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Khaya senegalensis
"Descrizione"
di AColumn (9402 pt)
01-dic-2025 09:39

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Khaya senegalensis 

Descrizione

Khaya senegalensis, noto anche come mogano africano o African mahogany, è un albero sempreverde o semideciduo della famiglia Meliaceae, originario dell’Africa sub-sahariana, in particolare delle zone secche del Sahel e delle savane. Può raggiungere 20–30 metri di altezza (talvolta oltre), con tronco dritto, cilindrico, corteccia bruno-grigiastra e chioma ampia.

Il legno è molto apprezzato: di colore da rosa-bruno a bruno-rossastro, abbastanza leggero ma resistente, con buona durabilità naturale, impiegato in ebanisteria, mobili di pregio, serramenti e talvolta costruzioni navali. Dal punto di vista fitochimico, la specie è ricca di limonoidi e altri composti tipici delle Meliaceae, concentrati soprattutto nella corteccia, nelle foglie e nei semi.

I semi sono piatti, alati, di dimensioni medio-grandi e contengono una quota molto elevata di olio; in diversi Paesi dell’Africa occidentale questo olio di semi di Khaya senegalensis è utilizzato sia come olio alimentare locale, sia per usi cosmetici e come insetticida naturale. La corteccia, le foglie e le radici sono tradizionalmente impiegate nelle medicine popolari africane, soprattutto per disturbi febbrili, gastrointestinali, epatici e come amaro tonico.


Classificazione botanica

  • Nome comune: mogano africano, mogano del Senegal

  • Nome botanico: Khaya senegalensis

  • Famiglia botanica: Meliaceae

  • Origine geografica: Africa occidentale e centrale, regioni sudanesi e saheliane

  • Portamento: albero sempreverde o semi-sempreverde, chioma densa e tondeggiante

  • Altezza: 15–20 m, fino a oltre 30 m in condizioni ottimali

  • Durata: perenne e longeva


Coltivazione e condizioni di crescita

Clima

  • Preferisce climi tropicali e subtropicali caldi.

  • Tollera periodi secchi tipici delle regioni saheliane.

  • Sensibile a freddo intenso e gelate anche leggere.

Esposizione

  • Ama il pieno sole.

  • In ombra densa la crescita rallenta e la chioma diventa rada.

Terreno

  • Cresce bene in suoli:

    • profondi,

    • ben drenati,

    • fertili, con buon contenuto organico.

  • Tollera terreni limoso-argillosi e moderata salinità.

  • Non adatta a terreni soggetti a ristagni d’acqua.

Irrigazione

  • Moderata:

    • durante l’attecchimento richiede irrigazioni regolari;

    • da adulta sopporta periodi di siccità.

  • In coltivazione intensiva, irrigazioni periodiche migliorano crescita e produzione legnosa.

Temperatura

  • Ottimale tra 22–32 °C.

  • Crescita rallentata sotto i 15 °C.

  • Temperature inferiori a 5–7 °C possono causare danni fisiologici.

Concimazione

  • Nei suoli poveri può beneficiare di:

    • apporti organici (compost, letame ben maturo),

    • integrazioni di macroelementi (N, P, K) e microelementi come Fe e Zn.

  • Preferire concimazioni moderate ma costanti.

Cure colturali

  • Potature di formazione nei primi anni per ottenere un fusto dritto e chioma ben equilibrata.

  • Eliminare rami danneggiati o spezzati.

  • Controllo periodico di parassiti tipici: insetti defogliatori, trivellatrici del legno e funghi radicali.

  • Evitare ferite da taglio o scortecciamenti che facilitano infezioni.

Raccolta

  • Per la produzione legnosa, l’abbattimento avviene dopo diversi anni di crescita (in genere oltre 15–20 anni).

  • Il legno è molto apprezzato per pregio estetico e durevolezza.

Moltiplicazione

  • Per seme, metodo principale:

    • semi freschi con buona germinabilità;

    • semina in substrato leggero e drenato, mantenendo umidità costante.

  • Talea e innesto possibili ma meno comuni.

Valori nutrizionali indicativi per 100 g (olio di semi)

(Il principale prodotto di interesse alimentare è l’olio di semi di Khaya senegalensis.)

