Hello, Guest!
 
 

 
 
  Objects Tiiips Categories
Ledum palustre
"Descrizione"
by Handy23 (4286 pt)
2025-Dec-01 10:37

Review Consensus: 10 Rating: 10 Number of users: 1
Evaluation  N. ExpertsEvaluation  N. Experts
1
  
6
  
2
  
7
  
3
  
8
  
4
  
9
  
5
  
10
  1

Ledum palustre (Rhododendron tomentosum Harmaja)


Descrizione

Ledum palustre, oggi denominato correttamente Rhododendron tomentosum Harmaja, è un piccolo arbusto sempreverde della famiglia Ericaceae, tipico degli ambienti palustri e torbosi del Nord Europa, della Siberia e di alcune regioni del Nord America. In italiano è spesso chiamato rosmarino di palude o, per analogia con le tradizioni nordiche, tè di palude / Labrador tea, pur non avendo alcuna parentela botanica con il rosmarino comune.

La pianta forma cespugli alti in genere 30–100 cm, con rami legnosi, eretti, fittamente tomentosi (ricoperti di peli corti) soprattutto nelle parti giovani. Le foglie sono lineari o lanceolate, coriacee, di colore verde scuro lucido sulla pagina superiore e marrone–ruggine su quella inferiore, anch’essa tomentosa. Se strofinate, emanano un odore intenso, resinoso–canforato, dovuto all’elevato contenuto di olio essenziale.

I fiori, bianchi o bianco–rosati, sono riuniti in corimbi terminali e compaiono in tarda primavera–inizio estate. L’intera pianta è ricca di sesquiterpeni ossigenati (in particolare ledol e palustrol) e di altri composti volatili che conferiscono proprietà aromatiche, insettifughe e una certa tossicità, specialmente all’olio essenziale concentrato. Tradizionalmente, in alcune culture nordiche, le foglie sono state impiegate in medicina popolare per disturbi reumatici e respiratori e come repellente per insetti, ma l’uso interno è oggi considerato potenzialmente rischioso se non correttamente dosato.


Classificazione botanica

  • Nome comune: ledum, tè del Labrador, rosmarino selvatico di palude

  • Nome botanico: Rhododendron tomentosum Harmaja (sin. Ledum palustre)

  • Famiglia botanica: Ericaceae

  • Origine geografica: regioni fredde dell’Europa settentrionale, Asia e Nord America (aree boreali e subartiche)

  • Portamento: arbusto sempreverde, molto ramificato

  • Altezza: 50–120 cm

  • Durata: perenne


Coltivazione e condizioni di crescita

Clima

  • Predilige climi freddi o temperato-freddi.

  • Resiste molto bene a gelate prolungate e inverni rigidi.

  • In climi caldi e secchi soffre e tende a deperire.

Esposizione

  • Preferisce pieno sole nelle regioni fredde.

  • Tollera mezz’ombra nei climi più miti o montani.

Terreno

  • Necessita di suoli acidi e torbosi, tipici delle zone palustri e torbiere.

  • Ideale suolo:

    • molto umido,

    • ricco di materia organica,

    • ma ben drenato in superficie.

  • Non tollera suoli calcarei o alcalini.

  • Gradisce substrati poveri di nutrienti, con pH 4,0–5,5.

Irrigazione

  • Ama ambienti costantemente umidi.

  • In coltivazione, mantenere il terreno fresco con irrigazioni regolari.

  • Evitare però ristagni d’acqua stagnante e asfissia radicale.

Temperatura

  • Molto resistente al freddo: anche sotto –20 °C.

  • Sensibile a calore prolungato superiore ai 28–30 °C.

Concimazione

  • Non richiede concimazioni importanti.

  • Evitare concimi ricchi o frequenti.

  • Se necessario, utilizzare fertilizzanti per acidofile, a basso dosaggio.

Cure colturali

  • Mantenere il substrato acido con aggiunte di torba bionda, aghi di pino o corteccia.

  • Controllare l’umidità costante del terreno.

