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Pennyroyal
"Descrizione"
by admin (19545 pt)
2025-Dec-08 11:01

Menta poleggio, Mentha pulegium (Lamiaceae)

Mentha pulegium, comunemente nota come menta poleggio, è una specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, storicamente diffusa in Europa, Nord Africa e Asia occidentale. La pianta è caratterizzata da un portamento basso e stolonifero, capace di formare tappeti densi grazie a fusti sottili e radicanti ai nodi. Le foglie, piccole e fortemente aromatiche, sono opposte, ovate e ricoperte da una sottile peluria ghiandolare; la caratteristica fragranza, intensa e penetrante, deriva da un complesso di composti volatili tipici del genere Mentha. I fiori, riuniti in verticillastri globosi all’ascella delle foglie, presentano una corolla rosata o lilla e compaiono nel corso dell’estate, attirando numerosi insetti impollinatori.

Dal punto di vista ecologico, la menta poleggio predilige ambienti umidi, come bordi di ruscelli, fossati, zone prative fresche e terreni temporaneamente allagati, mostrando una notevole capacità di colonizzazione vegetativa. La specie tollera anche suoli compatti e moderatamente sabbiosi, purché vi sia sufficiente umidità. In molte regioni mediterranee è una componente tipica delle comunità igrofile e riveste un ruolo di rilievo nei microecosistemi grazie alla produzione di nettare abbondante. L’elevata adattabilità della pianta, tuttavia, non deve essere confusa con un’assenza di sensibilità: la diminuzione degli habitat umidi ha portato, in alcune aree, a una contrazione delle popolazioni naturali.

Sul piano fitochimico, Mentha pulegium è contraddistinta da un olio essenziale particolarmente ricco in pulegone, un monoterpene che conferisce alla specie una fragranza più forte e pungente rispetto ad altre mente. Altri composti frequentemente presenti includono mentone, isomentone e vari derivati terpenici, insieme a flavonoidi, acidi fenolici e tannini. Proprio il contenuto elevato di pulegone distingue nettamente la menta poleggio dalle altre specie aromatiche del genere Mentha e ne condiziona sia gli usi tradizionali, sia l’attuale percezione di sicurezza. Nonostante la lunga storia d’impiego popolare, oggi è ben documentato che il pulegone, in concentrazioni elevate o in forma non controllata, possiede epatotossicità e potenziale nefrotossicità, dovute ai suoi metaboliti reattivi prodotti a livello epatico.

Dal punto di vista degli usi tradizionali, la menta poleggio è stata impiegata per secoli nelle farmacopee popolari europee e mediterranee come digestiva, carminativa, emmenagoga, espettorante e insettifuga. Infusi e decotti erano utilizzati per disturbi gastrointestinali, contro spasmi addominali o come rimedio per raffreddori e congestioni, mentre l’olio essenziale veniva talvolta usato per allontanare insetti e parassiti. Tuttavia, molti di questi impieghi tradizionali non trovano supporto sufficiente nella letteratura scientifica moderna, e soprattutto l’utilizzo dell’olio essenziale – anche in piccole dosi – è oggi considerato potenzialmente pericoloso, poiché le concentrazioni di pulegone possono raggiungere livelli tossici. Anche preparazioni casalinghe, se troppo concentrate o consumate in quantità non controllate, possono rappresentare un rischio significativo per la salute.

In cucina, la menta poleggio ha avuto un ruolo in alcune tradizioni regionali, soprattutto come aromatizzante in piatti rustici o preparazioni a base di carne e legumi. Nella gastronomia contemporanea, però, l’uso alimentare è molto più limitato rispetto ad altre mente, proprio a causa delle restrizioni normative e delle precauzioni legate al pulegone. Le attuali normative europee e internazionali fissano soglie massime molto basse per l’impiego alimentare dell’olio essenziale di poleggio, e la specie non è generalmente consigliata per consumi frequenti o quantitativi rilevanti.

Nel contesto salutistico, la menta poleggio continua a suscitare interesse come fonte di molecole aromatiche e fenoliche, ma la ricerca moderna pone una forte enfasi sul bilanciamento tra potenziale bioattività e sicurezza. Studi in vitro suggeriscono proprietà antimicrobiche, antiossidanti e spasmolitiche, ma la presenza dominante di pulegone rende complesso lo sviluppo di applicazioni terapeutiche sicure. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che l’uso della pianta debba essere rigorosamente moderato e controllato, preferibilmente tramite prodotti standardizzati e sottoposti a valutazioni tossicologiche. Preparazioni non controllate o fai-da-te, così come l’impiego dell’olio essenziale puro, non sono considerati appropriati.

