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Millet
"Descrizione"
by Nat45 (5786 pt)
2025-Dec-10 12:11

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Miglio (Panicum miliaceum L.)

Con il termine miglio si indica comunemente il cereale ottenuto dai semi di Panicum miliaceum L., specie erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poaceae, coltivata fin dall’antichità in aree a clima arido o semi–arido dell’Asia centrale e oggi diffusa in numerosi Paesi sia a uso alimentare sia come coltura foraggera. La pianta presenta un ciclo vegetativo relativamente breve, buona tolleranza alla siccità, adattamento a suoli leggeri e ben drenati, e richiede input agronomici generalmente contenuti. Nel contesto agricolo internazionale, il miglio riveste un ruolo significativo come coltura alternativa in zone a risorse idriche limitate e come componente di sistemi colturali tradizionali.

Dal punto di vista botanico, il miglio è caratterizzato da culmi sottili, foglie lanceolate e infiorescenze a pannocchia, da cui si originano i piccoli cariossidi (chicchi) destinati alla raccolta. I semi, di forma sub–globosa e superficie liscia, variano nel colore (bianco, giallo, arancio, bruno) in funzione della varietà. Oltre alle finalità alimentari, Panicum miliaceum trova impiego anche come coltura da foraggio e, in alcune aree, per la produzione di granella destinata all’avicoltura.

La composizione del miglio comprende una quota significativa di carboidrati (amido), proteine, fibre, lipidi (in percentuali ridotte ma presenti), minerali (tra cui fosforo, magnesio, ferro) e vitamine del gruppo B. L’assenza di glutine rende il miglio adatto all’alimentazione di persone con sensibilità o intolleranza al glutine, mentre la presenza di composti fenolici e sostanze antiossidanti contribuisce all’interesse nutrizionale della granella. Le caratteristiche nutrizionali e la digeribilità sono influenzate dalle modalità di trasformazione (decorticazione, macinazione, cottura), che incidono su contenuto di fibra, biodisponibilità dei nutrienti e proprietà funzionali degli amidi.

Sul piano tecnologico e alimentare, il miglio è utilizzato nella preparazione di semole, sfarinati, prodotti da forno, polente e, in alcune tradizioni, bevande fermentate. In passato ha rappresentato un alimento di primaria importanza in varie aree dell’Europa e dell’Asia, mentre oggi è valorizzato anche come ingrediente alternativo nei regimi dietetici orientati alla diversificazione cerealicola. L’interesse verso questa specie cerealicola è sostenuto dalla sua efficienza agronomica, dalla resistenza agli stress idrici e dalle sue potenzialità di impiego come alimento nutriente in contesti climatici e produttivi differenti.

Classificazione botanica

  • Nome botanico: Panicum miliaceum L.

  • Nome comune: miglio (miglio comune, proso millet)

  • Famiglia botanica: Poaceae (Graminaceae)

  • Ordine: Poales

  • Classe: Liliopsida (monocotiledoni)

  • Regno: Plantae

Il miglio (Panicum miliaceum L.) è una pianta erbacea annuale, cereale minore coltivato per i suoi piccoli semi utilizzati nell’alimentazione umana, nella mangimistica e, in parte, come ingrediente per prodotti trasformati. È caratterizzato da ciclo relativamente breve, buona tolleranza alla siccità e adattabilità a diversi ambienti pedoclimatici.


Coltivazione e condizioni di crescita

Clima
Il miglio richiede un clima temperato-caldo o subcontinentale, con estati calde e relativamente secche. È più tollerante alla siccità rispetto a molti altri cereali, grazie all’apparato radicale piuttosto sviluppato e al ciclo breve. Non sopporta gelate: le temperature basse in fase di emergenza e accestimento possono ridurre la densità di piante e comprometterne lo sviluppo. È adatto alle aree con precipitazioni moderate e ben distribuite nei primi stadi di crescita, seguite da periodi più asciutti durante la maturazione.