  • Potature leggere solo per contenere la forma o rimuovere rami danneggiati.

  • Monitorare eventuali funghi radicali se il terreno rimane saturo troppo a lungo.

Raccolta

  • Le foglie aromatiche possono essere raccolte durante la stagione vegetativa, preferibilmente in estate.

  • I fiori compaiono da tarda primavera a inizio estate.

Moltiplicazione

  • Principalmente per talea semi-legnosa in estate.

  • Per seme: possibile ma con germinazione lenta e irregolare.

  • Richiede substrato acido, molto leggero e costantemente umido.

Valori nutrizionali indicativi per 100 g (foglie essiccate)

(Ledum palustre non è un alimento di uso corrente; i valori nutrizionali sono di scarsa rilevanza pratica e qui riportati solo in senso teorico. L’uso interno è limitato e va considerato con cautela.)

  • Energia: circa 250–300 kcal

  • Acqua: 5–10 g

  • Carboidrati totali: 40–50 g

  • Fibre totali: 20–30 g (prevalentemente fibra insolubile)

  • Proteine: 5–10 g

  • Grassi totali: 5–8 g

    • SFA (saturated fatty acids, acidi grassi saturi, da considerare nel quadro del profilo lipidico totale): quota minoritaria dei lipidi totali

    • MUFA (acidi grassi monoinsaturi): presenti in tracce

    • PUFA (acidi grassi polinsaturi, incluse le serie n-6 e n-3): presenti in tracce

  • Minerali: tracce di calcio, magnesio, potassio, manganese, ecc.

  • Fitocomposti: alta presenza di olio essenziale ricco in sesquiterpeni (ledol, palustrol, ecc.)

Poiché nelle tradizioni erboristiche si impiegano pochissimi grammi di droga per infuso o decotto (e oggi l’uso interno è fortemente ridimensionato per motivi di sicurezza), il contributo energetico e nutrizionale è trascurabile rispetto al profilo fitotossicologico.


Principali sostanze contenute

La parte chimicamente più rilevante di Rhododendron tomentosum è l’olio essenziale, concentrato soprattutto nelle foglie e nei giovani germogli.

  • Sesquiterpeni ossigenati (componenti principali dell’olio essenziale):

    • Palustrol

    • Ledol (composto tossico che limita l’uso interno della pianta)

    • Lepalone, lepalol, cyclocolorenone e altri derivati sesquiterpenici

  • Monoterpeni e derivati:

    • γ-terpineolo, p-cimene, β-mircene e altre molecole aromatiche variabili a seconda del chemotipo

  • Altri terpeni e composti volatili con attività antimicrobica, insettifuga e antiossidante dimostrata in vitro

  • Polifenoli (flavonoidi, tannini) nelle parti fogliari e nei giovani germogli

  • Tracce di acidi organici, composti fenolici minori e sostanze amare

Sono stati descritti diversi chemotipi dell’olio essenziale di R. tomentosum, con predominanza di palustrol + ledol, o miscele che includono quantità rilevanti di γ-terpineolo e p-cimene. Queste differenze influenzano sia il profilo olfattivo sia la tossicità e le attività biologiche (insettifuga, antimicrobica, antifungina, radical scavenging).


Processo di produzione

Materia prima erboristica (foglie e sommità fiorite)

  • Raccolta: le sommità fiorite e le foglie si raccolgono in genere nel periodo di fioritura o poco prima, quando il contenuto di olio essenziale è massimo.

  • Selezione: scelta di piante sane, lontane da fonti di inquinamento, preferibilmente provenienti da aree controllate o da coltivazione.

  • Essiccazione: essiccazione delicata in luogo ombreggiato, ben ventilato e a temperatura moderata, per preservare i costituenti volatili e limitare la degradazione ossidativa.

  • Taglio e setacciatura: riduzione in taglio tisana o in frammenti per preparazioni estrattive, con rimozione di parti legnose in eccesso.

  • Stoccaggio: conservazione in contenitori ermetici, al riparo da luce, umidità e fonti di calore.

