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Tamarind
"Descrizione"
by Al222 (23249 pt)
2025-Dec-05 09:16

Tamarindo (Tamarindus indica L.)

Descrizione

Albero tropicale sempreverde o semideciduo, diffuso soprattutto in regioni a clima caldo dell’Africa, dell’Asia meridionale, dei Caraibi e di altre aree tropicali e subtropicali. Raggiunge dimensioni medio–grandi, con chioma ampia, rami espansi e foglie composte con numerose foglioline piccole, di colore verde chiaro. I frutti sono legumi allungati, di colore bruno a maturità, con un pericarpo esterno fragile e una massa interna carnosa e adesiva che avvolge i semi lucidi, duri e bruno–nerastri. La parte utilizzata a fini alimentari è la polpa del frutto, fresca o più spesso essiccata o parzialmente disidratata.

Dal punto di vista compositivo, la polpa di tamarindo è caratterizzata da un tenore elevato di acidi organici (in particolare acido tartarico), che conferiscono il tipico gusto agrodolce, accompagnati da zuccheri (principalmente glucosio e fruttosio), fibre solubili e insolubili, piccole quantità di proteine e una quota di minerali (ad esempio potassio, magnesio, calcio) e di composti fenolici. Il valore energetico è dovuto principalmente alla componente glucidica, mentre la frazione acida e la presenza di polifenoli contribuiscono alle proprietà organolettiche e tecnologiche della polpa. La percentuale d’acqua varia in funzione del grado di essiccazione: nei prodotti concentrati o pressati l’attività dell’acqua è ridotta per favorire la conservazione.

Sul piano tecnologico–alimentare, il tamarindo è largamente impiegato nella preparazione di bevande, condimenti, salse, chutney, marinature, caramelle e prodotti dolciari, sfruttando la combinazione di acidità, dolcezza e densità della polpa. In ambito industriale può essere utilizzato come correttore di acidità e componente aromatica in varie formulazioni, mentre in molte tradizioni culinarie costituisce un elemento tipico per insaporire piatti a base di legumi, riso, pesce o carne. La qualità della materia prima è valutata in base a purezza della polpa (assenza di parti estranee e semi in eccesso), colore, grado di acidità, contenuto in solidi solubili, umidità residua e assenza di contaminazioni microbiologiche o di impurità, parametri fondamentali per garantirne l’idoneità all’impiego nelle diverse applicazioni alimentari.





Classificazione botanica secondo APG IV

  • Regno: Plantae

  • Clade: Angiosperme → Eudicotiledoni → Rosidi → Fabidi

  • Ordine: Fabales

  • Famiglia: Fabaceae

  • Genere: Tamarindus

  • Specie: Tamarindus indica L.

Valori nutrizionali indicativi per 100 g di polpa cruda (edibile)

ComponenteValore medio per 100 g circa
Energia~ 239 kcal
Carboidrati totali~ 62,5 g
— di cui zuccheri~ 38,8–57,4 g (a seconda maturazione/varietà)
Fibre alimentari~ 5,1 g
Proteine~ 2,8 g
Grassi totali~ 0,6 g
— di cui acidi grassi saturi~ 0,27 g
— monoinsaturi~ 0,18 g
— polinsaturi~ 0,06 g
Sodio~ 28 mg
Potassio~ 628 mg
Calcio~ 74 mg
Magnesio~ 92 mg
Fosforo~ 113 mg
Ferro~ 2,8 mg
Alcune vitamine / micronutrienti*Vitamina C ~ 3,5 mg; Tiamina (B1) ~ 0,428 mg; Niacina (B3) ~ 1,94 mg; Vitamina B6 ~ 0,066 mg; Folati ~ 14 µg; Vitamina E ~ 0,10 mg; Vitamina A ~ 30 IU

* I valori delle vitamine e minerali variano con cultivar, maturazione e condizioni di coltivazione.

Caratteristiche della pianta

  • Portamento: albero sempreverde di 10–25 m, con chioma ampia e densa e tronco massiccio dalla corteccia grigio-bruna.

  • Foglie: alterne, paripennate, composte da numerose foglioline ellittiche (10–20 coppie), di colore verde chiaro.

  • Fiori: piccoli, giallo-crema con striature rosse o arancio, riuniti in grappoli ascellari; ermafroditi e melliferi.

