Hello, Guest!
 
 

 
 
  Objects Tiiips Categories
Basmati rice
"Descrizione"
by Ottika11 (2106 pt)
2025-Dec-02 21:39

Review Consensus: 10 Rating: 10 Number of users: 1
Evaluation  N. ExpertsEvaluation  N. Experts
1
  
6
  
2
  
7
  
3
  
8
  
4
  
9
  
5
  
10
  1

Riso Basmati (Oryza sativa, varietà basmati)

Descrizione

Il riso Basmati è un tipo di Oryza sativa originario dell’Asia meridionale (principalmente regioni dell’India e del Pakistan), noto fin da secoli per la sua granella lunga, molto sottile e appuntita, e per un aroma naturale delicato e caratteristico, spesso descritto come leggermente “nocciolato” o “floreale”.

I chicchi di Basmati, a differenza di molti risi a grano corto o medio, offrono dopo la cottura una struttura leggera, chicchi separati e ben definiti, con lieve allungamento rispetto al crudo. Questa peculiarità li rende ideali per piatti dove si desidera un riso “soffice, fragrante e non colloso”.

Il Basmati è disponibile in versioni bianche raffinate oppure integrali (brown rice); quest’ultima variante conserva fibra, crusca e germe, offrendo un profilo nutrizionale più ricco.

Classificazione botanica
Nome comune: riso Basmati (riso aromatico a chicco lungo)
Clade: Angiospermae
Ordine: Poales
Famiglia: Poaceae
Genere: Oryza
Specie: Oryza sativa L.


Coltivazione e condizioni di crescita

Clima
Il riso Basmati è una cultivar tipica delle regioni tropicali e subtropicali, storicamente coltivata in India, Pakistan e in alcune vallate himalayane. Richiede estati calde, elevata umidità atmosferica e abbondante disponibilità d’acqua durante il ciclo produttivo. È sensibile alle basse temperature in fase di germinazione e fioritura e preferisce un andamento termico caldo e costante. Periodi freddi o bruschi abbassamenti termici riducono accestimento e produttività.

Esposizione
Necessita di pieno sole per garantire un’elevata efficienza fotosintetica e ottenere un buon sviluppo delle pannocchie. In condizioni ombreggiate la crescita è più lenta, la spigatura è ridotta e la produzione di cariossidi diminuisce.

Terreno
Si coltiva prevalentemente in suoli pianeggianti e adatti all’allagamento. Predilige terreni limoso–argillosi o franco–argillosi, capaci di trattenere l’acqua, dotati di buona sostanza organica e fertilità medio–alta. Non sono indicati terreni eccessivamente sabbiosi e molto permeabili, perché impediscono il mantenimento di livelli idrici costanti. Il pH ideale va da subacido a neutro–debolmente alcalino.

Irrigazione
La coltivazione avviene generalmente in condizioni di sommersione, mantenendo un sottile strato d’acqua lungo buona parte del ciclo colturale. Il controllo dei livelli idrici nelle diverse fasi (pre–emergenza, accestimento, levata e maturazione) è fondamentale per limitare le infestanti, ridurre lo stress idrico e favorire un accrescimento uniforme. Riduzioni improvvise del livello idrico o periodi di asciutta prolungata possono compromettere resa e qualità.

Temperatura
La temperatura ottimale per la germinazione è superiore a 12–13 °C, mentre per la crescita vegetativa e la fioritura sono preferibili valori compresi tra 22 e 32 °C. Episodi di freddo durante l’antesi riducono la fecondazione, mentre un caldo eccessivo associato a vento secco e forte irraggiamento può causare scottature delle cariossidi, minor aroma e calo qualitativo.

Concimazione
Il riso Basmati necessita di concimazioni equilibrate in azoto (N), fosforo (P) e potassio (K):

  • l’azoto deve essere frazionato (prima della sommersione e in copertura) per ottenere un accestimento regolare senza aumentare il rischio di allettamento;

  • il fosforo migliora l’avvio vegetativo e lo sviluppo dell’apparato radicale;

  • il potassio sostiene la resistenza all’allettamento e la qualità del chicco.