Produzione di olio essenziale

  • Distillazione in corrente di vapore delle sommità fiorite:

    • separazione dell’olio essenziale dalla fase acquosa;

    • eventuale decantazione, filtrazione e standardizzazione.

  • L’olio viene poi utilizzato come ingrediente tecnico, erboristico o cosmetico, a concentrazioni strettamente controllate per motivi di sicurezza.


Proprietà fisiche

  • Pianta secca: frammenti di foglie lineari, coriacee, verde bruno, con faccia inferiore tomentosa bruno–ruggine; parti fiorali bianche–brunastre.

  • Olio essenziale: liquido da incolore a giallo pallido, talvolta lievemente verdastro, con odore canforato–resinoso, intenso e persistente.

  • Densità e indice di rifrazione: in linea con altri oli essenziali ad alto contenuto di sesquiterpeni.

  • Volatilità: elevata; l’olio essenziale è sensibile a ossidazione e fotodegradazione.


Proprietà sensoriali e tecnologiche

  • Odore: fortemente balsamico, resinoso, con note che ricordano pino, timo, trementina e lieve sfumatura dolce–canforata.

  • Sapore: amaro, aromatico e potenzialmente irritante; per questo l’uso interno non è consigliato se non sotto controllo professionale.

  • Funzionalità tecnologica:

    • l’olio essenziale, a basse concentrazioni, può essere usato come nota aromatica in miscele odorose e come repellente per insetti;

    • nelle formulazioni cosmetiche può contribuire al profumo e a un effetto tonico–stimolante sulla pelle, ma la presenza di molecole potenzialmente neurotossiche e irritanti impone dosaggi molto contenuti e adeguate valutazioni di sicurezza.


Impieghi alimentari

Storicamente, in alcune aree nordiche, le foglie di Ledum palustre sono state utilizzate per preparare un “tè di palude” o “Labrador tea”, talvolta anche come surrogato del tè vero e proprio, e come aromatizzante di birre e bevande tradizionali. Tuttavia:

  • la presenza di ledol e altri sesquiterpeni tossici rende l’uso alimentare delicato;

  • sono stati riportati casi di nausea, vertigini, cefalea e disturbi più gravi dopo ingestione eccessiva di preparati;

  • l’uso interno come bevanda è oggi generalmente sconsigliato o limitato a preparazioni tradizionali controllate, in quantità molto ridotte e sotto guida esperta.

In una prospettiva moderna di sicurezza alimentare, Rhododendron tomentosum non può essere considerato un ingrediente alimentare di routine e non trova impiego stabile nell’industria alimentare.


Nutrizione e salute

Sul piano nutrizionale, Ledum palustre non offre vantaggi tali da giustificarne l’uso come alimento, mentre presenta criticità di sicurezza legate ai componenti dell’olio essenziale.

  • Alcuni studi in vitro e su modelli sperimentali riportano attività antimicrobiche, antiossidanti, antifungine e potenzialmente antinfiammatorie degli estratti e degli oli essenziali.

  • Al contempo, l’olio mostra tossicità significativa in bioassay, e il sesquiterpene ledol è indicato come una delle principali molecole a potenziale neurotossico, fattore che limita fortemente l’uso interno.

  • La tradizione etnomedica (uso per reumatismi, cough/cold, punture di insetti) va letta alla luce di un rapporto rischio/beneficio molto diverso dall’attuale e non può essere trasferita direttamente in ambito di fitoterapia moderna senza adeguate valutazioni.

Oggi, il razionale d’uso è principalmente topico (es. repellenti per insetti, formulazioni lenitive post-puntura), in cui l’esposizione sistemica è minore e la dose può essere controllata con maggiore precisione.


Allergeni e intolleranze

  • Rhododendron tomentosum non rientra tra gli allergeni alimentari maggiori soggetti a obbligo di etichettatura.

  • Tuttavia, gli oli essenziali sono noti per il rischio di sensibilizzazione cutanea e irritazione, soprattutto in soggetti predisposti o con pelle danneggiata.