Esposizione
Richiede esposizione in pieno sole per assicurare adeguata fotosintesi, accestimento corretto e buona granigione. Situazioni di ombreggiamento prolungato riducono altezza, numero di culmi produttivi e resa in granella. Gli appezzamenti devono essere il più possibile esenti da ombreggiamenti di alberature o infrastrutture e protetti dai ristagni d’aria fredda.

Terreno
Il miglio si adatta a un’ampia gamma di suoli, inclusi terreni relativamente poveri, purché ben drenati. Preferisce substrati a tessitura da franca a franco-sabbiosa, con buona porosità e moderato contenuto di sostanza organica. È sensibile ai ristagni idrici, che possono favorire allettamento e malattie dell’apparato radicale. Il pH ottimale è compreso tra circa 6,0 e 7,5, ma la coltura può tollerare valori leggermente più acidi o alcalini se la struttura del terreno è idonea.

Irrigazione
In areali con piogge sufficienti e ben distribuite il miglio può essere coltivato in asciutta. In condizioni di clima più secco, l’irrigazione di soccorso è utile in fase di emergenza, accestimento e inizio levata, per garantire una buona densità colturale e uno sviluppo uniforme. In prossimità della maturazione è preferibile limitare gli apporti idrici per ridurre i rischi di allettamento e facilitare l’essiccazione della granella. Eccessi idrici e ristagni sono da evitare in tutte le fasi.

Temperatura
L’intervallo termico ottimale per la crescita è compreso indicativamente tra 18 e 30 °C. La germinazione richiede temperature del suolo superiori a circa 10–12 °C, mentre valori più elevati favoriscono un’emergenza più rapida e uniforme. Il miglio è sensibile alle basse temperature in tutte le fasi; le gelate tardive o precoci possono danneggiare le giovani plantule o gli organi riproduttivi, con riduzioni della produzione.

Concimazione
La concimazione va programmata sulla base della fertilità del suolo e degli obiettivi produttivi.

  • Azoto (N): è l’elemento più importante per la produzione; dosi eccessive aumentano il rischio di allettamento e possono allungare il ciclo. È preferibile frazionare l’apporto (una quota alla semina, una in copertura in accestimento/levata).

  • Fosforo (P): utile per lo sviluppo radicale e per una buona fioritura; si distribuisce generalmente alla preparazione del letto di semina.

  • Potassio (K): contribuisce alla resistenza agli stress idrici e alla robustezza dei culmi.

Eventuali carenze di microelementi (es. zinco) vanno gestite in funzione delle analisi del suolo e della comparsa di sintomi fogliari. L’impiego di ammendanti organici migliora nel tempo la struttura e la capacità di ritenzione idrica del suolo.

Cure colturali

  • Preparazione del terreno: lavorazioni leggere o medie a seconda del tipo di suolo, volte a ottenere un letto di semina sufficientemente affinato per favorire una germinazione uniforme.

  • Controllo delle infestanti: il miglio ha limitata capacità di competere nelle prime fasi; sono importanti il diserbo meccanico o chimico (dove consentito) e una buona preparazione del terreno.

  • Rotazioni: si inserisce bene in rotazione con altri cereali, leguminose o colture da rinnovo, contribuendo a diversificare la successione colturale e a contenere parassiti specifici di altre specie.

  • Difesa fitosanitaria: in genere meno esposto a patogeni rispetto ad altri cereali, ma possono verificarsi malattie fungine fogliari e attacchi di insetti fitofagi; si adottano misure basate su monitoraggio e buone pratiche agronomiche.

Raccolta
La raccolta avviene quando le pannocchie hanno raggiunto piena maturità fisiologica e la granella presenta umidità idonea alla mietitrebbiatura e alla successiva conservazione (di norma intorno al 12–14 % dopo eventuale essiccazione). Il momento di raccolta deve tenere conto della tendenza alla disomogeneità di maturazione tra pannocchie e del rischio di perdita di granella per eccessivo ritardo. È consigliata la regolazione accurata della mietitrebbia per ridurre le perdite e limitare la frattura dei semi.