Eccessi azotati possono intensificare la crescita vegetativa a scapito della produzione, aumentare l’incidenza di malattie fungine e ridurre l’intensità aromatica caratteristica della cultivar.

Cure colturali
Le principali operazioni includono:

  • controllo delle infestanti tramite rotazioni, eventuale falsa semina e interventi meccanici o selettivi;

  • ottimizzazione della livellazione del terreno per una sommersione uniforme;

  • gestione accurata dei livelli idrici, per contenere le erbe idrofile indesiderate e ridurre fenomeni di stress;

  • monitoraggio di fitopatie (come brusone) e fitofagi, adottando tecniche di difesa integrata;

  • regolazione della densità di semina per ridurre la competizione interna e l’allettamento.

Una buona aerazione tra le piante contribuisce a contenere malattie e a mantenere la struttura delle pannocchie.

Raccolta
La raccolta avviene quando le cariossidi maturano in modo uniforme e l’umidità della granella è idonea alla mietitrebbiatura. Ritardi eccessivi possono favorire allettamento, sgranatura e perdita di qualità (rotture, difetti, minore aromaticità). Dopo la raccolta, la granella viene essiccata per raggiungere un tenore di umidità compatibile con la conservazione e con le successive fasi di lavorazione.

Moltiplicazione
La moltiplicazione della cultivar avviene tramite seme certificato, ottenuto in lotti di selezione varietale per garantire purezza genetica, aroma caratteristico e uniformità del chicco. In azienda la semina in risaia può svolgersi a spaglio o a righe, su asciutto o in acqua, regolando la dose di seme in funzione della densità obiettivo, della fertilità del suolo e della tecnica adottata.

Valori nutrizionali orientativi per 100 g

(riso Basmati bianco, crudo)

  • Energia: circa 350–356 kcal

  • Carboidrati totali: ~ 71–78 g

    • amido come componente principale

  • Proteine: ~ 7–9 g

  • Grassi totali: ~ 0,5–1,3 g

    • frazione lipidica molto bassa

  • Fibre alimentari: ~ 1–2 g (maggiore nelle versioni integrali)

  • Vitamine del gruppo B (ad es. tiamina, niacina) e minerali (magnesio, fosforo, ferro, zinco, potassio, selenio), in quantità variabili e generalmente modeste

Quando cotto, il Basmati assorbe acqua e i valori per 100 g di prodotto cotto si riducono in proporzione; ad esempio, le calorie scendono, i carboidrati e l’acqua aumentano, così come la sazietà per porzione.


Principali componenti

  • Amido, con prevalenza di amido complesso: principale fonte energetica

  • Proteine vegetali tipiche del riso (albumine, globuline, ecc.) in quantità moderate

  • Grassi totali ridotti: i lipidi sono pochi, con minimo impatto sul profilo calorico e lipidico

  • Fibre alimentari, più rilevanti nelle versioni integrali, utili per la salute intestinale

  • Micronutrienti: vitamine del gruppo B e minerali essenziali (in quantità modeste, maggiormente presenti nel riso integrale rispetto al riso bianco)


Processo di produzione / coltivazione (in sintesi)

  • Il riso Basmati è tradizionalmente coltivato in regioni a clima subtropicale/femminile, con monsoni stagionali e suoli alluvionali.

  • Dopo raccolta del paddy (risone), segue essiccazione, pulizia e decorticazione.

  • Per la versione bianca: sbramatura e raffinazione rimuovono crusca e germe, producendo chicchi lunghi e raffinati, pronti per essere confezionati.

  • Nelle versioni “integrali”: la macinazione è minima, conservando buona parte della crusca e del germe.


Proprietà fisiche

  • Chicco lungo e sottile, con punta affusolata e rapporto lunghezza/larghezza elevato.

  • Colore del riso bianco: avorio chiaro; nella versione integrale, nocciola tendente al beige.

  • Dopo cottura: chicchi soffici, separati e ariosi, con minor tendenza all’appiccicarsi.


