| "Descrizione" by Ark90 (12472 pt) | 2025-Nov-30 18:57 |
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Artemisia glacialis è una specie alpina perenne appartenente alla famiglia Asteraceae, nota anche come “genepi della Valle d’Aosta” o “genepi giallo”. Cresce spontaneamente nelle aree di alta montagna, generalmente tra i 2300 e i 3000 metri, colonizzando pendii rocciosi, ghiaioni e terreni poveri, tipici degli ambienti d’alta quota. La morfologia è compatta: forma piccoli cuscini o cespi densi, con foglioline finemente divise di colore verde-grigiastro, ricoperte da una delicata peluria che riduce l’evaporazione e protegge dai forti venti e dalle basse temperature.
I fiori, piccoli e giallo-oro, sono raccolti in infiorescenze terminali poco appariscenti ma profumatissime. L’aroma è intenso, balsamico, leggermente amaro, con note resinose tipiche del genere Artemisia. La pianta è tradizionalmente associata alla produzione dei celebri liquori di genepi, dove le sommità fiorite apportano un profilo aromatico unico e molto riconoscibile. A causa della sua localizzazione montana e della raccolta talvolta eccessiva, in alcune regioni la specie è oggetto di protezione, e la raccolta selvatica è regolamentata o limitata.
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Nome comune: genepi bianco, genepì glaciale
Nome botanico: Artemisia glacialis
Famiglia botanica: Asteraceae
Origine geografica: Alpi occidentali e centrali, habitat montano d’alta quota
Portamento: piccola pianta erbacea perenne, cespitosa
Altezza: 5–15 cm
Durata: perenne, tipica delle zone alpine fredde
Specie tipicamente alpina, richiede clima freddo o temperato-freddo.
Tollera gelate e nevicate prolungate.
Non adatta ai climi caldi o a quote troppo basse.
Preferisce pieno sole.
In alta montagna cresce bene anche con forte irraggiamento e sbalzi termici.
Terreni ideali:
ghiaiosi, sabbiosi o rocciosi,
molto ben drenati,
poveri di nutrienti,
leggermente acidi o neutri.
Non sopporta ristagni d’acqua né suoli pesanti.
Necessita di pochissima acqua.
Irrigare solo se coltivata in zone più basse o in vaso durante periodi molto secchi.
Ama condizioni aride, tipiche degli ambienti montani sassosi.
Molto resistente al freddo: fino a –20 °C o più.
Sensibile però al caldo eccessivo sopra i 25–28 °C, soprattutto se combinato con umidità elevata.
Non richiede concimazioni particolari.
Meglio evitare fertilizzanti ricchi per non compromettere la naturalità della pianta.
Se necessario, utilizzare modeste quantità di concimi a basso titolo.
Non richiede interventi complessi.
Mantenere il terreno drenante, aggiungendo ghiaia o sabbia se necessario.
Evitare eccessi d’acqua.
In vaso, scegliere contenitori piccoli con substrato molto leggero.
Controllare eventuali marciumi basali in caso di umidità prolungata.
Le sommità fiorite si raccolgono in estate, generalmente da luglio ad agosto, a seconda della quota.
Vengono tradizionalmente utilizzate fresche o essiccate.
Si moltiplica tramite:
seme (non sempre semplice per scarsa germinabilità),
divisione dei cespi in primavera,
talee erbacee o semi-legnose in estate.
La germinazione richiede temperature fresche e substrato leggero.
(Valori riferiti alla materia secca, tipicamente utilizzata per infusi o macerazioni.)
Energia: 250–320 kcal
Carboidrati: 30–40 g
Fibre totali: 20–30 g
Proteine: 5–8 g
Grassi: 3–6 g
Minerali predominanti: calcio, potassio, magnesio, ferro
Vitamine: tracce di vitamine del gruppo B e piccole quantità di vitamina C residua
Latttoni sesquiterpenici (caratteristici del genere Artemisia)
Flavonoidi (quercetina, luteolina, derivati)
Tannini
Composti aromatici ad attività balsamica
Terpeni e molecole volatili resinose
Acidi fenolici (caffeico, ferulico, clorogenico)
Minerali naturalmente presenti nella pianta alpina
Raccolta: eseguita in piena fioritura (estate), selezionando le sommità fiorite senza estirpare la pianta intera.