  • Frutti: legumi penduli, allungati (10–20 cm), bruni, contenenti una polpa densa e fibrosa che avvolge semi lucidi e duri.

  • Semi: appiattiti, bruno-rossastri, molto duri e resistenti.

  • Radici: profonde, robuste, in grado di tollerare siccità prolungate.


Composizione chimica (principali costituenti della polpa e dei semi)

  • Acidi organici: acido tartarico (principale responsabile del gusto acidulo), citrico, malico e succinico.

  • Zuccheri: glucosio, fruttosio e saccarosio (30–50% della polpa).

  • Polifenoli: tannini, catechine e acido ferulico, con azione antiossidante.

  • Vitamine: B1, B2, B3, C e piccole quantità di provitamina A.

  • Minerali: calcio, magnesio, fosforo, ferro, potassio e zinco.

  • Fibre alimentari: presenti in abbondanza nella polpa (5–10%).

  • Semi: contengono polisaccaridi (pectine, xiloglucani), proteine (10–15%) e piccole quantità di olio.


Coltivazione e condizioni di crescita

  • Clima: tropicale o subtropicale, caldo e secco; resiste bene alla siccità.

  • Esposizione: pieno sole.

  • Suolo: profondo, ben drenato, sabbioso o limoso, anche moderatamente alcalino; evita terreni argillosi pesanti.

  • Irrigazione: moderata; la pianta tollera la scarsità d’acqua ma non i ristagni.

  • Propagazione: per seme o innesto; i semi mantengono la germinabilità per molti mesi.

  • Fioritura e fruttificazione: in primavera-estate; i frutti maturano dopo 8–10 mesi.

  • Raccolta: quando i baccelli assumono colore bruno e la polpa diventa densa e appiccicosa.


Usi e benefici (tradizionali e supportati da evidenze scientifiche preliminari)

  • Digestivo e lassativo naturale: l’acido tartarico e le fibre stimolano dolcemente la motilità intestinale.

  • Antiossidante e protettivo cellulare: i polifenoli neutralizzano i radicali liberi.

  • Febbrifugo e rinfrescante: tradizionalmente impiegato in bevande dissetanti nelle regioni calde.

  • Cardioprotettivo e ipocolesterolemizzante: studi preliminari indicano un possibile effetto benefico sul metabolismo lipidico.

  • Antibatterico e antifungino: estratti della polpa e dei semi mostrano attività antimicrobica.

La ricerca moderna conferma il valore nutrizionale e antiossidante del tamarindo, ma gli effetti terapeutici necessitano di ulteriori conferme cliniche.


Applicazioni

  • Alimentare: usato come ingrediente in salse (es. salsa tamarindo, chutney), bevande, sciroppi, dolci e caramelle.

  • Erboristeria: polpa essiccata o estratta come blando lassativo e digestivo naturale.

  • Fitoterapia: impiego in integratori depurativi e antiossidanti.

  • Cosmetica: estratti impiegati in prodotti idratanti e schiarenti per la pelle, grazie all’acido tartarico.

  • Industriale: i semi forniscono polisaccaridi utilizzati come addensanti e stabilizzanti alimentari.


Raccolta e lavorazione

  • Raccolta: frutti maturi raccolti manualmente.

  • Essiccazione: naturale o controllata fino a ottenere una polpa densa e concentrata.

  • Pulitura: rimozione del pericarpo e separazione dei semi.

  • Conservazione: la polpa essiccata può essere pressata e confezionata in blocchi o pasta.

  • Estrazione: per ottenere concentrati o estratti secchi destinati all’uso alimentare o erboristico.


Considerazioni ambientali

Il tamarindo è una specie altamente sostenibile, adattabile a climi caldi e suoli poveri. È utilizzato nella riforestazione delle zone aride e nella protezione del suolo dall’erosione. Inoltre, rappresenta una risorsa agroforestale importante grazie alla sua longevità e alla produzione costante di frutti.


Sicurezza, controindicazioni, interazioni

Generalmente sicuro se consumato nelle normali quantità alimentari.

  • Effetti collaterali: consumo eccessivo può causare lieve effetto lassativo.

  • Interazioni: può potenziare l’effetto di farmaci anticoagulanti e ipoglicemizzanti.

  • Gravidanza e allattamento: uso alimentare moderato considerato sicuro.