Proprietà sensoriali e tecnologiche

  • Aroma caratteristico: floreale, leggermente nocciolato, ben riconoscibile rispetto ad altri risi.

  • Sapore delicato e neutro, ideale per accompagnare piatti speziati, salse, curry, verdure e legumi.

  • Texture in cottura: chicchi leggeri e vellutati, non collosi, adatti a contorni, piatti etnici, insalate di cereali e preparazioni miste.

  • Versatilità: adatto a pilaf, curry, piatti unici con proteine e verdure, ma anche a preparazioni semplici dove serve un riso “soffice e profumato”.


Impieghi alimentari

  • Piatti etnici, curry, biryani, piatti a base di spezie

  • Contorni leggeri per carni, pesce, legumi, verdure

  • Piatti misti cereali–legumi–verdure, riso in bianco, insalate di riso

  • Alternativa “leggera” ai risi raffinati tradizionali nelle diete quotidiane e in regimi alimentari equilibrati

  • Nella versione integrale, ottimo in diete ricche di fibra e per migliorare la sazietà e la salute intestinale


Nutrizione e salute

  • Il Basmati fornisce carboidrati complessi, fonte stabile di energia, utile a chi ricerca un pasto digeribile e duraturo nel tempo.

  • Il contenuto proteico moderato contribuisce all’apporto nutritivo, benché non sufficiente come proteina principale.

  • Il basso contenuto lipidico e l’assenza di glutine lo rendono una scelta adatta a molte diete — inclusa quella dei celiaci.

  • Se consumato in versione integrale, apporta fibre, vitamine e minerali aggiuntivi, con possibili benefici per la salute intestinale e la regolarità digestiva.

  • Rispetto ad altri risi raffinati, il Basmati ha un indice glicemico medio–basso/moderato, rendendolo spesso preferibile per controllo della glicemia, sazietà e stabilità energetica.


Porzione consigliata (riso crudo)

  • Pasto principale: ~ 70–80 g a persona

  • Contorno / accompagnamento: ~ 50–60 g a persona

Porzioni da adattare in base a età, fabbisogno energetico e altri alimenti presenti nel pasto.


Intolleranze e caratteristiche dietetiche

  • Il riso Basmati è naturalmente privo di glutine: adatto a dieta celiaca o gluten-free (purché non vi siano contaminazioni crociate).

  • Tende a essere ben tollerato dal sistema digestivo grazie alla bassa quota lipidica e alla digeribilità dell’amido, ma la risposta individuale può variare.

  • La versione integrale può dare effetti favorevoli su sazietà e intestino grazie al contenuto di fibra.


Conservazione e shelf-life

  • Riso secco: conservazione in luogo fresco, asciutto, al riparo dalla luce e da insetti; confezioni ben sigillate o trasferimento in contenitori ermetici. Shelf-life tipica: anche 2 anni o più se conservato correttamente.

  • Riso cotto: va raffreddato rapidamente se non consumato subito; in frigorifero, in contenitore chiuso, va consumato entro circa 24 ore per garantire sicurezza e qualità.

  • Evitare l’esposizione a odori forti: il riso può assorbire odori da ambienti ricchi di aromi intensi.


Sicurezza e regole generali

  • Il Basmati è un alimento tradizionale, soggetto alle norme generali su contaminanti, residui, igiene e tracciabilità alimentare.

  • In alcuni risi provenienti da aree lontane, la conformità ai limiti di pesticidi, micotossine, metalli pesanti deve essere verificata — come per ogni materia prima importata.

  • In caso di claim “senza glutine” o “adatto a celiaci”, è necessaria la certezza dell’assenza di contaminazioni crociate.


Etichettatura (per riso Basmati confezionato)

Un prodotto a base di riso Basmati destinato al consumo dovrebbe riportare:

  • Denominazione commerciale: “Riso Basmati”

  • Tipo / confezione: “bianco”, “integrale” se applicabile

  • Quantità netta

  • Data di scadenza o termine minimo di conservazione

  • Modalità di conservazione consigliata (luogo fresco e asciutto)

  • Valori nutrizionali per 100 g, come richiesto dalla normativa vigente

  • Origine e responsabilità dell’operatore del settore alimentare, se previsto

  • Dichiarazione “senza glutine” solo se garantita e conforme alle norme


Troubleshooting — uso domestico

  • Chicchi troppo collosi o “mushy”
    → possibile uso eccessivo di acqua o cottura troppo lunga. Per migliorare: usare rapporto acqua/riso corretto, sciacquare i chicchi prima della cottura, cuocere con metodo pilaf o assorbimento, ridurre l’agitazione.