Pulizia: rimozione di eventuali impurità naturali (ghiaia, polvere, residui vegetali non desiderati).
Essiccazione: lenta e a basse temperature, per preservare l’aroma balsamico e i composti sensibili al calore; spesso in locali ombreggiati e ben aerati.
Stabilizzazione: riduzione dell’umidità al livello idoneo alla conservazione.
Taglio e selezione: standardizzazione del materiale essiccato per infusi o per la preparazione di liquori.
Estrazione: in ambito liquoristico vengono utilizzate macerazioni idroalcoliche; nel settore erboristico si possono produrre estratti acquosi, idroalcolici o secchi.
Aspetto: sommità essiccate dal colore verde-grigiastro con tonalità gialle residue.
Odore: intenso, erbaceo-resinoso, con note balsamiche.
Texture: frammenti leggeri, friabili e poco densi.
Solubilità: buona liberazione di componenti aromatici in acqua calda o in alcol.
Aroma balsamico e resinoso, con piacevole nota amara.
Infuso di colore giallo-oro, leggermente torbido per presenza di composti volatili.
I latttoni sesquiterpenici conferiscono un amaro aromatico caratteristico.
Ottima attitudine alla macerazione in alcol per prodotti liquoristici.
Preparazione di infusi aromatici.
Ingrediente tradizionale per il liquore Genepì (nelle sue variazioni regionali).
Aromatizzazioni in piccole quantità per prodotti tipici alpini.
Possibile uso in mieli aromatizzati o preparazioni artigianali.
Artemisia glacialis è apprezzata soprattutto per il suo profilo fitocomposto: latttoni sesquiterpenici, flavonoidi, tannini e composti aromatici. Tradizionalmente impiegata come pianta digestiva, lievemente balsamica e tonica, è particolarmente nota per il caratteristico amaro naturale. Le proprietà riportate appartengono alla tradizione erboristica alpina e si limitano alla fisiologia generale (es. digestione, sensazione balsamica).
Gli infusi ottenuti dalla pianta sono generalmente ben tollerati quando consumati in quantità moderate. Le preparazioni alcoliche, pur contenendo composti della pianta, devono essere consumate con moderazione per la presenza di alcol.
Per infusi: 1–2 g di sommità essiccate in 200 ml di acqua calda.
Per macerazioni: le quantità dipendono dalla ricetta tradizionale del liquore e dal grado alcolico.
Non appartiene agli allergeni alimentari principali. Tuttavia, soggetti sensibili alle Asteraceae (come artemisia, achillea, camomilla) possono manifestare reazioni leggere. L’amaro naturale può risultare irritante in soggetti con sensibilità gastrica elevata.
Conservare in contenitori ermetici, al riparo da luce e umidità.
Ambiente fresco, asciutto e ventilato.
Shelf-life: 12–24 mesi, con graduale perdita aromatica nel tempo.
Sensibile all’ossidazione dei composti aromatici se esposta all’aria troppo a lungo.
In Italia e in altre aree alpine, Artemisia glacialis è soggetta a regolamentazione ambientale: in molte zone la raccolta della pianta selvatica è limitata o vietata, consentita solo per uso personale o sotto specifica autorizzazione, al fine di proteggerne le popolazioni naturali.
Per gli usi alimentari ed erboristici valgono le norme generali relative ai botanicals, con controlli su contaminanti, carica microbiologica e tracciabilità. Le preparazioni liquoristiche devono rispettare la legislazione su prodotti alcolici e aromi naturali.
Nome botanico obbligatorio: Artemisia glacialis – sommità fiorite.
Indicazione della parte utilizzata.
Modalità d’uso per infusi o macerazioni.
Indicazioni di conservazione.
Eventuali avvertenze relative a gravidanza, allattamento o sensibilità alle Asteraceae.
Origine geografica, soprattutto per prodotti tradizionali.
