Il coronavirus rimane infettivo sulle superfici polmonari per circa 5 giorni e sulle superfici inanimate poche ore, un periodo di tempo però che è sufficiente a causare uno o più contagi.
Un processo di disinfezione efficiente dovrebbe partire dal noto concetto che solo ciò che è pulito può essere disinfettato in modo efficiente. con disinfettanti a base di alcol (1).
Tuttavia è stato dimostrato che il tipo HCoV-229E, un coronavirus che appartiene alla famiglia alphacoronavirus (α-CoV) e identificato nel 1996 (2), ma piuttosto simile a COVID-19, si comporta in modo diverso a seconda della superficie su cui si posa.
E' stata confermata la rapida disattivazione, distruzione irreversibile di RNA virale e massicci danni strutturali nei coronavirus esposti a superfici di rame e leghe di rame (3).
Dopo l'esposizione alle superfici di due catalizzatori metallici Ag/Al2O3 e Cu/Al2O3 per 5 e 20 min, l'infettività della SARS-CoV nelle cellule Vero e baculovirus nelle cellule Sf9 è scesa a un livello molto basso e non rilevabile, e nessuna colonia è stata rilevata utilizzando il metodo di coltura batterica (4).
È stato constatato, utilizzando un ceppo del coronavirus della SARS CoV-P9, che i virus mantenevano la loro stabilità a 37 gradi C per almeno 2 ore senza cambiamenti significativi nella capacità infettiva delle cellule, ma sono diventati non infettivi dopo un'esposizione di 90 minuti a 56 gradi C. L'irradiazione UV per 60 minuti sul virus ha eliminato efficacemente l'infettività virale (5).
Altri studi hanno osservato un'attività antivirale e di contrasto preventivo al coronavirus tramite nanocompositi di grafene-argento (6), nanomateriali d'argento (7).
La temperatura ha un'importanza rilevante. In esperimenti su superfici di rame, le cellule sono sopravvissute decisamente più a lungo sulle leghe di rame ad una temperatura di 4 gradi centigradi che a temperatura di 21 gradi centigradi (8). Inoltre, una maggior umidità migliora l'efficacia dell'attività antibatterica (9). Questa due ultime considerazioni valgono anche per altre superfici quali leghe di rame e leghe di argento.
Bibliografia________________________________________
(1) Geller C, Varbanov M, Duval RE. Human coronaviruses: insights into environmental resistance and its influence on the development of new antiseptic strategies. Viruses. 2012;4(11):3044–3068. Published 2012 Nov 12. doi:10.3390/v4113044
(2)Hamre D, Procknow JJ. A new virus isolated from the human respiratory tract. Proc Soc Exp Biol Med. 1966 Jan;121(1):190-3.
(3) Warnes SL, Little ZR, Keevil CW. Human Coronavirus 229E Remains Infectious on Common Touch Surface Materials. mBio. 2015;6(6):e01697-15. Published 2015 Nov 10. doi:10.1128/mBio.01697-15
(4) Han J, Chen L, Duan SM, et al. Efficient and Quick Inactivation of SARS Coronavirus and Other Microbes Exposed to the Surfaces of Some Metal Catalysts Biomed Environ Sci. 2005;18(3):176–180.
(5) Duan SM, Zhao XS, Wen RF, Huang JJ, Pi GH, Zhang SX, Han J, Bi SL, Ruan L, Dong XP; Stability of SARS coronavirus in human specimens and environment and its sensitivity to heating and UV irradiation. SARS Research Team. Biomed Environ Sci. 2003 Sep;16(3):246-55.
(6) Chen YN, Hsueh YH, Hsieh CT, Tzou DY, Chang PL. Antiviral Activity of Graphene-Silver Nanocomposites against Non-Enveloped and Enveloped Viruses. Int J Environ Res Public Health. 2016;13(4):430. Published 2016 Apr 19. doi:10.3390/ijerph13040430
(7) Lv X, Wang P, Bai R, et al. Inhibitory effect of silver nanomaterials on transmissible virus-induced host cell infections. Biomaterials. 2014;35(13):4195–4203. doi:10.1016/j.biomaterials.2014.01.054
(8) Elguindi J, Wagner J, Rensing C. Genes involved in copper resistance influence survival of Pseudomonas aeruginosa on copper surfaces J Appl Microbiol. 2009 maggio;106(5):1448-55. doi: 10.1111/j.1365-2672.2009.04148.x.
(9) Michels HT, Noyce JO, Keevil CW. Effects of temperature and humidity on the efficacy of methicillin-resistant Staphylococcus aureus challenged antimicrobial materials containing silver and copper. Lett Appl Microbiol. 2009 Aug;49(2):191-5. doi: 10.1111/j.1472-765X.2009.02637.x.