  • Energia: circa 880–900 kcal

  • Grassi totali: ~100 g

    • SFA (saturated fatty acids, acidi grassi saturi, da moderare se eccessivi nella dieta complessiva): ~30–35 g (prevalentemente palmitico e stearico)

    • MUFA (monounsaturated fatty acids, acidi grassi monoinsaturi, generalmente considerati favorevoli se sostituiscono i saturi): ~60–70 g (prevalentemente acido oleico)

    • PUFA (polyunsaturated fatty acids, acidi grassi polinsaturi, con ruoli rilevanti per il profilo cardiometabolico): quota residua, con prevalenza della serie n-6

  • Carboidrati: 0 g

  • Proteine: 0 g

  • Fibre: 0 g

  • Minerali e vitamine: tracce, non significative sul piano quantitativo rispetto ad altri alimenti

Si tratta quindi di un olio oleico-saturo, con profilo vicino ad altri oli ad alto contenuto di acido oleico, ma con una frazione satura tendenzialmente superiore a quella dell’olio di oliva.


Principali sostanze contenute

Nella frazione oleosa (semi / olio di semi)

  • Acido oleico (C18:1, principale acido grasso, componente MUFA)

  • Acido palmitico (C16:0, SFA)

  • Acido stearico (C18:0, SFA)

  • Altri acidi grassi minori (tracce di acidi insaturi e saturi a catena lunga)

Nella corteccia, foglie, legno

  • Limonoidi (triterpenoidi ossigenati tipici delle Meliaceae, con attività biologiche multiple)

  • Tannini

  • Flavonoidi e altri polifenoli

  • Saponine e composti amari

  • Componenti dell’olio essenziale (mono- e sesquiterpeni) in quantità minori

Questa combinazione di olio ricco in acido oleico e fitocomplesso terpenico-polifenolico conferisce alla specie un interesse sia alimentare (olio) sia erboristico/cosmetico (estratti di corteccia e legno).


Processo di produzione

Per l’olio di semi (uso alimentare e tecnico)

  • Raccolta dei frutti: a maturazione, quando le capsule legnose si aprono rilasciando i semi alati.

  • Estrazione dei semi: separazione dei semi dal pericarpo, pulizia da residui vegetali.

  • Essiccazione dei semi: in condizioni controllate, per ridurre l’umidità ed evitare muffe.

  • Spremitura / estrazione dell’olio:

    • metodi meccanici (spremitura a freddo o a caldo) oppure

    • metodi chimico-fisici (estrazione con solventi, poi rimozione del solvente).

  • Chiarifica e filtrazione: per eliminare particelle solide e impurità.

  • Eventuale raffinazione: deacidificazione, decolorazione, deodorazione secondo l’uso previsto (alimentare, cosmetico, tecnico).

Per gli estratti di corteccia / legno (uso erboristico e cosmetico)

  • Raccolta della corteccia o del legno da piante selezionate, nel rispetto delle norme di sostenibilità.

  • Essiccazione e frantumazione del materiale.

  • Estrazione con acqua, alcol o altri solventi idonei (anche estrazione “verde” con CO₂ supercritica in alcuni prodotti).

  • Filtrazione, concentrazione, eventuale standardizzazione di alcune frazioni (es. limonoidi).

  • Stoccaggio degli estratti in contenitori idonei, lontano da luce e calore.


Proprietà fisiche

Semi e olio

  • Semi: piatti, di colore bruno chiaro, con elevata oleosità interna.

  • Olio: liquido limpido, da giallo chiaro a giallo dorato, consistenza tipica degli oli non essiccativi.

  • Indice di iodio moderato, in linea con un olio ricco di acido oleico.

  • Punto di fusione basso (olio liquido a temperatura ambiente).

Legno e corteccia

  • Legno: durezza medio-alta, buona lavorabilità, colore bruno-rossastro.

  • Corteccia: bruno-rossastra, fibrosa, con odore leggermente amaro-balsamico.


Proprietà sensoriali e tecnologiche

  • Olio di semi

    • Profumo: leggero, con note oleose neutre o lievemente nocciolate, spesso attenuate con la raffinazione.

    • Sapore: delicato, con eventuale retrogusto amarognolo se poco raffinato.

    • Comportamento in cottura: buona stabilità termica grazie all’alto contenuto di acido oleico, ma presenza non trascurabile di SFA.

    • Non è un olio “essiccativo”: adatto come olio alimentare, per saponi e alcune applicazioni tecniche.