Scolorimento e perdita di aroma: segnale di invecchiamento o esposizione alla luce.
Infuso troppo amaro: ridurre il tempo di infusione o la quantità utilizzata.
Presenza di muffe: conservazione in ambiente umido → verificare contenitore e umidità residua.
Sedimenti in macerati alcolici: normale presenza di composti resinosi → filtrazione fine consigliata.
Artemisia glacialis è una specie alpina a crescita lenta e distribuzione limitata. Per questo motivo la raccolta deve essere sostenibile e regolamentata. Le buone pratiche includono:
Raccolta parziale e non distruttiva dei soli fiori o sommità.
Evitare l’estrazione della pianta intera.
Promuovere la coltivazione controllata, sempre più diffusa per ridurre la pressione sulle popolazioni selvatiche.
Garanzia di tracciabilità e rispetto degli ecosistemi alpini.
Gli ingredienti cosmetici derivati da questa specie compaiono con nomi come Artemisia Glacialis Extract. Le funzioni principali includono:
Lenitivo
Antiossidante
Astringente
Aromatico
Condizionante cutaneo
Artemisia glacialis è una pianta alpina preziosa, dall’aroma inconfondibile e dal profilo fitocomposto ricco di lattoni, flavonoidi e sostanze aromatiche. Ha un ruolo storico nella cultura delle Alpi, con particolare riferimento al celebre liquore Genepì. Oltre al valore gastronomico e tradizionale, trova impiego nella preparazione di infusi, estratti e ingredienti cosmetici. La tutela della specie è fondamentale per preservarne l’habitat naturale e garantire una filiera sostenibile.
Studi
L'estratto di Artemisia glacialis lasciato macerare in alcol è utilizzato come liquore digestivo ed è chiamato genepi. Gli acidi grassi insaturi α-linolenico, linolenico ed oleico contenuti in foglie ed arbusto hanno un'azione protettiva e di regolazione della flora intestinale unitamente a proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, neuroprotettive (1). E' un peccato che questa rara pianta venga utilizzata industrialmente in quanto è una specie piuttosto rara ed un uso indiscriminato ne mette a repentaglio la sopravvivenza.
Nell'arbusto Artemisia glacialis sono presenti acidi grassi insaturi come acido oleico, acido α-linolenico ed acido linolenico che svolgono attività antiossidante ed antinfiammatoria.
Per approfondimenti:
Bibliografia_____________________________________________________________________
(1) Carvalho, I. S. D., Teixeira, M. C., & Brodelius, M. (2011). Fatty acids profile of selected Artemisia spp. plants: Health promotion. LWT-Food Science and Technology, 44(1), 293-298.
Abstract. In the present study we report the fatty acids profile of thirteen species of Artemisia, a hardy herb or shrub, analyzed by gas chromatography connected to a mass detector (GC-MS) for their nutritional value and their potential exploitation as a new source of essential fatty acids. Total lipids content ranged from 3.31 ± 0.19 to 17.78 ± 0.27 mg/g (fresh weight). The three most abundant fatty acids were C16:0, C18:2ω6 and C18:3ω3. Unsaturated fatty acids predominated in all the Artemisia species are studied with the α-linolenic acid (ALA) and linoleic acid (LA), which are essential for normal human growth, health promotion, and disease prevention. The predominant ω3 PUFA acid in all Artemisia species analyzed, was linolenic acid, with Artemisia gmellini, Artemisia ludoviciana and Artemisia vulgaris, showing higher amounts of this fatty acid, all thirteen species, analyzed in this study, were also rich in oleic acid (ω9) and linoleic acid (ω6), accounted for 50–70% of total PUFA. The ratio of ω3 PUFA to ω6 PUFA was similar in all species, varying from 1.0 to 3.0. Identifying Artemisia species as newer sources of PUFAs and enriching or optimizing the ω3FAs in known plant sources offer us ways of increasing the availability of ω3FAs in the food supply.
Vouillamoz, J. F., Carlen, C., Taglialatela-Scafati, O., Pollastro, F., & Appendino, G. (2015). The génépi Artemisia species. Ethnopharmacology, cultivation, phytochemistry, and bioactivity. Fitoterapia, 106, 231-241.