  • In caso di ingestione, oltre agli effetti tossici sistemici (nausea, vertigini, disturbi neurologici), possono comparire reazioni individuali di ipersensibilità.

In cosmetica, le formulazioni che contengono derivati di Ledum palustre dovrebbero essere patch-testate a livello industriale e impiegate a dosi molto basse, specie in prodotti “leave-on”.


Conservazione e shelf-life

  • Droga secca (foglie e sommità)

    • conservare in contenitori ermetici, al riparo da luce, umidità e calore;

    • durata tipica: 2–3 anni, con progressiva perdita di potere aromatico e variazioni nel profilo dell’olio essenziale;

    • evitare l’esposizione prolungata all’aria, che favorisce ossidazione e modifica della composizione volatile.

  • Olio essenziale

    • conservare in flaconi di vetro scuro ben chiusi, colmati il più possibile, eventualmente in refrigerazione leggera;

    • shelf-life indicativa: 1–2 anni, oltre i quali aumenta il rischio di ossidazione e formazione di prodotti di degradazione potenzialmente più irritanti;

    • la presenza di odori “rancidi”, resinosi sgradevoli o cambiamenti marcati di colore indica un prodotto non più idoneo.


Sicurezza e regolatorio

  • Rhododendron tomentosum è considerata una specie potenzialmente tossica, soprattutto per via dell’olio essenziale ricco di ledol e palustrol.

  • In diversi Paesi europei la pianta non è inclusa tra le erbe di uso alimentare corrente e l’impiego interno è limitato o scoraggiato.

  • L’olio essenziale e gli estratti rientrano nell’ambito delle sostanze naturali a potenziale rischio e richiedono:

    • valutazioni tossicologiche specifiche;

    • definizione di limiti di concentrazione nelle formulazioni cosmetiche e tecniche;

    • rispetto delle normative su sostanze pericolose e classificazione/etichettatura di miscele.

  • In ambito cosmetico e tecnico (es. repellenti per insetti), derivati come LEDUM PALUSTRE LEAF OIL sono registrati come nuovi ingredienti cosmetici in alcuni mercati extra-UE, con requisiti di sicurezza propri.


Etichettatura

Per prodotti erboristici o tecnici che contengono Ledum:

  • Indicazione chiara del nome botanico: “Ledum palustre (Rhododendron tomentosum) – foglie/sommità” o analogo.

  • Per oli essenziali: denominazioni come “Olio essenziale di Ledum palustre / Rhododendron tomentosum”.

  • Eventuali avvertenze:

    • “Non utilizzare puro sulla pelle”;

    • “Non ingerire”;

    • “Tenere lontano dalla portata dei bambini”;

    • indicazioni specifiche su diluizioni e modalità d’uso.

In cosmetici, gli ingredienti compaiono con il relativo nome INCI, ad esempio:

  • Ledum Palustre Leaf Oil

  • Ledum Palustre Extract

e sono elencati in ordine decrescente di concentrazione.


Troubleshooting

  • Odore troppo pungente o irritante in prodotto finito

    • possibile causa: concentrazione di olio essenziale eccessiva o modifica del profilo volatile per ossidazione;

    • azione: ridurre la dose di olio, verificare freschezza e qualità del lotto, aggiungere antiossidanti idonei.

  • Irritazione cutanea o arrossamenti dopo uso cosmetico

    • causa: sensibilità individuale o formulazione troppo concentrata;

    • azione: riformulare a dosaggi inferiori, valutare l’uso in prodotti rinse-off anziché leave-on, considerare l’esclusione per pelli sensibili.

  • Perdita di attività insettifuga o repulsiva

    • causa: degradazione dell’olio essenziale per cattiva conservazione;

    • azione: sostituire con lotti freschi, migliorare il confezionamento (flaconi scuri, atmosfera ridotta di ossigeno).

  • Problemi di stabilità in emulsioni

    • causa: interazioni tra olio essenziale e sistema tensioattivo / conservante;

    • azione: testare diverse basi emulsionanti, modulare il pH, ottimizzare il sistema conservante.