Moltiplicazione
Il miglio si moltiplica per seme.

  • Seme: si utilizzano sementi certificate o comunque selezionate, esenti da infestanti e con elevata germinabilità.

  • Semina: eseguita in primavera, quando il terreno ha raggiunto una temperatura adeguata. La semina può essere a file (con interfila variabile a seconda delle attrezzature e del sistema di gestione delle infestanti) e profondità contenuta (in genere 2–4 cm, in funzione della tessitura del suolo).

La densità di semina viene definita in funzione delle condizioni pedoclimatiche e della meccanizzazione disponibile, con l’obiettivo di ottenere un popolamento equilibrato che consenta un buon accestimento e un’elevata resa in granella.

Valori nutrizionali indicativi per 100 g (miglio decorticato crudo)

  • Energia: ~350–370 kcal

  • Proteine: ~10–12 g

  • Carboidrati totali: ~70–72 g

    • amido prevalente

    • zuccheri semplici < 1 g

  • Fibre alimentari: ~3–4 g

  • Lipidi totali: ~3,5–4 g

    • acidi grassi saturi (SFA): quota inferiore rispetto ai monoinsaturi

    • acidi grassi monoinsaturi (MUFA)

    • acidi grassi polinsaturi (PUFA)

  • Minerali: ferro, magnesio, fosforo, potassio

  • Vitamine: in particolare del gruppo B (B1, B2, B3), piccole quantità di vitamina E

  • Sodio: molto basso naturalmente

Valori variabili in funzione della cultivar, grado di raffinazione, origine e processo di lavorazione.


Principali sostanze contenute

  • Carboidrati complessi

    • amido come componente predominante

    • fibre alimentari nella frazione esterna (ridotte nel prodotto decorticato)

  • Proteine

    • presenza di amminoacidi solforati (metionina), quantitativamente più rappresentati rispetto ad altri cereali

    • valore biologico moderato, tipico dei cereali

  • Lipidi

    • quota ridotta ma nutrizionalmente interessante

    • presenza di acidi grassi SFA, MUFA e PUFA

    • frazione insaponificabile contenente tocoferoli (vitamina E) e fitosteroli

  • Micronutrienti

    • minerali: magnesio, fosforo, potassio, ferro

    • vitamine del gruppo B

  • Composti fenolici

    • modesta presenza di antiossidanti naturali (varia con cultivar e condizioni pedoclimatiche)


Processo di produzione

  • Coltivazione e raccolta

    • semina primaverile e ciclo vegetativo breve

    • raccolta delle cariossidi quando mature, mediante mietitura e trebbiatura

  • Pulizia e decorticazione

    • eliminazione delle parti esterne fibrose, che altrimenti riducono digeribilità e qualità sensoriale

    • eventuale lucidatura o selezione ottica dei chicchi

  • Eventuale tostatura o precottura

    • trattamenti termici moderati per migliorare la conservabilità e ottimizzare la resa tecnologica

  • Produzione di farine e semole

    • macinazione in ambienti controllati

    • utilizzo per prodotti da forno, estrusi, miscele e preparazioni alimentari


Proprietà fisiche

  • chicchi di piccole dimensioni, forma sferica

  • colore prevalente giallo, con varianti cromatiche secondo cultivar

  • densità apparente medio-bassa

  • capacità di rigonfiamento in cottura per assorbimento dell’acqua

  • struttura principalmente amidacea con rivestimenti esterni sottili nel prodotto decorticato


Proprietà sensoriali e tecnologiche

  • Sapore: delicato, lievemente dolce, sobrio e neutro; adatto ad aromi aggiunti

  • Aroma: tenue, vagamente tostato dopo cottura

  • Texture: una volta cotto assume consistenza morbida, leggermente granulosa e non collosa