Dal punto di vista culturale e storico, Mentha pulegium è citata in numerose fonti antiche, dalla tradizione greca e romana fino alle erboristerie medievali e rinascimentali. Il suo nome deriva probabilmente dal latino pulex (“pulce”), in riferimento al tradizionale uso dell’erba come repellente naturale. La pianta ha quindi rappresentato per secoli un elemento familiare sia domestico sia medicinale, pur venendo progressivamente sostituita da specie più sicure del genere Mentha nel corso dell’età moderna.

Classificazione botanica (sistema APG IV)

CategoriaDato
Nome comunementa poleggio, poleggio, puleggio
Nome botanicoMentha pulegium L.
RegnoPlantae
CladeAngiosperme → eudicotiledoni → asteridi
OrdineLamiales
FamigliaLamiaceae
GenereMentha
SpecieMentha pulegium L.

Avvertenza fondamentale sull’uso alimentare

La menta poleggio contiene pulegone, un composto potenzialmente epatotossico e neurotossico a dosi relativamente basse.
Per questo motivo NON è considerata un’erba alimentare sicura, né per infusi domestici né per uso culinario regolare.
L’impiego alimentare è sconsigliato in molti paesi; l’olio essenziale è tossico e non deve essere ingerito.

Processo di produzione

La menta poleggio viene raccolta durante la piena fioritura, quando il profilo aromatico è al massimo. Si selezionano sommità fiorite e foglie, evitando parti troppo lignificate. Dopo la raccolta in zone non inquinate, la pianta viene essiccata lentamente all’ombra in locali ventilati, così da preservare l’aroma e stabilizzarne l’umidità.

Per ottenere l’olio essenziale, la droga essiccata è sottoposta a distillazione in corrente di vapore. L’estratto può essere ulteriormente filtrato, frazionato e standardizzato. Sono disponibili anche estratti idroalcolici o ottenuti con CO₂ supercritica, usati soprattutto in fitocosmesi.


Applicazioni

In ambito erboristico tradizionale la menta poleggio veniva impiegata come pianta aromatica e carminativa, ma l’uso interno è oggi sconsigliato o vietato a causa della presenza di pulegone, molecola potenzialmente epatotossica. Le preparazioni per uso umano sicuro sono limitate a infusi molto diluiti e privi di olio essenziale libero, oppure a estratti purificati a basso tenore di composti critici.

L’impiego alimentare moderno è estremamente ristretto e in molti Paesi non ammesso.

In cosmetica, invece, la pianta trova spazio in formulazioni rinfrescanti e deodoranti. Si usano soprattutto estratti acquosi o idroalcolici, mentre l’olio essenziale è ammesso solo a concentrazioni molto basse. È utilizzata in tonici, prodotti per pelle grassa, pediluvi e preparazioni per il benessere dei piedi. Alcuni studi ne esaminano l’impiego tecnico come repellente naturale per insetti.


Nutrizione e salute

Il profilo tossicologico della menta poleggio è dominato dalla presenza di pulegone e mentofurano, sostanze soggette a severi limiti regolatori. L’olio essenziale non deve essere ingerito e il consumo interno della pianta richiede grande cautela. L’uso tradizionale come digestivo non è più raccomandato.

In cosmetica, gli effetti ricercati sono aromatici (sensazione di freschezza) e tonificanti. L’uso esterno è generalmente considerato più sicuro, purché si rispettino i limiti di concentrazione.

La pianta è controindicata in gravidanza, allattamento, patologie epatiche e in soggetti sensibili agli oli essenziali.


Allergeni e intolleranze

Alcuni individui possono manifestare irritazioni o sensibilizzazioni cutanee, soprattutto in presenza di oli essenziali ad alta concentrazione. Nei cosmetici, gli eventuali allergeni della fragranza devono essere riportati in etichetta quando superano le soglie previste.


Conservazione e shelf-life

La droga essiccata si conserva per circa 1–2 anni in ambiente fresco, asciutto e al riparo dalla luce. Gli estratti cosmetici seguono le indicazioni specifiche del produttore. L’olio essenziale tende a ossidarsi e va conservato in contenitori scuri ben chiusi.


Sicurezza e regolatorio

Per il pulegone e il mentofurano vigono limiti molto stringenti a livello europeo e internazionale. L’olio essenziale non è ammesso negli alimenti, mentre l’uso in cosmetica è possibile solo a basse concentrazioni e previa valutazione di sicurezza. La produzione deve rispettare GMP e controlli di qualità su purezza, contaminanti e concentrazione delle sostanze regolamentate.


Etichettatura

Nei prodotti erboristici può comparire come Mentha pulegiumMenta poleggio.
Nella cosmetica si utilizzano denominazioni INCI come Mentha Pulegium ExtractMentha Pulegium Oil (quest’ultimo solo dove permesso).
Gli allergeni della fragranza devono essere indicati quando superano la soglia normativa.


Funzioni INCI principali

Nelle formulazioni cosmetiche la menta poleggio svolge ruoli soprattutto legati al profumo e al condizionamento cutaneo, con funzioni di fragrance, skin conditioning, masking e, in alcune formulazioni, deodorant.


