Ricordi della casa dei morti di F.Dostoyevsky

Un libro forte, autobiografico che narra i lunghi anni di prigionia in Siberia. Dostoyevsky era già uno scrittore quando, nel 1850, a causa di opinioni politiche legate al Circolo Petrasevskij, un gruppo di intellettuali che discutevano sul socialismo utopico, viene messo in carcere dal quale uscirà nel 1854. Aveva 28 anni.

E' un libro scritto come un documentario e un atto d'accusa contro i gulag dell'impero zarista. E' un ritratto delle umiliazioni che l'uomo può infliggere all'uomo.

Si tratta di una raccolta di scene, appunti, osservazioni descritti con una cura minuziosa del particolare.

Purtroppo poco è cambiato anche ai nostri giorni.

Ricordi della casa dei morti di F.Dostoyevsky

E' un'autobiografia dei 4 lunghi anni trascorsi in un carcere ai lavori forzati in Siberia, per aver espresso idee socialiste.

Dostoevskij imprime tutta la forza del suo talento nel descrivere accuratamente i caratteri i personaggi e gli eventi di un carcere indegno di una società umana. Descrive i carcerieri e le angherie, le paure e la liberazione.

Questo libro convinse Alessandro II a riformare la giustizia. Il mondo è grande e qualcosa è cambiato, ma c'è ancora tanta strada da percorrere...