  • Funzionalità tecnologiche

    • ottima adattabilità in ricette salate e dolci

    • buona digeribilità

    • capacità di legare e gelificare parzialmente l’amido

    • adatto a impasti senza glutine, miscelato con altre farine (per panificazione, pasta alimentare, biscotti)


Impieghi alimentari

  • Uso domestico

    • contorni, zuppe, minestre, polpette vegetali

    • piatti unici con verdure e legumi

    • insalate fredde

    • sformati, porridge, creme

  • Industria alimentare

    • farine per prodotti da forno e pasta senza glutine

    • cereali soffiati e estrusi

    • semole per preparazioni istantanee

  • Alternative nutrizionali

    • valido sostituto di grano, riso e altri cereali per chi ricerca varietà alimentare o formule gluten-free


Nutrizione e salute

  • fonte di carboidrati complessi con risposta glicemica moderata

  • assenza naturale di glutine (idoneo per soggetti celiaci)

  • buon contenuto di minerali (magnesio, fosforo, ferro, potassio)

  • presenza di vitamine del gruppo B

  • quota lipidica con presenza di MUFA e PUFA

  • fibre utili alla funzionalità intestinale (limitate nel prodotto molto decorticato)

  • digeribilità generalmente buona, soprattutto se ben cotto


Nota porzione

In un pasto equilibrato, una porzione tipica di miglio cotto può essere 70–80 g (peso crudo ≈ 40–50 g), variabile in base alle necessità energetiche individuali.


Allergeni e intolleranze

  • naturalmente privo di glutine

  • non incluso tra gli allergeni principali UE

  • possibili allergie individuali o sensibilità specifiche rare

  • attenzione a eventuali contaminazioni crociate in filiere industriali miste


Conservazione e shelf-life

  • Chicchi crudi decorticati

    • conservare in luogo fresco, asciutto e al riparo da luce

    • preferibile contenitore ermetico

    • rischio principale: irrancidimento lento dei lipidi e perdita di aroma nel lungo periodo

  • Farine di miglio

    • maggiore suscettibilità all’ossidazione per l’aumento della superficie esposta

    • raccomandata refrigerazione o conservazione al buio

    • tempi di utilizzo ridotti rispetto al chicco intero

  • Prodotti cotti

    • deperibili e da consumare entro breve tempo

    • conservazione in frigorifero e riscaldamento moderato per evitare asciugature eccessive


Sicurezza e regolatorio

  • il miglio è regolamentato come cereale destinato al consumo alimentare

  • applicazione di criteri igienico–sanitari, sistemi di autocontrollo e tracciabilità (HACCP)

  • rispetto delle norme sui contaminanti (micotossine, metalli pesanti) e residui fitosanitari

  • per prodotti confezionati, rispetto delle leggi su etichettatura, dichiarazioni nutrizionali e requisiti per produzioni gluten-free


Etichettatura

Un prodotto a base di miglio deve riportare:

  • denominazione (es. “miglio decorticato”)

  • lista ingredienti (se presenti altri componenti)

  • dichiarazione nutrizionale per 100 g

  • origine quando richiesta

  • eventuale indicazione “senza glutine” se conforme ai limiti normativi

  • condizioni di conservazione, lotto, termine minimo di conservazione

  • evidenziazione degli eventuali allergeni di altre materie prime presenti


Troubleshooting

  • Scarsa tenuta in cottura o consistenza troppo morbida

    • eccesso di acqua o tempi di cottura troppo lunghi

    • azione: ridurre rapporto acqua/miglio, preferire cottura assorbita e riposo a fuoco spento

  • Aromi eccessivamente neutri

    • caratteristiche intrinseche del cereale

    • azione: arricchire con spezie, brodi, erbe aromatiche e condimenti

  • Cottura disomogenea

    • chicchi vecchi o conservati male

    • azione: ammollo leggero o controllo della provenienza e della qualità del lotto

