Ciao, Visitatore!
 
 

 
 
  Oggetti Tiiips Categorie
Riso Loto
"Descrizione"
di Ottika11 (2106 pt)
03-dic-2025 14:40

Consenso relazione: 10 Media gradimento: 10 Numero utenti: 1
Valutazione  N. EspertiValutazione  N. Esperti
1
  
6
  
2
  
7
  
3
  
8
  
4
  
9
  
5
  
10
  1

Riso Loto, chicco lungo A, (Oryza sativa)

Il riso Loto è una varietà commerciale appartenente alla categoria dei risi a chicco lungo A, riconducibile alla denominazione Ribe. Il chicco presenta forma ovale-allungata, con rapporto lunghezza/larghezza tipico dei risi a granello lungo e profilo leggermente affusolato. La superficie, dopo la lavorazione, risulta liscia, chiara e regolare; la struttura interna è prevalentemente costituita da amido, con una quota di amilosio generalmente sufficiente a garantire una buona tenuta in cottura.

Dal punto di vista tecnologico, il riso Loto si comporta in modo coerente con le caratteristiche del gruppo lungo A: assorbe acqua in misura equilibrata, mantiene i chicchi relativamente separati e mostra una limitata tendenza all’adesione, pur sviluppando un minimo strato superficiale amidaceo utile ai fini di legatura. La forma ovale, unita alla proporzione di amilosio, consente una consistenza compatta e non eccessivamente collosa, con struttura stabile anche dopo raffreddamento moderato.

Il profilo sensoriale è definito come neutro, con aroma tenue e colore bianco uniforme. Questa neutralità, insieme alla corretta tenuta strutturale del chicco, rende il riso Loto adatto a impieghi generali: minestre, preparazioni asciutte, insalate di riso, contorni e piatti unici. In formulazioni dove è richiesta una base amidacea versatile, capace di accogliere condimenti e mantenere una texture regolare, la varietà Loto rientra tra le opzioni comunemente utilizzate nelle produzioni di uso quotidiano.

Classificazione botanica
Nome comune: riso Loto (Lungo A ovale, denominazione Ribe)
Clade: Angiospermae
Ordine: Poales
Famiglia: Poaceae
Genere: Oryza
Specie: Oryza sativa L.


Coltivazione e condizioni di crescita

Clima
Il riso Loto è una cultivar italiana di tipo Lungo A, riconducibile al gruppo merceologico Ribe, con chicco di forma ovale e buona attitudine alla trasformazione industriale. È adatto a climi temperato–caldi, con estati calde e costante disponibilità di acqua nelle aree risicole. Richiede una stagione vegetativa priva di gelate, con temperature elevate nelle fasi di accestimento, levata e fioritura. È sensibile alle basse temperature in germinazione e antesi, che possono ridurre l’allegagione e la resa.

Esposizione
Come la maggior parte dei risi di sommersione, necessita di pieno sole per garantire un’adeguata attività fotosintetica e una buona formazione delle pannocchie. Condizioni di ombreggiamento prolungato (es. bordure arbustive alte, ombra di fabbricati) riducono la vigoria delle piante e la produzione di cariossidi.

Terreno
Il riso Loto viene coltivato su terreni pianeggianti idonei all’allagamento, preferibilmente argillosi o franco–argillosi, con buona capacità di ritenzione idrica e un tenore adeguato di sostanza organica. Suoli molto sabbiosi e ad elevata permeabilità sono sfavorevoli, perché non consentono di mantenere uno strato d’acqua costante. Il pH ottimale è compreso tra leggermente acido, neutro e debolmente alcalino.

Irrigazione
La coltivazione si effettua in genere in sommersione controllata, mantenendo uno strato d’acqua uniforme per gran parte del ciclo colturale. La regolazione dei livelli idrici nelle diverse fasi (pre–emergenza, accestimento, levata, maturazione) è fondamentale per:

  • contenere le infestanti tipiche degli ambienti di risaia;

  • ridurre lo stress idrico;

  • favorire una crescita omogenea della coltura.

Oscillazioni brusche del livello idrico o periodi di asciutta non programmata possono incidere negativamente su resa e qualità tecnologica del chicco.

Temperatura
Le temperature ottimali per la germinazione sono superiori a 12–13 °C, mentre per lo sviluppo vegetativo e la fioritura risultano ideali valori compresi tra 20 e 30 °C. Episodi di freddo durante l’antesi riducono la fecondazione e l’allegagione; al contrario, periodi di caldo intenso associati a forte irraggiamento e vento secco possono determinare scottature delle cariossidi e difetti quali rotture e gessatura.

