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Coconut
"Descrizione"
by FRanier (10041 pt)
2025-Nov-30 18:03

Review Consensus: 8 Rating: 8 Number of users: 1
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Cocco (Cocos nucifera)

Descrizione

Il cocco è il frutto della palma tropicale Cocos nucifera, una specie iconica diffusa nelle regioni costiere di Asia, Pacifico e America Centrale. La sua struttura è particolarmente complessa: un rivestimento esterno fibroso avvolge un guscio legnoso estremamente resistente, al cui interno si trova la polpa bianca, ricca di lipidi e caratterizzata da un profumo dolce e inconfondibile. Nei frutti giovani è presente anche l’acqua di cocco, l’endosperma liquido, che con la maturazione si riduce progressivamente mentre la polpa diventa più spessa e aromatica.

Il cocco è considerato uno dei frutti più versatili al mondo. Dalla polpa fresca si ottengono ingredienti come latte di cocco, crema di cocco, olio di cocco, farina di cocco e scaglie essiccate. Questa ricchezza deriva dall’alto contenuto di acidi grassi a media catena, in particolare l’acido laurico, che contribuisce al tipico aroma tropicale. Nelle regioni produttrici la palma da cocco ha anche un forte valore culturale e rappresenta una risorsa economica centrale.


Classificazione botanica

  • Nome comune: cocco

  • Nome botanico: Cocos nucifera

  • Famiglia botanica: Arecaceae

  • Origine geografica: regioni tropicali dell’Asia, oggi diffuso in tutte le zone tropicali del mondo

  • Portamento: palma sempreverde, tronco singolo, altezza fino a 25–30 metri

  • Durata: perenne, a lunga vita (anche oltre 80–100 anni)


Coltivazione e condizioni di crescita

Clima

  • Necessita di clima tropicale o subtropicale caldo.

  • Cresce meglio in aree costiere con elevata umidità atmosferica.

  • Richiede temperature costantemente miti e assenza di gelo.

Esposizione

  • Predilige pieno sole, con almeno 6–8 ore di luce diretta al giorno.

  • Sensibile all’ombra prolungata, che rallenta crescita e produttività.

Terreno

  • Preferisce suoli:

    • sabbiosi o sabbioso-limosi

    • ben drenati

    • moderatamente ricchi di sostanza organica

  • Tollera salinità e terreni costieri.

  • pH ideale: 5,5–7,5.

Irrigazione

  • Richiede umidità costante del suolo.

  • In assenza di piogge tropicali:

    • irrigazioni regolari, senza ristagni;

    • nei primi anni 2–3 irrigazioni a settimana;

    • una volta adulta, tollera periodi brevi di siccità.

Temperatura

  • Intervallo ottimale: 25–32 °C.

  • Danni sotto i 10–12 °C;

  • Temperature sotto i 4–5 °C possono essere letali.

Concimazione

  • Necessita di buona disponibilità di:

    • azoto (N) per sviluppo del fogliame;

    • potassio (K) per fruttificazione e resistenza;

    • magnesio (Mg) e boro (B) per evitare ingiallimenti e deformazioni.

  • Nelle coltivazioni tropicali si applicano 3–4 concimazioni annuali.

Cure colturali

  • Rimuovere erbe infestanti attorno al tronco nei primi anni.

  • Proteggere le giovani palme da venti troppo forti.

  • Mantenere il suolo pacciamato nei climi secchi.

  • Controllare parassiti tipici:

    • coleotteri perforatori,

    • acari,

    • funghi radicali.

  • Eliminare foglie secche o danneggiate per prevenire malattie.

Raccolta

  • In condizioni ottimali, una palma inizia a produrre dopo 6–8 anni.

  • I frutti maturano in circa 10–12 mesi.

  • Frequenza raccolta: continua durante l’anno, ogni 45–60 giorni.

  • Per acqua di cocco si raccolgono frutti giovani (6–7 mesi).

  • Per copra e olio si raccolgono frutti completamente maturi.

Moltiplicazione

  • Avviene quasi esclusivamente per seme.

  • Il seme è la noce intera, che germina naturalmente dopo 2–3 mesi.

  • Per la semina:

    • utilizzare noci fresche e pesanti;

    • posizionare lateralmente, con l’occhio germinativo verso l’alto;

    • mantenere costante umidità e temperatura (25–30 °C).