  • Chicchi attaccati tra loro / poco separati
    → a volte basta un risciacquo preventivo e una cottura con vapore o bollitura leggera seguita da scolatura e sgranatura a mano.

  • Perdita di profumo/aroma
    → conservazione inadeguata (umidità o odori vicini) o confezione non sigillata. Meglio conservare in contenitori chiusi, in luogo fresco e lontano da aromi forti.


Funzioni cosmetiche (derivati dal riso)

Pur non essendo specifico del Basmati, il riso (specie Oryza sativa) è spesso utilizzato in cosmetica con ingredienti come:

  • Amido di riso — usato come agente assorbente, opacizzante, texturizzante in polveri e make-up

  • Olio di crusca di riso — emolliente e condizionante per pelle e capelli

  • Estratti di riso — per potenziali proprietà emollienti, lenitive, antiossidanti

Le funzioni tipiche: skin conditioning, emollient, absorbent / opacifying.


Conclusione

Il riso Basmati è una varietà molto versatile e apprezzata per la sua granella lunga e leggera, aroma caratteristico e struttura soffice dopo la cottura. È particolarmente adatto a piatti in cui si desidera un riso separato, fragrante e digeribile, come curry, biryani, contorni e piatti internazionali.

Dal punto di vista nutrizionale, il Basmati fornisce carboidrati complessi, proteine moderate, basso contenuto lipidico, ed è privo di glutine, caratteristiche che lo rendono adatto a molti regimi alimentari, incluse diete equilibrate, vegetariane o gluten-free.

Quando consumato con criterio — porzioni adeguate, buon abbinamento con proteine, fibre e verdure — rappresenta una valida scelta quotidiana, sia per gusto sia per leggerezza e digeribilità.


Mini-glossario

  • Amido – carboidrato complesso, principale fonte energetica nei cereali; in cottura determina consistenza e tenuta del chicco.

  • Pilaf – metodo di cottura che prevede tostatura leggera del riso, poi cottura con quantità controllata d’acqua, per ottenere chicchi separati e leggeri.

  • Glutine – proteine presenti in alcuni cereali (frumento, orzo, segale); il riso è privo di glutine, quindi compatibile con la dieta per celiaci.

  • Indice glicemico (IG) – misura della rapidità con cui un carboidrato influisce sulla glicemia; il Basmati ha IG medio-basso/moderato rispetto a molti risi bianchi

Studi

In generale, il riso contiene più di 100 sostanze bioattive principalmente nel suo strato di crusca tra cui l'acido fitico, isovitexina, gamma-orizanolo, fitosteroli, octacosanol, squalene, l'acido gamma-aminobutirrico, tocoferolo, derivati dal tocotrienolo (1) con attività antiossidante.

Non contiene invece il beta carotene (provitamina A) ed ha un contenuto molto basso di ferro e zinco (2).

Nella crusca di riso sono presenti sostanze fitochimiche bioattive che esercitano azioni protettive contro il cancro che coinvolgono il metabolismo dell'ospite e del microbioma intestinale. Una dieta a base di crusca di riso ha mostrato effetti positivi di riduzione del rischio di cancro al colon (3).

Allergie: attenzione, il riso contiene una certa quantità di lattosio.