Sostenibilità e filiera

Rhododendron tomentosum è una specie tipica di torbiere e ambienti umidi boreali, habitat spesso sensibili e in parte minacciati da drenaggi, cambiamenti climatici e attività antropiche.

  • La raccolta da popolazioni spontanee deve essere rigorosamente regolamentata, con particolare attenzione alle aree dove la specie risulta vulnerabile o in regressione.

  • Per ridurre l’impatto ambientale, è preferibile:

    • utilizzare materie prime da coltivazioni controllate o da raccolte certificate sostenibili;

    • limitare i volumi di estrazione alla reale necessità di mercato;

    • garantire tracciabilità completa lungo la filiera.

  • I processi di distillazione ed estrazione generano reflui che devono essere trattati in conformità alle normative ambientali, con monitoraggio di parametri quali BOD/COD.

  • I residui vegetali (erba distillata) possono essere valorizzati tramite compostaggio o altri percorsi di economia circolare, riducendo lo spreco di biomassa.

In sintesi, la valorizzazione di Ledum palustre deve procedere di pari passo con la tutela degli ecosistemi di torbiera, particolarmente importanti per la biodiversità e lo stoccaggio di carbonio.


Principali funzioni INCI (cosmesi)

In ambito cosmetico, le materie prime derivate da Ledum palustre si collocano prevalentemente tra gli ingredienti aromatici e, in alcuni casi, tra gli attivi “tonici” o “lenitivi” di supporto:

  • Ledum Palustre Leaf Oil

  • Ledum Palustre Extract (estratto di foglie o parte aerea)

Le funzioni più rilevanti comprendono:

  • Perfuming / fragranza: contributo al profilo olfattivo del prodotto, con note balsamiche e resinose.

  • Masking: copertura o modulazione di odori sgradevoli di altre materie prime.

  • Skin conditioning (in formule dedicate e ben dosate): possibile azione tonica e di benessere cutaneo, spesso associata a prodotti ad effetto repellente per insetti.

Data la tossicità potenziale dell’olio essenziale, l’impiego cosmetico richiede sempre una valutazione di sicurezza approfondita e il rispetto di limiti di concentrazione suggeriti dalle linee guida tossicologiche.


Conclusione

Ledum palustre (Rhododendron tomentosum Harmaja) è un arbusto boreale ad alto contenuto di olio essenziale, fortemente aromatico, tradizionalmente utilizzato in alcune culture come pianta medicinale e repellente naturale per insetti. Le sue particolari componenti volatili (ledol, palustrol e altri sesquiterpeni) gli conferiscono attività antimicrobiche, antiossidanti, insettifughe, ma anche una tossicità non trascurabile, che limita l’impiego interno e impone prudenza d’uso.

In un contesto moderno, Rhododendron tomentosum si colloca soprattutto come pianta tecnica e cosmetica (oli essenziali per repellenti e fragranze) più che come ingrediente alimentare. La chiave per una corretta valorizzazione è una filiera tracciabile, sostenibile e strettamente controllata dal punto di vista tossicologico, con un impiego mirato in prodotti in cui il beneficio (ad esempio, effetto repellente o aromatizzante) superi chiaramente il potenziale rischio.

Studi

L'olio essenziale di rosmarino di palude possiede un abbondante contenuto di polifenoli con potenziali analgesici, antinfiammatori, antimicrobici, antivirali, antimicotici e potenziali insetticidi, dimostrati dagli studi in vivo e in vitro. Inoltre, recenti ricerche scientifiche hanno riportato le promettenti proprietà antidiabetiche, antiossidanti e antitumorali di questa piantina (1).

La combinazione topica di Arnica montana e Rhododendron tomentosum ( Ledum palustre ) può essere efficace nella riduzione dell'ecchimosi postoperatoria e dell'edema dopo la chirurgia oculofacciale (2).