Conclusione

La menta poleggio è una pianta aromatica storicamente rilevante ma oggi soggetta a forti limitazioni per la presenza di pulegone. Gli usi sicuri riguardano prevalentemente l’ambito cosmetico e topico, mentre l’uso interno è fortemente ridimensionato. La qualità e la sicurezza del prodotto dipendono dalla corretta gestione della filiera, dal rispetto dei limiti normativi e dalla selezione di estratti a basso contenuto di composti tossicologicamente critici.

Bibliografia__________________________________________________________________________

Piras A, Porcedda S, Falconieri D, Maxia A, Gonçalves M, Cavaleiro C, Salgueiro L. Antifungal activity of essential oil from Mentha spicata L. and Mentha pulegium L. growing wild in Sardinia island (Italy). Nat Prod Res. 2021 Mar;35(6):993-999. doi: 10.1080/14786419.2019.1610755. 

Abstract. This study aims to evaluate the antifungal activity of Mentha spicata L. and Mentha pulegium L. from Sardinia and to assess their efficacy on virulence factors for Candida albicans, particularly on the inhibition of the germ tube formation. The major compounds of the essential oils were carvone (62.9%) for M. spicata and pulegone (86.2%) for M. pulegium. The essential oil from M. spicata showed a more preeminent effect against Cryptococcus neoformans and the dermatophytes Trichophyton rubrum and T. verrucosum (0.32 μL/mL). Both oils were very effective in inhibiting C. albicans germ tube formation, at doses well below their MIC (0.16 μL/mL).

Caputo L, Cornara L, Raimondo FM, De Feo V, Vanin S, Denaro M, Trombetta D, Smeriglio A. Mentha pulegium L.: A Plant Underestimated for Its Toxicity to Be Recovered from the Perspective of the Circular Economy. Molecules. 2021 Apr 8;26(8):2154. doi: 10.3390/molecules26082154. 

Abstract. The aim of the study was to investigate the micromorphology of Mentha pulegium leaves and flowers harvested in three different Sicilian (Italy) areas with peculiar pedo-climatic conditions, and to characterize the phytochemical profile, the phytotoxic activity, and the eco-compatibility of their essential oils (EOs) for potential use as safe bioherbicides. Light microscopy (LM) and scanning electron microscopy (SEM) highlighted that M. pulegium indumentum consists of non-glandular and glandular trichomes of different types. Peltate trichomes of plants from the different sites showed few significant differences in dimension and abundance, but they were characterized by a surprisingly high number of secretory cells both in leaves and flowers. Phytochemical analyses showed that oxygenated monoterpenes were the most abundant class in all the EOs investigated (92.2-97.7%), but two different chemotypes, pulegone/isomenthone and piperitone/isomenthone, were found. The complex of morphological and phytochemical data indicates that soil salinity strongly affects the expression of the toxic metabolite pulegone, rather than the EO yield. Phytotoxicity tests showed a moderate activity of EOs against the selected species as confirmed by α-amylase assay. Moreover, the low toxicity on brine shrimp provided a rationale for the possible use of investigated EOs as eco-friendly herbicides.

Cornara L, Sgrò F, Raimondo FM, Ingegneri M, Mastracci L, D'Angelo V, Germanò MP, Trombetta D, Smeriglio A. Pedoclimatic Conditions Influence the Morphological, Phytochemical and Biological Features of Mentha pulegium L. Plants (Basel). 2022 Dec 21;12(1):24. doi: 10.3390/plants12010024. 

Abstract. In this study, Mentha pulegium leaves and flowers harvested in three different Sicilian areas were investigated from a micromorphological, phytochemical and biological point of view. Light and scanning electron microscopy showed the presence of spherocrystalline masses of diosmin both in the leaf epidermal cells and in thin flower petals. Two different chemotypes were identified (I, kaempferide/rosmarinic acid; II, jaceidin isomer A). Phytochemical screening identified plant from collection site II as the richest in total phenolics (16.74 g GAE/100 g DE) and that from collection site I as the richest in flavonoids (46.56 g RE/100 g DE). Seventy-seven metabolites were identified both in flower and leaf extracts. Plant from site II showed the best antioxidant (0.90-83.72 µg/mL) and anti-inflammatory (27.44-196.31 µg/mL) activity expressed as half-maximal inhibitory concentration (IC50) evaluated by DPPH, TEAC, FRAP, ORAC, BSA denaturation and protease inhibition assays. These data were also corroborated by in vitro cell-based assays on lymphocytes and erythrocytes. Moreover, plant of site II showed the best antiangiogenic properties (IC50 33.43-33.60 µg/mL) in vivo on a chick chorioallantoic membrane. In conclusion, pedoclimatic conditions influence the chemotype and the biological activity of M. pulegium, with chemotype I showing the most promising biological properties.

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