Su questo ingrediente sono stati selezionati gli studi più rilevanti con una sintesi dei contenuti:

Riso studi

I risi più comunemente usati sono :

  • Arborio : chicchi grandi, in Italia è il più diffuso
  • Ribe : chicchi allungati.
  • Thaibonnet : chicchi medi allungati e sottili
  • Roma : chicchi grandi
  • Basmati : chicchi sottili e allungati. Coltivato in Pakistan e India
  • Carnaroli : chicchi grandi
  • Vialone nano : chicchi grandi e rotondeggianti
  • Originario o Balilla : chicchi piccoli tondeggianti
  • Jasmine : chicchi sottili di origini asiatiche
  • Rosso : chicci rossi, piccoli e stretti
  • Selvaggio : Zizania palustris
  • Baldo : chicchi grandi, lucidi
  • Gange : proviene dall'India.
  • Pedano : rilascia molto amido
  • Venere : proviene dalla Cina e dalla pianura padana
  • Patna : proviene dalla Thailandia. Chicchi lunghi e stretti
  • Sant'Andrea : Chicchi spessi e lunghi. Rilascia molto amido.

Virus e insetti parassiti del riso: Pseudomonas aeruginosa, Rice yellow mottle virus, Magnaporthe oryzae , Rice Tungro Bacilliform Virus, Lissorhoptrus oryzophilus Kuschel, Oebalus pugnax, Xanthomonas oryzae

Bibliografia_______________________________________________________________________

(1)  Bidlack W. Phytochemicals as bioacive agents. Lancaster, Basel, Switzerland: Technomic Publishing Co., Inc; 1999. pp. 25–36.

(2) Singh SP, Gruissem W, Bhullar NK.   Single genetic locus improvement of iron, zinc and β-carotene content in rice grains.    Sci Rep. 2017 Jul 31;7(1):6883. doi: 10.1038/s41598-017-07198-5.

Abstract. Nearly half of the world's population obtains its daily calories from rice grains, which lack or have insufficient levels of essential micronutrients. The deficiency of micronutrients vital for normal growth is a global health problem, and iron, zinc and vitamin A deficiencies are the most prevalent ones. We developed rice lines expressing Arabidopsis NICOTIANAMINE SYNTHASE 1 (AtNAS1), bean FERRITIN (PvFERRITIN), bacterial CAROTENE DESATURASE (CRTI) and maize PHYTOENE SYNTHASE (ZmPSY) in a single genetic locus in order to increase iron, zinc and β-carotene content in the rice endosperm. NAS catalyzes the synthesis of nicotianamine (NA), which is a precursor of deoxymugeneic acid (DMA) iron and zinc chelators, and also chelate iron and zinc for long distance transport. FERRITIN provides efficient storage of up to 4500 iron ions. PSY catalyzes the conversion of GGDP to phytoene, and CRTI performs the function of desaturases required for the synthesis of β-carotene from phytoene. All transgenic rice lines have significantly increased β-carotene, iron, and zinc content in the polished rice grains. Our results establish a proof-of-concept for multi-nutrient enrichment of rice grains from a single genetic locus, thus offering a sustainable and effective approach to address different micronutrient deficiencies at once.

(3) Zarei I, Oppel RC, Borresen EC, Brown RJ, Ryan EP. Modulation of plasma and urine metabolome in colorectal cancer survivors consuming rice bran.  Integr Food Nutr Metab. 2019 May;6(3). doi: 10.15761/IFNM.1000252.

Abstract. Rice bran has bioactive phytochemicals with cancer protective actions that involve metabolism by the host and the gut microbiome. Globally, colorectal cancer (CRC) is the third leading cause of cancer-related death and the increased incidence is largely attributed to poor dietary patterns, including low daily fiber intake. A dietary intervention trial was performed to investigate the impact of rice bran consumption on the plasma and urine metabolome of CRC survivors. Nineteen CRC survivors participated in a randomized-controlled trial that included consumption of heat-stabilized rice bran (30 g/day) or a control diet without rice bran for 4 weeks. A fasting plasma and first void of the morning urine sample were analyzed by non-targeted metabolomics using ultrahigh-performance liquid chromatography-tandem mass spectrometry (UHPLC-MS/MS). After 4 weeks of either rice bran or control diets, 12 plasma and 16 urine metabolites were significantly different between the groups (p≤0.05). Rice bran intake increased relative abundance of plasma mannose (1.373-fold) and beta-citrylglutamate (BCG) (1.593-fold), as well as increased urine N-formylphenylalanine (2.191-fold) and dehydroisoandrosterone sulfate (DHEA-S) (4.488-fold). Diet affected metabolites, such as benzoate, mannose, eicosapentaenoate (20:5n3) (EPA), and N-formylphenylalanine have been previously reported for cancer protection and were identified from the rice bran food metabolome. Nutritional metabolome changes following increased consumption of whole grains such as rice bran warrants continued investigation for colon cancer control and prevention attributes as dietary biomarkers for positive effects are needed to reduce high risk for colorectal cancer recurrence.