  • Non si praticano tecniche come talea o innesto.


Valori Nutrizionali (Per 100g, Polpa Fresca)

Nutriente
Quantità
% Valore Giornaliero (VD)
Energia
354 kcal
18%
Carboidrati
15.2 g
5%
Zuccheri
6.2 g
-
Fibre
9.0 g
36%
Proteine
3.3 g
7%
Grassi Totali
33.5 g
51%
Grassi Saturi
29.7 g
149%
Vitamina C
3.3 mg
4%
Potassio
356 mg
10%
Ferro
2.4 mg
13%
Magnesio
32 mg
8%
(Fonte: USDA FoodData)




Principali sostanze contenute

Il cocco è ricco di grassi sani, fibre e minerali essenziali, ma deve essere consumato con moderazione a causa del suo alto contenuto calorico e grassi saturi, anche se la struttura di questi grassi non è così problematica (sono molto diversi da quelli dello strutto ad esempio)-

  • Acidi grassi (laurico, miristico, palmitico)

  • Fibre insolubili (cellulosa, emicellulose)

  • Composti aromatici (lattoni, aldeidi)

  • Minerali (manganese, rame, selenio)

  • Aminoacidi e piccole quantità di vitamine idrosolubili


Processo di produzione

  • Raccolta dei frutti maturi.

  • Rimozione del mesocarpo fibroso e apertura della noce.

  • Separazione della polpa dal guscio.

  • Estrazione dei prodotti:

    • Olio: tramite essiccazione della copra e spremitura.

    • Latte/crema: mediante estrazione con acqua calda e filtrazione.

    • Farina: attraverso essiccazione e macinazione del residuo dopo l’estrazione dell’olio.

  • Stabilizzazione tramite essiccazione, pastorizzazione o pressatura, a seconda del prodotto finale.


Proprietà fisiche

  • Polpa con consistenza densa e fibrosa.

  • Alto contenuto di lipidi a catena media.

  • Punto di fusione dell’olio: ~24 °C.

  • Buona stabilità ossidativa rispetto ad altri oli vegetali.


Proprietà sensoriali e tecnologiche

  • Aroma dolce e tropicale, facilmente riconoscibile.

  • Capacità di conferire corposità e cremosità ai prodotti.

  • Ottimo potere addensante in emulsioni alimentari.

  • L’olio possiede una buona stabilità termica.


Impieghi alimentari

  • Pasticceria (torte, biscotti, creme).

  • Cucina asiatica (latte e crema di cocco in curry e zuppe).

  • Snack essiccati o scaglie.

  • Produzione di olio per cottura o uso a crudo.

  • Bevande a base di acqua di cocco.


Nutrizione e salute

Il cocco fornisce una quota elevata di acidi grassi saturi, soprattutto SFA, che devono essere consumati con moderazione, soprattutto in soggetti con livelli elevati di colesterolo LDL. Allo stesso tempo contiene acidi grassi a catena media, che l’organismo metabolizza più rapidamente rispetto ai saturi a catena lunga. Le fibre insolubili favoriscono la regolarità intestinale e contribuiscono al senso di sazietà. I minerali presenti nella polpa e nell’acqua, in particolare potassio e manganese, hanno ruoli importanti nel mantenimento dell’equilibrio elettrolitico e dell’attività enzimatica.


Nota porzione

Una porzione indicativa di polpa è di 30 g, corrispondente a circa 1–2 cucchiai di cocco grattugiato o un piccolo pezzo di polpa fresca.


Allergeni e intolleranze

Il cocco non rientra tra gli allergeni obbligatori UE, ma può causare reazioni allergiche in soggetti sensibili alla frutta a guscio o al lattice vegetale. Le reazioni sono rare.


Conservazione e shelf-life

  • Polpa fresca: in frigorifero per 3–5 giorni.

  • Farina e scaglie: 6–12 mesi in luogo fresco e asciutto.

  • Olio: 18–24 mesi grazie all’elevata stabilità dei suoi grassi.

  • Latte/crema: 2–5 giorni una volta aperti.


Sicurezza e regolatorio

Il cocco e i suoi derivati sono considerati sicuri per il consumo alimentare. Devono rispettare le normative UE e Codex sulla qualità degli oli vegetali, contaminanti, limiti microbiologici e corretto trattamento termico.