  • Estratti di corteccia/legno

    • Sapore: spiccatamente amaro e astringente, tipico degli estratti ricchi in limonoidi e tannini.

    • Odore: legnoso, leggermente balsamico.

    • Funzionalità tecnologica: possibili proprietà protettive e antiossidanti in formulazioni cosmetiche; uso come ingrediente “attivo” in prodotti skin care.


Impieghi alimentari

L’impiego alimentare è principalmente legato all’olio di semi in alcune aree dell’Africa occidentale:

  • Condimento locale per piatti tradizionali (uso simile ad altri oli vegetali).

  • Cottura a calore moderato, in stufati, salse e preparazioni tipiche.

  • In alcuni casi, l’olio è stato usato più come olio tecnico o per saponi, con impiego alimentare limitato e regionale.

L’uso diretto della corteccia per via orale rientra nelle pratiche di medicina tradizionale, non in un utilizzo alimentare standardizzato.


Nutrizione e salute

Dal punto di vista nutrizionale, l’olio di semi di Khaya senegalensis è:

  • Una fonte concentrata di energia (circa 9 kcal/g come tutti i grassi).

  • Ricco di acido oleico (MUFA), acido grasso generalmente considerato favorevole quando sostituisce una parte dei SFA nella dieta.

  • Relativamente ricco in acidi grassi saturi (palmitico e stearico) rispetto ad alcuni altri oli ad alto oleico; questo va tenuto presente nel quadro del profilo lipidico complessivo della dieta.

Gli estratti di corteccia e altre parti della pianta sono stati oggetto di studi per attività antimicrobiche, antimalariche, antinfiammatorie e epatoprotettive, attribuite in parte ai limonoidi e ai polifenoli. Tuttavia, tali impieghi rientrano nella sfera erboristica/tradizionale o farmacologica sperimentale, non in indicazioni nutrizionali di routine.

Nel complesso, l’olio può essere considerato un olio locale ad alto tenore di MUFA, da usare con moderazione come qualsiasi altro grasso alimentare, nell’ambito di una dieta variata ed equilibrata.


Nota porzione

Per un uso alimentare indicativo come olio da condimento:

  • Circa 5–10 g (1–2 cucchiaini) di olio di semi di Khaya senegalensis per porzione, in alternativa o in aggiunta ad altri oli vegetali, nell’ambito della quota totale di grassi della dieta.


Allergeni e intolleranze

  • Khaya senegalensis non rientra tra gli allergeni principali elencati dalla normativa europea.

  • Tuttavia, trattandosi di un olio di semi, va considerata la possibilità di ipersensibilità individuale a semi e frutti oleaginosi.

  • In soggetti con anamnesi di allergia a oli vegetali o a prodotti tropicali poco comuni, è prudente introdurre il prodotto con cautela.

  • Gli estratti di corteccia/legno, utilizzati in cosmesi, possono in rari casi causare irritazione cutanea o sensibilizzazione se usati ad alte concentrazioni.


Conservazione e shelf-life

Olio di semi

  • Conservare in contenitori ben chiusi, al riparo da luce, calore e aria.

  • Preferibili bottiglie scure o lattine metalliche.

  • Shelf-life tipica: 12–18 mesi in buone condizioni; eventuali tempi diversi dipendono dal grado di raffinazione e dall’aggiunta di antiossidanti.

  • Segni di degrado: odore rancido, imbrunimento marcato, sapore sgradevole → il prodotto non dovrebbe essere consumato.

Materiale secco (corteccia, legno, semi interi)

  • Conservazione in ambiente asciutto, fresco, ventilato, al riparo dalla luce diretta.

  • Attenzione a umidità e parassiti delle derrate.


Sicurezza e regolatorio

  • L’olio di semi utilizzato come alimento deve rispettare i requisiti generali per gli oli vegetali:

    • limiti di acidi grassi liberi, indice di perossidi, contaminanti, residui di solventi, metalli pesanti, micotossine, ecc.

  • Gli estratti di corteccia e legno rientrano nella categoria degli estratti vegetali per uso erboristico o cosmetico; la loro immissione in commercio richiede:

    • identificazione botanica certa (Khaya senegalensis, Meliaceae)

    • controlli su purezza e contaminanti

    • valutazione di sicurezza per l’uso previsto.

  • In ambito cosmetico, ingredienti come KHAYA SENEGALENSIS BARK EXTRACT e KHAYA SENEGALENSIS WOOD EXTRACT sono registrati con funzioni principalmente skin protecting e skin conditioning, nel rispetto del Regolamento cosmetici europeo.