Brown DG, Borresen EC, Brown RJ, Ryan EP. Heat-stabilised rice bran consumption by colorectal cancer survivors modulates stool metabolite profiles and metabolic networks: a randomised controlled trial. Br J Nutr. 2017 May;117(9):1244-1256. doi: 10.1017/S0007114517001106. 

Abstract. Rice bran (RB) consumption has been shown to reduce colorectal cancer (CRC) growth in mice and modify the human stool microbiome. Changes in host and microbial metabolism induced by RB consumption was hypothesised to modulate the stool metabolite profile in favour of promoting gut health and inhibiting CRC growth. The objective was to integrate gut microbial metabolite profiles and identify metabolic pathway networks for CRC chemoprevention using non-targeted metabolomics. In all, nineteen CRC survivors participated in a parallel randomised controlled dietary intervention trial that included daily consumption of study-provided foods with heat-stabilised RB (30 g/d) or no additional ingredient (control). Stool samples were collected at baseline and 4 weeks and analysed using GC-MS and ultra-performance liquid chromatography-MS. Stool metabolomics revealed 93 significantly different metabolites in individuals consuming RB. A 264-fold increase in β-hydroxyisovaleroylcarnitine and 18-fold increase in β-hydroxyisovalerate exemplified changes in leucine, isoleucine and valine metabolism in the RB group. A total of thirty-nine stool metabolites were significantly different between RB and control groups, including increased hesperidin (28-fold) and narirutin (14-fold). Metabolic pathways impacted in the RB group over time included advanced glycation end products, steroids and bile acids. Fatty acid, leucine/valine and vitamin B6 metabolic pathways were increased in RB compared with control. There were 453 metabolites identified in the RB food metabolome, thirty-nine of which were identified in stool from RB consumers. RB consumption favourably modulated the stool metabolome of CRC survivors and these findings suggest the need for continued dietary CRC chemoprevention efforts.

Beyer P, Al-Babili S, Ye X, Lucca P, Schaub P, Welsch R, Potrykus I. Golden Rice: introducing the beta-carotene biosynthesis pathway into rice endosperm by genetic engineering to defeat vitamin A deficiency. J Nutr. 2002 Mar;132(3):506S-510S. doi: 10.1093/jn/132.3.506S. 

 Abstract. To obtain a functioning provitamin A (beta-carotene) biosynthetic pathway in rice endosperm, we introduced in a single, combined transformation effort the cDNA coding for phytoene synthase (psy) and lycopene beta-cyclase (beta-lcy) both from Narcissus pseudonarcissus and both under the control of the endosperm-specific glutelin promoter together with a bacterial phytoene desaturase (crtI, from Erwinia uredovora under constitutive 35S promoter control). This combination covers the requirements for beta-carotene synthesis and, as hoped, yellow beta-carotene-bearing rice endosperm was obtained in the T(0)-generation. Additional experiments revealed that the presence of beta-lcy was not necessary, because psy and crtI alone were able to drive beta-carotene synthesis as well as the formation of further downstream xanthophylls. Plausible explanations for this finding are that these downstream enzymes are constitutively expressed in rice endosperm or are induced by the transformation, e.g., by enzymatically formed products. Results using N. pseudonarcissus as a model system led to the development of a hypothesis, our present working model, that trans-lycopene or a trans-lycopene derivative acts as an inductor in a kind of feedback mechanism stimulating endogenous carotenogenic genes. Various institutional arrangements for disseminating Golden Rice to research institutes in developing countries also are discussed.

Evaluate