Concimazione
Il riso Loto richiede una concimazione equilibrata in azoto (N), fosforo (P) e potassio (K):

  • l’azoto, distribuito in più frazioni (pre–sommersione e coperture), deve sostenere l’accestimento senza aumentare troppo il rischio di allettamento;

  • il fosforo favorisce lo sviluppo dell’apparato radicale e la partenza iniziale;

  • il potassio contribuisce alla resistenza all’allettamento e alla qualità del chicco (comportamento in cottura, tenuta, resa industriale).

Eccessi di azoto incrementano la suscettibilità a malattie fungine (es. brusone) e possono peggiorare la stabilità produttiva.

Cure colturali
Le principali pratiche agronomiche comprendono:

  • controllo delle infestanti mediante rotazioni colturali, eventuale falsa semina, interventi meccanici e/o chimici selettivi;

  • accurato livellamento del terreno per garantire una sommersione omogenea;

  • gestione dei livelli idrici per contenere specie idrofile indesiderate e ridurre lo stress della coltura;

  • monitoraggio di fitopatie (soprattutto brusone) e fitofagi, con applicazione di strategie di difesa integrata;

  • scelta di una densità di semina adeguata, in relazione alla fertilità del suolo e al livello di input, per limitare la competizione interna e l’allettamento.

Una buona circolazione d’aria nel soprassuolo aiuta a contenere le malattie e favorisce una corretta maturazione delle pannocchie.

Raccolta
La raccolta si effettua quando la maturazione delle cariossidi è uniforme e l’umidità della granella è idonea alla mietitrebbiatura meccanizzata. Ritardi eccessivi aumentano il rischio di allettamento, sgranatura e perdita di qualità. Dopo la raccolta, la granella viene essiccata fino a un tenore di umidità compatibile con una corretta conservazione e con le successive fasi di lavorazione.

Moltiplicazione
La moltiplicazione della cultivar Loto avviene tramite seme certificato, prodotto in lotti di selezione varietale per garantire purezza genetica, uniformità del chicco lungo A ovale e costanza delle caratteristiche merceologiche e tecnologico–culinarie tipiche dei risi a denominazione Ribe. In azienda, la semina in risaia (a spaglio o a righe, su terreno asciutto o in acqua) viene effettuata regolando la dose di seme in funzione della densità obiettivo, della fertilità del suolo e della tecnica agronomica adottata.

Valori nutrizionali indicativi per 100 g (prodotto crudo)

  • Energia: 335–355 kcal

  • Proteine: 6,5–8,0 g

  • Lipidi totali: 0,8–1,2 g

    • SFA (acidi grassi saturi): quota molto ridotta

    • MUFA e PUFA: frazioni minoritarie

  • Carboidrati disponibili: 76–79 g

    • Amido: componente principale

  • Fibra alimentare: 0,8–1,2 g

  • Minerali: fosforo, potassio, magnesio, manganese

  • Vitamine: B1, B3, B6 in tracce

  • Umidità residua: 11–14 %


Principali sostanze contenute

  • Amido (amilosio e amilopectina, con amilosio tendenzialmente rilevante per la tipologia)

  • Proteine (prolamine e gluteline)

  • Fibre residue (cellulosa, emicellulose)

  • Minerali: P, K, Mg, Mn

  • Vitamine del gruppo B

  • Lipidi in tracce (trigliceridi e frazioni fosfolipidiche)


Processo di produzione

  1. coltivazione, gestione idrica e nutrizionale in risaia;

  2. raccolta meccanica;

  3. essiccazione fino a umidità idonea allo stoccaggio;

  4. sbramatura (rimozione della lolla);

  5. perlatura (entità variabile secondo standard commerciali);

  6. selezione ottica e meccanica delle cariossidi;

  7. confezionamento in atmosfera asciutta e contenitori sigillati.


Proprietà fisiche

  • Chicco lungo A, forma ovale regolare

  • Colore bianco (più o meno brillante a seconda della perlatura)

  • Densità elevata

  • Assorbimento idrico medio-alto

  • Gelatinizzazione progressiva dell’amido


Proprietà sensoriali e tecnologiche

  • Buona tenuta alla cottura

  • Grani tendenzialmente separati

  • Limitato rilascio di amido superficiale

  • Resa volumetrica adeguata

  • Tempi medi di cottura 15–18 minuti

  • Sapore neutro e profilo sensoriale semplice


Impieghi alimentari

  • Preparazioni a chicco asciutto o semi-sgranato

  • Insalate di riso

  • Preparazioni da forno e timballi

  • Ripieni

  • Piatti internazionali con chicco formato e separato


Nutrizione e salute
Riso Loto Ribe presenta un profilo nutrizionale tipico dei risi a prevalente contenuto amidaceo, con quota proteica moderata e contenuto lipidico ridotto. La presenza di SFA è molto contenuta.
Il valore nutrizionale si colloca nella fascia standard dei risi lavorati, con livelli di fibra e micronutrienti inferiori rispetto alle versioni integrali. Il contenuto di amilosio può contribuire a una risposta glicemica relativamente stabile rispetto a varietà con prevalenza di amilopectina, restando comunque un cereale a predominante impatto glucidico.