Abstract. Wormwoods (Artemisia species) from the génépi group are, along with Edelweiss, iconic plants of the Alpine region and true symbols of inaccessibility because of their rarity and their habitat, largely limited to moraines of glaciers and rock crevices. Infusions and liqueurs prepared from génépis have always enjoyed a panacea status in folk medicine, especially as thermogenic agents and remedies for fatigue, dyspepsia, and airway infections. In the wake of the successful cultivation of white génépi (Artemisia umbelliformis Lam.) and the expansion of its supply chain, modern studies have evidenced the occurrence of unique constituents, whose chemistry, biological profile, and sensory properties are reviewed along with the ethnopharmacology, botany, cultivation and conservation strategies of their plant sources.
Mucciarelli, M., Caramiello, R., Maffei, M., & Chialva, F. (1995). Essential oils from some Artemisia species growing spontaneously in North‐West Italy. Flavour and Fragrance Journal, 10(1), 25-32.
Abstract. Essential oils were isolated from Artemisia abrotanum L., A. absinthium L., A. alba Turra, A. annua, L., A. campestris L. ssp. campestris, A. campestris L. ssp. borealis (Pallas) H. M. Hall et Clements, A. chamaemelifolia Vill., A. genipi Weber, A. glacialis L., A. petrosa Baumg. ssp. eriantha Ten., A. umbelliformis Lam., A. vallesiaca All., A. verlotiorum Lamotte, A. vulgaris L., growing spontaneously in the north-west Italian Alps. GC-MS analyses were carried out in order to determine the percentage composition of the oils. The data obtained were statistically processed in order to partition the species according to their oil composition. The results showed the presence of two main groups of plants. The first group composed of A. genipi, A. umbelliformis and A. petrosa was characterized by the presence of α-thujone, while camphor and 1,8-cineole characterized the oil of the remaining plants.
Caramiello, R., Fossa, V., Siniscalco, C., & Potenza, A. (1990). Flora palinologica italiana—Schede di Artemisia glacialis L., Artemisia genipi Weber, Artemisia umbelliformis Lam. su campioni freschi ed acetolizzati (schede n. S 175, S 176, S 177). Aerobiologia, 6(2), 221-238.
In accordo al programma della «Flora Palinologica Italiana» sono state allestite le schede morfopalinologiche, su pollini freschi ed acetolizzati, diArtemisia glacialis L.,Artemisia genipi Weber,Artemisia umbelliformis Lam.; per ciascuna specie sono stati studiati materiali provenienti da due diverse località. Delle specie studiate sono riportati i dati di distribuzione e la posizione fitosociologica. Sui diversi parametri considerati è stata condotta l'analisi della varianza relativamente ai parametri specie, stazione e trattamento.
D'Andrea, S., Caramiello, R., Ghignone, S., & Siniscalco, C. (2003). Systematic studies on some species of the genus Artemisia: biomolecular analysis. Plant biosystems-an International Journal dealing with all aspects of Plant Biology, 137(2), 121-130.
Abstract. The internal transcribed spacers (ITS) of the ribosomal DNA gene of 11 taxa of the genus Artemisia were sequenced and compared with other 14 species taken from GenBank. The aims of this study are to clarify phylogenetic relationships for 25 taxa within the genus Artemisia, and to highlight the phylogenetic position of some species of geobotanical interest from the Alps or from other European areas. The results support the monophyly of the genus Artemisia, and the presence of the five main clades, corresponding to the morphologically based sections, Absinthium, Artemisia, Seriphidium, Dracunculus and Tridentatae. Only A. annua and A. genipi are not classified in the section in which they were traditionally included: A. annua is assigned to Seriphidium and not Artemisia, and A. genipi to Absinthium and not Artemisia. The basal structure of the tree differed in the 45 equally parsimonious MP trees, and thus appeared as a polytomy in the consensus tree. This does not allow us to completely solve the relationships among the clades. The molecular data are complementary with the morphological and biogeographical information and all are essential to draw valid conclusions on the relative closeness of the various taxa.
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