of metabolic isozymes using high-resolution two-dimensional gel electrophoresis. Plant Physiol. 2006 May;141(1):32-46. doi: 10.1104/pp.105.075390. 

Abstract. Brassica napus (cultivar Reston) seed proteins were analyzed at 2, 3, 4, 5, and 6 weeks after flowering in biological quadruplicate using two-dimensional gel electrophoresis. Developmental expression profiles for 794 protein spot groups were established and hierarchical cluster analysis revealed 12 different expression trends. Tryptic peptides from each spot group were analyzed in duplicate using matrix-assisted laser desorption ionization time-of-flight mass spectrometry and liquid chromatography-tandem mass spectrometry. The identity of 517 spot groups was determined, representing 289 nonredundant proteins. These proteins were classified into 14 functional categories based upon the Arabidopsis (Arabidopsisthaliana) genome classification scheme. Energy and metabolism related proteins were highly represented in developing seed, accounting for 24.3% and 16.8% of the total proteins, respectively. Analysis of subclasses within the metabolism group revealed coordinated expression during seed filling. The influence of prominently expressed seed storage proteins on relative quantification data is discussed and an in silico subtraction method is presented. The preponderance of energy and metabolic proteins detected in this study provides an in-depth proteomic view on carbon assimilation in B. napus seed. These data suggest that sugar mobilization from glucose to coenzyme A and its acyl derivative is a collaboration between the cytosol and plastids and that temporal control of enzymes and pathways extends beyond transcription. This study provides a systematic analysis of metabolic processes operating in developing B. napus seed from the perspective of protein expression. Data generated from this study have been deposited into a web database (http://oilseedproteomics.missouri.edu) that is accessible to the public domain.

(3) Qu C, Fu F, Lu K, Zhang K, Wang R, Xu X, Wang M, Lu J, Wan H, Zhanglin T, Li J. Differential accumulation of phenolic compounds and expression of related genes in black- and yellow-seeded Brassica napus. J Exp Bot. 2013 Jul;64(10):2885-98. doi: 10.1093/jxb/ert148. 

Abstract. Developing yellow-seeded Brassica napus (rapeseed) with improved qualities is a major breeding goal. The intermediate and final metabolites of the phenylpropanoid and flavonoid pathways affect not only oil quality but also seed coat colour of B. napus. Here, the accumulation of phenolic compounds was analysed in the seed coats of black-seeded (ZY821) and yellow-seeded (GH06) B. napus. Using toluidine blue O staining and liquid chromatography–mass spectrometry, histochemical and biochemical differences were identified in the accumulation of phenolic compounds between ZY821 and GH06. Two and 13 unique flavonol derivatives were detected in ZY821 and GH06, respectively. Quantitative real-time PCR analysis revealed significant differences between ZY821 and GH06 in the expression of common phenylpropanoid biosynthetic genes (BnPAL and BnC4H), common flavonoid biosynthetic genes (BnTT4 and BnTT6), anthocyanin- and proanthocyandin-specific genes (BnTT3 and BnTT18), proanthocyandin-specific genes (BnTT12, BnTT10, and BnUGT2) and three transcription factor genes (BnTTG1, BnTTG2, and BnTT8) that function in the flavonoid biosynthetic pathway. These data provide insight into pigment accumulation in B. napus, and serve as a useful resource for researchers analysing the formation of seed coat colour and the underlying regulatory mechanisms in B. napus.

(4) Rivera D, Rommi K, Fernandes MM, Lantto R, Tzanov T. Biocompounds from rapeseed oil industry co-stream as active ingredients for skin care applications. Int J Cosmet Sci. 2015 Oct;37(5):496-505. doi: 10.1111/ics.12222.

Abstract. Objective. Despite the great number of substances produced by the skincare industry, very few of them seem to truly have an effect on the skin. Therefore, given the social implications surrounding physical appearance, the search for new bioactive compounds to prevent or attenuate skin ageing and enhance self‐image is a priority of current research. In this context, being rich in valuable compounds, such as proteins, phenolics, lipids and vitamins, this study is focused on the potential activity of rapeseed press cake hydrolysates to be used as raw materials for skincare applications. Methods. In this study, the protein‐rich press residue from the rapeseed oil industry was converted enzymatically into short‐chain biologically active peptides using four protease products with varying substrate specificity – Alcalase 2.4L FG, Protex 6L, Protamex and Corolase 7089. The antioxidant, anti‐wrinkle and anti‐inflammatory activities of the obtained hydrolysates were evaluated in vitro while their biocompatibility with human skin fibroblasts was tested. Results. All hydrolysates were biocompatible with skin fibroblasts after 24 h of exposure, while the non‐hydrolysed extract induced cell toxicity. Alcalase 2,4L FG and Protex 6L‐obtained hydrolysates were the most promising extracts showing improved bioactivities suitable for skin anti‐ageing formulations, namely antioxidant activity, inhibiting approximately 80% cellular reactive oxidative species, anti‐inflammatory and anti‐wrinkle properties, inhibiting around 36% of myeloperoxidase activity and over 83% of elastase activity. Conclusion. The enzymatic technology applied to the rapeseed oil industry costream results in the release of bioactive compounds suitable for skincare applications.

Lauretti E, Praticò D. Effect of canola oil consumption on memory, synapse and neuropathology in the triple transgenic mouse model of Alzheimer's disease. Sci Rep. 2017 Dec 7;7(1):17134. doi: 10.1038/s41598-017-17373-3. 

Abstract. In recent years consumption of canola oil has increased due to lower cost compared with olive oil and the perception that it shares its health benefits. However, no data are available on the effect of canola oil intake on Alzheimer's disease (AD) pathogenesis. Herein, we investigated the effect of chronic daily consumption of canola oil on the phenotype of a mouse model of AD that develops both plaques and tangles (3xTg). To this end mice received either regular chow or a chow diet supplemented with canola oil for 6 months. At this time point we found that chronic exposure to the canola-rich diet resulted in a significant increase in body weight and impairments in their working memory together wit

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