Etichettatura

In Europa devono essere riportati: nome dell’alimento (“cocco” o derivati specifici), trattamento (es. “essiccato”, “pressato a freddo”), presenza di oli aggiunti, valori nutrizionali obbligatori e, se pertinente, l’origine geografica.


Troubleshooting

  • Irrancidimento dell’olio: causato da esposizione a luce/calore; usare contenitori opachi.

  • Grumi in latte di cocco: possibile separazione naturale; agitare o riscaldare leggermente.

  • Farina troppo secca: eccessiva disidratazione; reidratare parzialmente nella ricetta.

  • Aroma debole: prodotto vecchio o mal conservato; verificare la freschezza.


Sostenibilità e filiera

La coltivazione del cocco può essere sostenibile se condotta con rotazioni, tecniche agroforestali e tutela della biodiversità. Le zone tropicali sensibili richiedono attenzione per evitare monocolture estensive. La certificazione Fair Trade o simili garantisce migliori condizioni per i lavoratori e una filiera più etica.


Principali funzioni INCI (cosmesi)

  • Emolliente

  • Condizionante cutaneo

  • Protettivo

  • Agente filmogeno

  • Solvente lipidico

  • Nutriente per pelle e capelli


Conclusione

Il cocco è un frutto estremamente versatile, ricco di componenti aromatici, grassi a catena media e fibre. Offre numerosi impieghi alimentari, cosmetici e tecnologici, mantenendo un profilo nutrizionale energetico ma equilibrato se consumato con moderazione. La sua importanza culturale, economica e gastronomica ne fa un ingrediente cardine nelle tradizioni di molte popolazioni tropicali.

Studi

Medicina

L'analisi fitochimica (1) di Cocos nucifera ha mostrato componenti interessanti come l'acido caffeico e l'acido ascorbico con attività antiossidante ed epatoprotettiva.

L'estratto etanolico all' 1,5% della buccia del cocco ha evidenziato un'azione antibatterica contro biofilm dentali e può essere usato come soluzione irrigua  per superare la resistenza batterica con agenti sintetici (2).

Alcuni componenti del liquido del cocco (palma da cocco nana), principalmente acido caffeico e acido ascorbico, hanno dimostrato attività antiossidante, epatoprotettiva e riducono i danni al DNA diminuendo così lo stress ossidativo indotto dal metabolismo dell'etanolo in steatosi e steatoepatite alcolica (3).

Il liquido del cocco è stato utilizzato come soluzione endovenosa in chirurgia (4).

Questo studio ritiene che l'estratto della fibra ricavata dalla buccia del cocco agisca, a certe quantità, sul sistema nervoso centrale. L'effetto ansiolitico e antidepressivo che ne risulta è causato da un'interazione col sistema serotoninergico (5).

Cosmetica

Il liquido di cocco è utilizzato come trattamento topico per la cura della pelle e per la riparazione della funzione naturale della barriera cutanea (6) per le proprietà emollienti e antinfettive dovute alla presenza di acidi fenolici, vitamine e flavonoidi. 

Gli emollienti hanno la caratteristica di migliorare la barriera cutanea tramite una fonte di lipidi esogeni che aderiscono alla pelle  migliorando le proprietà della barriera, riempiendo le lacune dei cluster intercorneocitari per migliorare l'idratazione proteggendo dall'insorgenza di infiammazioni. Gli emollienti sono descritti come additivi sgrassanti o rinfrescanti che migliorano il contenuto lipidico degli strati superiori della pelle prevenendo lo sgrassamento e l'essiccazione della pelle. Il problema degli emollienti è che molti presentano un forte carattere lipofilo e sono identificati come ingredienti occlusivi; si tratta di materiali oleosi e grassi che permangono sulla superficie cutanea e riducono perdita di acqua transepidermica. In cosmetica, emollienti ed idratanti sono sovente considerati sinonimi anche in presenza di umettanti ed occlusivi.

Sicurezza

Il cocco ed i suoi prodotti derivati erano stati inizialmente classificati come non salutari per la presenza rilevante di acidi grassi ritenuti saturi, ma la ricerca scientifica ha recentemente dimostrato che in realtà vi sono grassi acidi grassi a catena media (7). In particolare, l'acido laurico, come acido grasso primario si comporta come un acido grasso a catena media e lunga (8).