  • Ossidazione delle farine

    • esposizione a calore e luce

    • azione: mantenere in contenitori chiusi, preferire farine fresche o prodotte per macinazione recente


Principali funzioni INCI (cosmesi)

Dalla lavorazione del miglio possono derivare estratti o frazioni funzionali impiegate in cosmetica, con denominazioni INCI del tipo:

  • Panicum Miliaceum Seed Extract

    • funzione condizionante

    • possibile contributo antiossidante

    • aggiunta in prodotti per cute e capelli come componente funzionale o vegetale

  • Panicum Miliaceum Seed Oil / Extract Fractions

    • presenza di lipidi e frazioni insaponificabili

    • potenziale ruolo emolliente

L’impiego cosmetico richiede verifiche di purezza, sicurezza, stabilità e conformità normativa.


Conclusione

Il miglio (Panicum miliaceum L.) è un cereale antico, nutriente, naturalmente privo di glutine, con profilo ricco di carboidrati complessi, proteine, minerali e quota lipidica equilibrata. Versatile in cucina, risulta facilmente digeribile, adatto a numerose preparazioni e compatibile con alimentazioni variate e senza glutine.
La buona conservabilità del chicco intero, la neutralità aromatica e le interessanti frazioni funzionali ne consentono l’utilizzo sia come alimento sia come ingrediente tecnico. Una corretta lavorazione, conservazione e gestione dei processi garantisce qualità sensoriale, sicurezza e valore nutrizionale.


Mini-glossario

  • SFA (saturated fatty acids)
    Acidi grassi saturi; un eccesso nella dieta, se sostituisce altri tipi di grassi, può risultare meno favorevole per l’equilibrio lipidico.

  • MUFA (monounsaturated fatty acids)
    Acidi grassi monoinsaturi; se sostituiscono parte degli SFA contribuiscono a un profilo cardiovascolare più equilibrato.

  • PUFA (polyunsaturated fatty acids)
    Acidi grassi polinsaturi; includono omega-6 e omega-3, importanti in numerose funzioni fisiologiche.

  • HACCP
    Sistema di analisi dei pericoli e controllo dei punti critici, obbligatorio nelle filiere alimentari.

Studi

Il Miglio (Panicum miliaceum L.), una coltura annuale, è un cereale tetraploide con requisito d'acqua eccezionalmente basso e si presenta in piccoli grani. Ha una storia antichissima risalente alla Cina neolitica (1). Esistono circa 20 diverse specie di miglio coltivate in tutto il mondo, tra le quali :

  • Pennisetum glaucum LR Br, Eleusine coracana. Paspalum setaceum, Setaria italica L., Panicum sumatrense, Echinochloa utilis

E' al sesto posto tra i cereali più importanti del mondo (2) 

Il miglio è una fonte importante di energia e proteine ed ha un elevato valore nutritivo, paragonabile ai principali cereali come frumento, riso, mais. Ha un elevato contenuto di calcio, ferro, potassio, magnesio, fosforo, zinco, fibra alimentare, polifenoli (antiossidanti) e proteine (3).

E' privo di glutine e quindi ideale per coloro che sono intolleranti al glutine e facile da digerire. 

Contiene una grande quantità di lecitina, che fornisce un ottimo supporto per la salute del sistema nervoso aiutando a ripristinare la funzione delle cellule nervose, rigenerare la fibra mielinica e intensificare il metabolismo delle cellule cerebrali.

Il miglio è anche ricco di micronutrienti come la niacina o Vitamina B3, le vitamine del complesso B, la vitamina B6 e l'acido folico (4).

Il miglio contiene generalmente quantità significative di aminoacidi essenziali, in particolare quelli che contengono zolfo, è una buona fonte di aminoacidi essenziali, ad eccezione della lisina e della treonina, ma ha un contenuto relativamente elevato di metionina. Ha anche un contenuto di grassi superiore a quello del mais, del riso e del sorgo  (5).