Etichettatura

Per un olio alimentare di semi di Khaya senegalensis:

  • Denominazione: ad esempio “Olio di semi di Khaya senegalensis (mogano africano)”.

  • Indicazione della natura del prodotto (olio vegetale) e del trattamento (grezzo, raffinato, spremuto a freddo, ecc.).

  • Paese o area di origine.

  • Dati nutrizionali obbligatori (valore energetico, grassi, di cui saturi, ecc.).

  • Istruzioni di conservazione e, se necessario, indicazione dell’uso preferenziale “a crudo” o anche per cottura.

Per prodotti cosmetici:

  • Indicazione dell’INCI, ad esempio Khaya Senegalensis Bark Extract, Khaya Senegalensis Wood Extract, Khaya Senegalensis Seed Oil (se presente).

  • Elenco ingredienti in ordine decrescente di peso.

  • Eventuali avvertenze secondo destinazione d’uso.


Troubleshooting

  • Olio torbido o con sedimenti

    • Possibile presenza di impurezze o precipitati naturali.

    • Soluzione: filtrazione fine; controllare la qualità del lotto.

  • Sapore troppo amaro o sgradevole

    • Può indicare ossidazione, cattiva raffinazione o contaminazione.

    • Soluzione: verificare la freschezza e, se necessario, escludere il lotto dall’uso alimentare.

  • Rancidità precoce

    • Causata da esposizione a calore, luce o aria.

    • Soluzione: migliorare il confezionamento (contenitori opachi, riempimento quasi completo), ridurre la temperatura di stoccaggio.

  • Problemi di stabilità in formula cosmetica

    • Possibile incompatibilità con altri ingredienti o eccesso di frazioni sensibili.

    • Soluzione: ribilanciare la formula, introdurre antiossidanti idonei, verificare pH e sistema emulsionante.


Sostenibilità e filiera

Khaya senegalensis è una specie di alto valore forestale:

  • Il legno è commercialmente importante; un eccesso di tagli non controllati può contribuire alla degradazione delle foreste e alla perdita di biodiversità.

  • Una filiera sostenibile richiede:

    • Piani di gestione forestale responsabili, con limiti di taglio e rimboschimento.

    • Promozione dell’uso di semi e olio di semi come risorsa aggiuntiva, senza incentivare la deforestazione.

    • Tracciabilità del legno e degli estratti, per evitare provenienze non sostenibili.

  • L’olio di semi è stato studiato anche come potenziale biocarburante e per usi tecnici, con il vantaggio di utilizzare una risorsa non alimentare principale e locale, ma è fondamentale valutare l’impatto su ecosistemi e comunità.

  • La gestione degli scarti di lavorazione (acque di lavaggio, residui solidi) deve prevedere un controllo di parametri ambientali come BOD/COD e un corretto riutilizzo/compostaggio dei residui vegetali.

In sintesi, la specie può inserirsi in una filiera multiuso (legno, olio, estratti) ma richiede una forte attenzione alla sostenibilità forestale.


Principali funzioni INCI (cosmesi)

Gli ingredienti cosmetici derivati da Khaya senegalensis compaiono con denominazioni come:

  • Khaya Senegalensis Bark Extract

  • Khaya Senegalensis Wood Extract

  • Khaya Senegalensis Seed Oil (dove impiegato)

Le principali funzioni INCI includono:

  • Skin protecting: aiuta a proteggere la pelle dagli agenti esterni, grazie alla presenza di composti fenolici e terpenici.

  • Skin conditioning: contribuisce a mantenere la pelle in buone condizioni, migliorandone morbidezza e comfort.

  • Emolliente (soprattutto per l’olio di semi), come componente lipidico in creme e oli corpo.

  • Possibile contributo antiossidante all’interno della formula, in sinergia con altri ingredienti.


Conclusione

Khaya senegalensis è una specie arborea di grande interesse, che unisce:

  • Valore forestale, grazie al legno di pregio (mogano africano).

  • Valore nutrizionale e tecnologico, attraverso l’olio di semi ad alto contenuto di acido oleico.

  • Valore erboristico e cosmetico, tramite estratti di corteccia e legno ricchi di limonoidi, tannini e altri fitocomposti.