Nota porzione
Porzione standard adulta: 70–80 g (prodotto crudo), variabile in funzione del pasto e del fabbisogno energetico.


Allergeni e intolleranze

  • Naturalmente privo di glutine.

  • Possibile contaminazione crociata in stabilimenti che trattano cereali contenenti glutine.

  • non sono segnalati allergeni tipici specifici del riso, salvo rare sensibilizzazioni individuali.


Conservazione e shelf-life

  • Conservazione in luogo fresco, asciutto, distante da umidità e luce.

  • Shelf-life tipica: 18–24 mesi.

  • Contenitori a barriera e chiusure sigillate consigliate.


Sicurezza e regolatorio

  • Conforme alla normativa UE e nazionale su contaminanti, residui fitosanitari, micotossine, igiene e etichettatura.

  • Obbligo di tracciabilità di filiera.

  • Applicazione di sistemi gestionali igienico-sanitari (GMP/HACCP).


Etichettatura
Le informazioni obbligatorie tipiche comprendono:

  • denominazione di vendita (es. “riso Loto, chicco lungo A, ovale, Ribe”)

  • origine

  • lotto e data di scadenza

  • dichiarazione nutrizionale per 100 g

  • istruzioni di conservazione e uso

  • indicazioni “senza glutine” solo se verificate

  • eventuali claims conformi alla normativa vigente


Troubleshooting

Difetti possibili

  • Chicchi leggermente collosi per eccesso di cottura

  • Ridotta separazione in caso di rapporto acqua/riso non corretto

  • Presenza di chicchi spezzati per selezione insufficiente

Prevenzione

  • Rispetto dei tempi e dei rapporti di cottura

  • Risciacquo leggero se richiesto per ridurre l’amido superficiale

  • Utilizzo di lotti omogenei nelle applicazioni industriali


Sostenibilità e filiera
La filiera produttiva è prevalentemente italiana, con coltivazioni concentrate nell’area della Pianura Padana. L’impatto ambientale dipende da gestione idrica, impiego di fertilizzanti e fitofarmaci e pratiche agronomiche.
Elementi migliorativi includono:

  • ottimizzazione dell’irrigazione;

  • rotazioni colturali;

  • riduzione e controllo degli input chimici;

  • monitoraggio dei parametri ambientali, inclusi indicatori BOD/COD nelle acque reflue.


Principali funzioni INCI (cosmesi)
Derivati del riso (amido, polveri, estratti) possono essere impiegati come:

  • Assorbente

  • Opacizzante

  • Condizionante cutaneo

  • regolatore di viscosità in formulazioni idrosolubili


Conclusione
Il Riso Loto, chicco lungo A, ovale, denominazione Ribe presenta caratteristiche conformi ai risi a chicco lungo con buona tenuta in cottura, limitata collosità e struttura stabile. È adatto a preparazioni asciutte, insalate e piatti dove è richiesto chicco formato e separato. Il profilo nutrizionale risulta coerente con un cereale a prevalente contenuto amidaceo, con apporto moderato di proteine, lipidi contenuti e SFA molto ridotti. Le proprietà tecnologiche e la versatilità applicativa ne agevolano l’impiego sia in ambito domestico sia nella trasformazione alimentare.


Mini-glossario

  • SFA: Saturated Fatty Acids (acidi grassi saturi). In quantità elevate sono associati a maggior rischio cardiovascolare; nel riso sono presenti in quota molto contenuta.

  • MUFA: acidi grassi monoinsaturi.

  • PUFA: acidi grassi polinsaturi.

  • GMP/HACCP: sistemi e standard di gestione dell’igiene, qualità e sicurezza alimentare.

  • BOD/COD: parametri di valutazione delle acque reflue, relativi rispettivamente alla quota biodegradabile e chimicamente ossidabile di sostanze organiche.

Studi

In generale, il riso contiene più di 100 sostanze bioattive principalmente nel suo strato di crusca tra cui l'acido fitico, isovitexina, gamma-orizanolo, fitosteroli, octacosanol, squalene, l'acido gamma-aminobutirrico, tocoferolo, derivati dal tocotrienolo (1) con attività antiossidante.