E' stata accertata l'attività antinfiammatoria di due estratti delle parti aeree del Ledum palustre con un miglioramento significativo dell'edema (50-73%) per l'olio essenziale ottenuto mediante idrodistillazione e (52-80%) per l'olio ottenuto mediante estrazione supercritica del fluido. Questi risultati sono stati simili a quelli ottenuti con piroxicam (70%) e ketoprofen (55%) (3).

L'olio essenziale di Ledum palustre, che conferisce un aroma di conifere alle tisane è una fonte preziosa di acido ascorbico che agisce come tonico, migliorando la digestione e l'attività rilassante. Tuttavia, questa bevanda non deve essere bevuta più di una volta al giorno a causa della tossicità del ledol e della grajanotossina(4).

Nei rametti del Ledum è presente l'acido ursolico, un triterpene noto (5) utilizzato dagli atleti, in cosmesi e per la cura dell'obesità.

Ledum palustre studi

Mini-glossario

  • Ledol: sesquiterpene ossigenato presente nell’olio essenziale di Rhododendron tomentosum; considerato uno dei principali responsabili della sua tossicità, in particolare a carico del sistema nervoso centrale.

  • Palustrol: altro sesquiterpene ossigenato abbondante nell’olio essenziale di Ledum; contribuisce al profilo aromatico e alle attività antimicrobiche e antifungine in vitro.

  • Chemotipo: variante chimica all’interno della stessa specie vegetale, caratterizzata da un profilo diverso di costituenti principali dell’olio essenziale (es. chemotipo palustrol+ledol vs chemotipo γ-terpineolo+p-cimene).

  • SFA (saturated fatty acids): acidi grassi saturi; un eccesso nella dieta complessiva è associato a un profilo lipidico meno favorevole.

  • MUFA (monounsaturated fatty acids): acidi grassi monoinsaturi, generalmente considerati positivi quando sostituiscono parte dei SFA nella dieta.

  • PUFA (polyunsaturated fatty acids): acidi grassi polinsaturi delle serie n-6 e n-3, con ruoli nella modulazione di infiammazione e salute cardiovascolare.

  • GMP/HACCP: sistemi di buone pratiche di fabbricazione e di analisi dei pericoli e punti critici di controllo, applicati alla produzione di alimenti, integratori, cosmetici e materie prime erboristiche.

  • BOD/COD: indicatori del carico organico delle acque reflue (domanda biochimica e chimica di ossigeno), usati per valutare l’impatto ambientale dei processi di estrazione e trasformazione.


Bibliografia______________________________________

(1) Dampc A, Luczkiweicz M. Rhododendron tomentosum (Ledum palustre). A review of traditional use based on current research. Fitoterapia. 2013;85:130–143. doi: 10.1016/j.fitote.2013.01.013.

(2)   Kang JY, Tran KD, Seiff SR, Mack WP, Lee WW. Assessing the Effectiveness of Arnica montana and Rhododendron tomentosum (Ledum palustre) in the Reduction of  Ecchymosis and Edema After Oculofacial Surgery: Preliminary Results. Ophthal Plast Reconstr Surg. 2017 Jan/Feb;33(1):47-52. doi: 10.1097/IOP.0000000000000645.

(3)   Baananou S, Bagdonaite E, Marongiu B, Piras A, Porcedda S, Falconieri D, Boughattas NA. Supercritical CO₂ extract and essential oil of aerial part of Ledum palustre L.--Chemical composition and anti-inflammatory activity.  Nat Prod Res. 2015;29(11):999-1005. doi: 10.1080/14786419.2014.965167.

(4) Dampc A, Luczkiewicz M. Labrador tea--the aromatic beverage and spice: a review of origin, processing and safety J Sci Food Agric. 2015 Jun;95(8):1577-83. doi: 10.1002/jsfa.6889.

(5) Dufour D, Pichette A, Mshvildadze V, Bradette-Hébert ME, Lavoie S, Longtin A, Laprise C, Legault J. Antioxidant, anti-inflammatory and anticancer activities of methanolic extracts from Ledum groenlandicum Retzius. J Ethnopharmacol. 2007 Apr 20;111(1):22-8. Epub 2006 Oct 26.

Evaluate