  • Allergie: rare.


Preparazioni comuni (uso generale, non terapeutico)

  • Polpa di tamarindo: diluita in acqua per bevande o salse.

  • Infuso digestivo: 10–15 g di polpa in 250 ml d’acqua calda, filtrare e bere tiepido.

  • Sciroppo rinfrescante: polpa, zucchero e acqua bollita, usato come bevanda o condimento.

  • Pasta di tamarindo: per marinature, piatti etnici o dolci agrodolci.

Bibliografia__________________________________________________________________________

Escalona-Arranz JC, Garcia-Diaz J, Perez-Rosés R, De la Vega J, Rodríguez-Amado J, Morris-Quevedo HJ. Effect of Tamarindus indica L. leaves' fluid extract on human blood cells. Nat Prod Res. 2014;28(18):1485-8. doi: 10.1080/14786419.2014.911296.

Abstract. Tamarind leaves are edible; however, their saponin content could be toxic to human blood cells. In this article, the effect of tamarind leaf fluid extract (TFE) on human blood cells was evaluated by using several tests. Results revealed that TFE did not cause significant haemolysis on human red blood cells even at the lowest evaluated concentration (20 mg/mL). Blood protein denaturalisation ratio was consistently lower than in control at TFE concentrations greater than 40 mg/mL. Erythrocyte membrane damage caused by the action of oxidative H2O2 displayed a steady reduction with increasing TFE concentrations. In the reactive oxygen species (ROS) measurement by using flow cytometry assay, leucocyte viability was over 95% at tested concentrations, and a high ROS inhibition was also recorded. Protective behaviour found in TFE should be attributed to its polyphenol content. Thus, tamarind leaves can be regarded as a potential source of interesting phytochemicals.

Amado J, Morris-Quevedo HJ, Mwasi LB, Cabrera-Sotomayor O, Machado-García R, Fong-Lórez O, Alfonso-Castillo A, Puente-Zapata E. Antioxidant and toxicological evaluation of a Tamarindus indica L. leaf fluid extract. Nat Prod Res. 2016;30(4):456-9. doi: 10.1080/14786419.2015.1019350.

Abstract. In the scientific community, there is a growing interest in Tamarindus indica L. leaves, both as a valuable nutrient and as a functional food. This paper focuses on exploring its safety and antioxidant properties. A tamarind leaf fluid extract (TFE) wholly characterised was evaluated for its anti-DPPH activity (IC50 = 44.36 μg/mL) and its reducing power activity (IC50 = 60.87 μg/mL). TFE also exhibited a high ferrous ion-chelating capacity, with an estimated binding constant of 1.085 mol L(-1) while its influence over nitric oxide production in human leucocytes was irregular. At low concentrations, TFE stimulated NO output, but it significantly inhibited it when there was an increase in concentration. TFE was also classified as a non-toxic substance in two toxicity tests: the acute oral toxicity test and the oral mucous irritability test. Further toxicological assays are needed, although results so far suggest that TFE might become a functional dietary supplement.

Komakech R, Kim YG, Matsabisa GM, Kang Y. Anti-inflammatory and analgesic potential of Tamarindus indica Linn. (Fabaceae): a narrative review. Integr Med Res. 2019 Sep;8(3):181-186. doi: 10.1016/j.imr.2019.07.002. 

Abstract. Chronic inflammation is one of the causes of a number of non-infectious diseases in the world. Over the years, Tamarindus indica has played fundamental roles in traditional medicine as an anti-inflammatory and analgesic drug. It is a commercialized biocompatible medicinal plant species with a wide range of therapeutic window and with suggested LD50 greater than 5000 mg kg-1 body weight when administered to the Wistar rats. This review examined the anti-inflammatory and analgesic potential and mechanism of various extracts from T. indica pulp, leaves, seeds, stem bark, and roots. The preclinical studies provided strong pharmacological evidence for the anti-inflammatory and analgesic activities of the different parts of T. indica and this may be attributed to the various bioactive compounds in it including alkaloids, flavonoids, tannins, phenols, saponins, and steroids. The anti-inflammatory and analgesic effects of the extracts from the different parts of T. indica may be due to its ability to inhibit a number of biological processes including cyclooxygenase-2 (COX-2) expression, inducible nitric oxide synthase (iNOS), 5-lipoxygenase biosynthesis, and tumor necrosis factor-α. The analgesic activity of T. indica may also be through the activation of the opioidergic mechanism at both the peripheral and central levels. Although further pre-clinical studies still need to be conducted, these results demonstrated that T. indica has potent anti-inflammatory and analgesic activities and hence provides justification for its use in traditional medicine to treat body pain and other inflammatory related diseases including arthritis and offers a basis for future clinical studies and possible drug development.