Miglio studi

Bibliografia______________________________________

(1) Lu H. Y., Zhang J. P., Liu K. B., Wu N. Q., Li Y. M., Zhou K. S., Ye M. L., et al. 2009. Earliest domestication of common millet (Panicum miliaceum) in East Asia extended to 10,000 years ago. Proceedings of the National Academy of Sciences, USA 106: 7367–7372

Abstract. The origin of millet from Neolithic China has generally been accepted, but it remains unknown whether common millet (Panicum miliaceum) or foxtail millet (Setaria italica) was the first species domesticated. Nor do we know the timing of their domestication and their routes of dispersal. Here, we report the discovery of husk phytoliths and biomolecular components identifiable solely as common millet from newly excavated storage pits at the Neolithic Cishan site, China, dated to between ca. 10,300 and ca. 8,700 calibrated years before present (cal yr BP). After ca. 8,700 cal yr BP, the grain crops began to contain a small quantity of foxtail millet. Our research reveals that the common millet was the earliest dry farming crop in East Asia, which is probably attributed to its excellent resistance to drought.

(2) Changmei S., Dorothy J. (2014). Millet-the frugal grain. Int. J. Sci. Res. Rev. 3 75–90.

(3) Devi P. B., Vijayabharathi R., Sathyabama S., Malleshi N. G., Priyadarisini V. B. (2014). Health benefits of finger millet (Eleusine coracana L.) polyphenols and dietary fiber: a review. J. Food Sci. Technol. 51 1021–1040. 10.1007/s13197-011-0584-9

Abstract. The growing public awareness of nutrition and health care research substantiates the potential of phytochemicals such as polyphenols and dietary fiber on their health beneficial properties. Hence, there is in need to identify newer sources of neutraceuticals and other natural and nutritional materials with the desirable functional characteristics. Finger millet (Eleusine coracana), one of the minor cereals, is known for several health benefits and some of the health benefits are attributed to its polyphenol and dietary fiber contents. It is an important staple food in India for people of low income groups. Nutritionally, its importance is well recognised because of its high content of calcium (0.38%), dietary fiber (18%) and phenolic compounds (0.3-3%). They are also recognized for their health beneficial effects, such as anti-diabetic, anti-tumerogenic, atherosclerogenic effects, antioxidant and antimicrobial properties. This review deals with the nature of polyphenols and dietary fiber of finger millet and their role with respect to the health benefits associated with millet.

(4) Pathak H. C. (2013). Role of Millets in Nutritional Security of India. New Delhi: National Academy of Agricultural Sciences, 1–16.

(5) Habiyaremye C, Matanguihan JB, D'Alpoim Guedes J, Ganjyal GM, Whiteman MR, Kidwell KK, Murphy KM. Proso Millet (Panicum miliaceum L.) and Its Potential for Cultivation in the Pacific Northwest, U.S.: A Review. Front Plant Sci. 2017 Jan 9;7:1961. doi: 10.3389/fpls.2016.01961. 

Abstract. Proso millet (Panicum miliaceum L.) is a warm season grass with a growing season of 60-100 days. It is a highly nutritious cereal grain used for human consumption, bird seed, and/or ethanol production. Unique characteristics, such as drought and heat tolerance, make proso millet a promising alternative cash crop for the Pacific Northwest (PNW) region of the United States. Development of proso millet varieties adapted to dryland farming regions of the PNW could give growers a much-needed option for diversifying their predominantly wheat-based cropping systems. In this review, the agronomic characteristics of proso millet are discussed, with emphasis on growth habits and environmental requirements, place in prevailing crop rotations in the PNW, and nutritional and health benefits. The genetics of proso millet and the genomic resources available for breeding adapted varieties are also discussed. Last, challenges and opportunities of proso millet cultivation in the PNW are explored, including the potential for entering novel and regional markets.

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