Non contiene invece il beta carotene (provitamina A) ed ha un contenuto molto basso di ferro e zinco (2).

Nella crusca di riso sono presenti sostanze fitochimiche bioattive che esercitano azioni protettive contro il cancro che coinvolgono il metabolismo dell'ospite e del microbioma intestinale. Una dieta a base di crusca di riso ha mostrato effetti positivi di riduzione del rischio di cancro al colon (3).

Allergie: attenzione, il riso contiene una certa quantità di lattosio.

Su questo ingrediente sono stati selezionati gli studi più rilevanti con una sintesi dei contenuti:

Riso studi

I risi più comunemente usati sono :

  • Arborio : chicchi grandi, in Italia è il più diffuso
  • Ribe : chicchi allungati.
  • Thaibonnet : chicchi medi allungati e sottili
  • Roma : chicchi grandi
  • Basmati : chicchi sottili e allungati. Coltivato in Pakistan e India
  • Carnaroli : chicchi grandi
  • Vialone nano : chicchi grandi e rotondeggianti
  • Originario o Balilla : chicchi piccoli tondeggianti
  • Jasmine : chicchi sottili di origini asiatiche
  • Rosso : chicci rossi, piccoli e stretti
  • Selvaggio : Zizania palustris
  • Baldo : chicchi grandi, lucidi
  • Gange : proviene dall'India.
  • Pedano : rilascia molto amido
  • Venere : proviene dalla Cina e dalla pianura padana
  • Patna : proviene dalla Thailandia. Chicchi lunghi e stretti
  • Sant'Andrea : Chicchi spessi e lunghi. Rilascia molto amido.

Virus e insetti parassiti del riso: Pseudomonas aeruginosa, Rice yellow mottle virus, Magnaporthe oryzae , Rice Tungro Bacilliform Virus, Lissorhoptrus oryzophilus Kuschel, Oebalus pugnax, Xanthomonas oryzae

Bibliografia_______________________________________________________________________

(1)  Bidlack W. Phytochemicals as bioacive agents. Lancaster, Basel, Switzerland: Technomic Publishing Co., Inc; 1999. pp. 25–36.

(2) Singh SP, Gruissem W, Bhullar NK.   Single genetic locus improvement of iron, zinc and β-carotene content in rice grains.    Sci Rep. 2017 Jul 31;7(1):6883. doi: 10.1038/s41598-017-07198-5.

Abstract. Nearly half of the world's population obtains its daily calories from rice grains, which lack or have insufficient levels of essential micronutrients. The deficiency of micronutrients vital for normal growth is a global health problem, and iron, zinc and vitamin A deficiencies are the most prevalent ones. We developed rice lines expressing Arabidopsis NICOTIANAMINE SYNTHASE 1 (AtNAS1), bean FERRITIN (PvFERRITIN), bacterial CAROTENE DESATURASE (CRTI) and maize PHYTOENE SYNTHASE (ZmPSY) in a single genetic locus in order to increase iron, zinc and β-carotene content in the rice endosperm. NAS catalyzes the synthesis of nicotianamine (NA), which is a precursor of deoxymugeneic acid (DMA) iron and zinc chelators, and also chelate iron and zinc for long distance transport. FERRITIN provides efficient storage of up to 4500 iron ions. PSY catalyzes the conversion of GGDP to phytoene, and CRTI performs the function of desaturases required for the synthesis of β-carotene from phytoene. All transgenic rice lines have significantly increased β-carotene, iron, and zinc content in the polished rice grains. Our results establish a proof-of-concept for multi-nutrient enrichment of rice grains from a single genetic locus, thus offering a sustainable and effective approach to address different micronutrient deficiencies at once.

(3) Zarei I, Oppel RC, Borresen EC, Brown RJ, Ryan EP. Modulation of plasma and urine metabolome in colorectal cancer survivors consuming rice bran.  Integr Food Nutr Metab. 2019 May;6(3). doi: 10.15761/IFNM.1000252.