L’olio rappresenta un olio vegetale locale con un profilo lipidico interessante, da utilizzare con moderazione come tutti i grassi. Gli estratti hanno trovato spazio in formulazioni cosmetiche moderne come ingredienti skin protecting/skin conditioning, spesso legati a concetti di biodiversità africana e attivi “natural inspired”.

La piena valorizzazione di Khaya senegalensis passa attraverso una gestione sostenibile delle risorse forestali, una filiera tracciabile e sicura, e un uso equilibrato che tenga conto delle esigenze ambientali e delle comunità locali.

Studi

Nella medicina tradizionale, la corteccia polverizzata veniva utilizzata come rimedio contro la febbre, contro la sifilide e per agevolare i processi digestivi.

Industrialmente, ai nostri giorni, Khaya senegalensis viene utilizzato principalmente per produrre gomma ed estratti dalla sua corteccia per usi farmaceutici ed industriali.

La gomma viene impiegata come agente di rilascio prolungato in compresse medicinali e i suoi semi hanno dimostrato, isolati e studiati in vitro, attività antimicrobica contro i batteri Gram negativi (1). Nel suo complesso, questo albero possiede un notevole contenuto di flavonoidi e acido fenolico, ma la qualità dell' estratto, con riguardo alla sua dimostrata attività antiossidante,  dipende strettamente dai metodi di estrazione (2).

Cosmetica

L'estratto di Khaya senegalensis veniva inserito in formula come conservante. Nel 2016, in Francia, è stato presentato uno studio a sostegno di un brevetto (3) di l'utilizzazione cosmetica di un estratto di Khaya senegalensis per mantenere o aumentare l'espressione del collagene ed altri vantaggi per la pelle.

Khaya senegalensis studi

Mini-glossario

  • Limonoidi: triterpenoidi ossigenati tipici delle Meliaceae (come Khaya e Azadirachta), spesso dotati di attività antimicrobica, insetticida e altre funzioni biologiche.

  • SFA (saturated fatty acids): acidi grassi saturi; un eccesso nella dieta è associato a un profilo lipidico meno favorevole.

  • MUFA (monounsaturated fatty acids): acidi grassi monoinsaturi, come l’acido oleico; in genere considerati positivi se sostituiscono parte dei SFA.

  • PUFA (polyunsaturated fatty acids): acidi grassi polinsaturi, comprendono le famiglie n-6 e n-3, importanti per infiammazione, funzione cardiovascolare e cerebrale.

  • GMP/HACCP: sistemi di buone pratiche di fabbricazione e analisi dei pericoli/punti critici di controllo per garantire sicurezza e qualità negli alimenti e negli ingredienti.

  • BOD/COD: indici (domanda biochimica e chimica di ossigeno) che misurano il carico organico delle acque reflue, utili a valutare l’impatto ambientale di processi di estrazione e trasformazione.

Bibliografia________________________________________________________________________

(1) Jiang YH, Jiang TJ, Lv XF, Yu XF, Chi WQ. Antimicrobial mexicanolide limonoids from the seeds of Khaya senegalensis. J Asian Nat Prod Res. 2021 Sep 28:1-7. doi: 10.1080/10286020.2021.1972981.

Abstract. Three new mexicanolide limonoids were obtained from the 90% ethanol extract of the seeds of Khaya senegalensis. Their structures were elucidated as senegalenines A-C (1-3) by analysing their 1D/2D NMR and MS spectroscopic analysis. In addition, the isolated limonoids were tested in vitro for antimicrobial potentials against 5 pathogenic microorganisms. Consequently, compounds 1-3 exhibited antimicrobial activity against the tested Gram negative bacteria at the minimum inhibitory concentration values less than 40 μg/ml.

(2) de la Luz Cádiz-Gurrea M, Sinan KI, Zengin G, Bene K, Etienne OK, Leyva-Jiménez FJ, Fernández-Ochoa Á, Del Carmen Villegas-Aguilar M, Mahomoodally MF, Lobine D, Ferrante C, Segura-Carretero A. Bioactivity assays, chemical characterization, ADMET predictions and network analysis of Khaya senegalensis A. Juss (Meliaceae) extracts. Food Res Int. 2021 Jan;139:109970. doi: 10.1016/j.foodres.2020.109970. 

(3)  https://patentimages.storage.googleapis.com/f7/ce/d2/80bb990d4cab27/FR3049859A1.pdf

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