Bhadoriya SS, Ganeshpurkar A, Narwaria J, Rai G, Jain AP. Tamarindus indica: Extent of explored potential. Pharmacogn Rev. 2011 Jan;5(9):73-81. doi: 10.4103/0973-7847.79102. 

Abstract. Tamarindus is a monotypic genus and belongs to the subfamily Caesalpinioideae of the family Leguminosae (Fabaceae), Tamarindus indica L., commonly known as Tamarind tree is one of the most important multipurpose tropical fruit tree species in the Indian subcontinent. Tamarind fruit was at first thought to be produced by an Indian palm, as the name Tamarind comes from a Persian word "Tamar-I-hind," meaning date of India. Its name "Amlika" in Sanskrit indicates its ancient presence in the country. T.indica is used as traditional medicine in India, Africa, Pakistan, Bangladesh, Nigeria,and most of the tropical countries. It is used traditionally in abdominal pain, diarrhea and dysentery, helminthes infections, wound healing, malaria and fever, constipation, inflammation, cell cytotoxicity, gonorrhea, and eye diseases. It has numerous chemical values and is rich in phytochemicals, and hence the plant is reported to possess antidiabetic activity, antimicrobial activity, antivenomic activity, antioxidant activity, antimalarial activity, hepatoprotective activity, antiasthmatic activity, laxative activity, and anti-hyperlipidemic activity. Every part of the plant from root to leaf tips is useful for human needs. Thus the aim of the present review is to describe its morphology, and explore the phytochemical constituents, commercial utilization of the parts of the plant, and medicinal and pharmacologic activities so that T. indica's potential as multipurpose tree species can be understood.

Ghaly MF, Albalawi MA, Bendary MM, Shahin A, Shaheen MA, Abu Eleneen AF, Ghoneim MM, Elmaaty AA, Elrefai MFM, Zaitone SA, Abousaty AI. Tamarindus indica Extract as a Promising Antimicrobial and Antivirulence Therapy. Antibiotics (Basel). 2023 Feb 24;12(3):464. doi: 10.3390/antibiotics12030464.

Abstract. The worldwide crises from multi-drug-resistant (MDR) bacterial infections are pushing us to search for new alternative therapies. The renewed interest in medicinal plants has gained the attention of our research group. Tamarindus indica L. (T. indica) is one of the traditional medicines used for a wide range of diseases. Therefore, we evaluated the antimicrobial activities of ethanolic extract of T. indica. The inhibitions zones, minimum inhibitory concentration (MIC), minimum bactericidal concentration (MBC), and fractional inhibitor concentration indices (FICI) against Gram+ve and -ve pathogens were detected. The bioactive compounds from T. indica extract were identified by mass spectroscopy, thin-layer chromatography, and bio-autographic assay. We performed scanning electron microscopy (SEM) and molecular docking studies to confirm possible mechanisms of actions and antivirulence activities, respectively. We found more promising antimicrobial activities against MDR pathogens with MIC and MBC values for Staphylococcus aureus (S. aureus) and Pseudomonas aeruginosa (P. aeruginosa), i.e., (0.78, 3.12 mg/mL) and (1.56, 3.12 mg/mL), respectively. The antimicrobial activities of this extract were attributed to its capability to impair cell membrane permeability, inducing bacterial cell lysis, which was confirmed by the morphological changes observed under SEM. The synergistic interactions between this extract and commonly used antibiotics were confirmed (FICI values < 0.5). The bioactive compounds of this extract were bis (2-ethylhexyl)phthalate, phenol, 2,4-bis(1,1-dimethylethyl), 1,2-benzenedicarboxylic acid, and bis(8-methylnonyl) ester. Additionally, this extract showed antivirulence activities, especially against the S. aureus protease and P. aeruginosa elastase. In conclusion, we hope that pharmaceutical companies can utilize our findings to produce a new formulation of T. indica ethanolic extract with other antibiotics.

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