Abstract. Rice bran has bioactive phytochemicals with cancer protective actions that involve metabolism by the host and the gut microbiome. Globally, colorectal cancer (CRC) is the third leading cause of cancer-related death and the increased incidence is largely attributed to poor dietary patterns, including low daily fiber intake. A dietary intervention trial was performed to investigate the impact of rice bran consumption on the plasma and urine metabolome of CRC survivors. Nineteen CRC survivors participated in a randomized-controlled trial that included consumption of heat-stabilized rice bran (30 g/day) or a control diet without rice bran for 4 weeks. A fasting plasma and first void of the morning urine sample were analyzed by non-targeted metabolomics using ultrahigh-performance liquid chromatography-tandem mass spectrometry (UHPLC-MS/MS). After 4 weeks of either rice bran or control diets, 12 plasma and 16 urine metabolites were significantly different between the groups (p≤0.05). Rice bran intake increased relative abundance of plasma mannose (1.373-fold) and beta-citrylglutamate (BCG) (1.593-fold), as well as increased urine N-formylphenylalanine (2.191-fold) and dehydroisoandrosterone sulfate (DHEA-S) (4.488-fold). Diet affected metabolites, such as benzoate, mannose, eicosapentaenoate (20:5n3) (EPA), and N-formylphenylalanine have been previously reported for cancer protection and were identified from the rice bran food metabolome. Nutritional metabolome changes following increased consumption of whole grains such as rice bran warrants continued investigation for colon cancer control and prevention attributes as dietary biomarkers for positive effects are needed to reduce high risk for colorectal cancer recurrence.

Brown DG, Borresen EC, Brown RJ, Ryan EP. Heat-stabilised rice bran consumption by colorectal cancer survivors modulates stool metabolite profiles and metabolic networks: a randomised controlled trial. Br J Nutr. 2017 May;117(9):1244-1256. doi: 10.1017/S0007114517001106. 

Abstract. Rice bran (RB) consumption has been shown to reduce colorectal cancer (CRC) growth in mice and modify the human stool microbiome. Changes in host and microbial metabolism induced by RB consumption was hypothesised to modulate the stool metabolite profile in favour of promoting gut health and inhibiting CRC growth. The objective was to integrate gut microbial metabolite profiles and identify metabolic pathway networks for CRC chemoprevention using non-targeted metabolomics. In all, nineteen CRC survivors participated in a parallel randomised controlled dietary intervention trial that included daily consumption of study-provided foods with heat-stabilised RB (30 g/d) or no additional ingredient (control). Stool samples were collected at baseline and 4 weeks and analysed using GC-MS and ultra-performance liquid chromatography-MS. Stool metabolomics revealed 93 significantly different metabolites in individuals consuming RB. A 264-fold increase in β-hydroxyisovaleroylcarnitine and 18-fold increase in β-hydroxyisovalerate exemplified changes in leucine, isoleucine and valine metabolism in the RB group. A total of thirty-nine stool metabolites were significantly different between RB and control groups, including increased hesperidin (28-fold) and narirutin (14-fold). Metabolic pathways impacted in the RB group over time included advanced glycation end products, steroids and bile acids. Fatty acid, leucine/valine and vitamin B6 metabolic pathways were increased in RB compared with control. There were 453 metabolites identified in the RB food metabolome, thirty-nine of which were identified in stool from RB consumers. RB consumption favourably modulated the stool metabolome of CRC survivors and these findings suggest the need for continued dietary CRC chemoprevention efforts.

Beyer P, Al-Babili S, Ye X, Lucca P, Schaub P, Welsch R, Potrykus I. Golden Rice: introducing the beta-carotene biosynthesis pathway into rice endosperm by genetic engineering to defeat vitamin A deficiency. J Nutr. 2002 Mar;132(3):506S-510S. doi: 10.1093/jn/132.3.506S. 

 Abstract. To obtain a functioning provitamin A (beta-carotene) biosynthetic pathway in rice endosperm, we introduced in a single, combined transformation effort the cDNA coding for phytoene synthase (psy) and lycopene beta-cyclase (beta-lcy) both from Narcissus pseudonarcissus and both under the control of the endosperm-specific glutelin promoter together with a bacterial phytoene desaturase (crtI, from Erwinia uredovora under constitutive 35S promoter control). This combination covers the requirements for beta-carotene synthesis and, as hoped, yellow beta-carotene-bearing rice endosperm was obtained in the T(0)-generation. Additional experiments revealed that the presence of beta-lcy was not necessary, because psy and crtI alone were able to drive beta-carotene synthesis as well as the formation of further downstream xanthophylls. Plausible explanations for this finding are that these downstream enzymes are constitutively expressed in rice endosperm or are induced by the transformation, e.g., by enzymatically formed products. Results using N. pseudonarcissus as a model system led to the development of a hypothesis, our present working model, that trans-lycopene or a trans-lycopene derivative acts as an inductor in a kind of feedback mechanism stimulating endogenous carotenogenic genes. Various institutional arrangements for disseminating Golden Rice to research institutes in developing countries also are discussed.

Valuta