Per approfondire l'argomento sono stati selezionati gli studi più rilevanti.

Cocco studi

Mini-glossario

  • SFA: grassi saturi; possono aumentare LDL se consumati in eccesso.

  • MUFA: grassi monoinsaturi; generalmente favorevoli al profilo lipidico.

  • PUFA: grassi polinsaturi; includono omega-3 e omega-6.

  • MCT: trigliceridi a catena media, metabolizzati rapidamente dall’organismo.

  • GMP/HACCP: sistemi di gestione della qualità e sicurezza igienico-sanitaria.

  • BOD/COD: indici di carico organico nelle acque reflue (rilevanti per la sostenibilità industriale)



Bibliografia________________________________________________________________________

(1) DebMandal M, Mandal S. Coconut (Cocos nucifera L.: Arecaceae): in health promotion and disease prevention. Asian Pac J Trop Med. 2011 Mar;4(3):241-7. doi: 10.1016/S1995-7645(11)60078-3.

Narayan KK, Deo JV, Abani MC. Natural tritium levels in tender and ripe coconut fruit (Cocos nucifera L.): a preliminary examination. Sci Total Environ. 2000 Jul 10;256(2-3):233-7. doi: 10.1016/s0048-9697(00)00482-4.

Abstract. Tissue Free Water Tritium concentrations (TFWT) were determined in tender coconut (Cocos nucifera L.) water, ripe coconut water, and kernel milk water, and compared with the same in groundwater collected from the vicinity of the trees. Samples with a very low tritium content were enriched by the alkaline electrolysis method. All of the samples were analyzed for tritium content in an ultra-low level liquid scintillation spectrometer. The TFWT in kernel milk water was found to be approximately 20-40 times higher than that in the groundwater. The tritium concentration in descending order in these samples is: kernel milk water, ripe coconut water, tender coconut water, and groundwater. The concentration of tritium increases as the fruit grows and the significantly high concentration in the kernel milk water suggests enrichment during the growth of the fruit.

(2)  Kohli D, Hugar SM, Bhat KG, Shah PP, Mundada MV, Badakar CM. Comparative evaluation of the antimicrobial susceptibility and cytotoxicity of husk extract of Cocos nucifera and chlorhexidine as irrigating solutions against Enterococcus Faecalis, Prevotella Intermedia and Porphyromonas Gingivalis - An in-vitro study.  J Indian Soc Pedod Prev Dent. 2018 Apr-Jun;36(2):142-150. doi: 10.4103/JISPPD.JISPPD_1176_17

Abstract. Aim and background: The aim of the present study is to evaluate and compare the antimicrobial susceptibility and cytotoxicity of Cocos nucifera and chlorhexidine (CHX) as irrigating solutions against Enterococcus faecalis, Prevotella intermedia, and Porphyromonas gingivalis. Materials and methods: The ethanolic extract of husk of C. nucifera was prepared. The minimum inhibitory concentration (MIC) and minimum bactericidal concentration (MBC) of the extract were determined using the serial broth dilution method and its cytotoxicity was evaluated against human periodontal fibroblasts using 3-(4,5-dimethyl-thiazole-2-yl)-2,5-diphenyl tetrazolium bromide assay. Antibacterial susceptibility for two irrigating solutions, namely 2% CHX gluconate irrigant (Group I) and 1.5% C. nucifera husk irrigant (Group II), was tested against P. gingivalis, P. intermedia, and E. faecalis. Results: The MIC and MBC of C. nucifera husk extract for P. gingivalis were 468.75 μg/ml and 1562.5 μg/ml, for P. intermedia were 48.8 μg/ml and 1875 μg/ml, and for E. faecalis were 1562.5 μg/ml and 3750 μg/ml, respectively. The extract was nontoxic to the human periodontal fibroblast. Both the materials have shown similar antibacterial susceptibility and no difference was observed at baseline, 10, 30, and 60 min using two-way repeated measures of ANOVA. However, a statistically significant difference was observed between different time points for P. gingivalis and P. intermedia using Bonferroni multiple comparison test (f = 826.1390, P ≤ 0.05). Conclusion: 1.5% of ethanolic husk extract of C. nucifera has a significant antibacterial action against polymicrobial dental biofilm and its activity is comparable to that of 2% CHX which validates its use as a future irrigating solution for overcoming bacterial resistance with synthetic agents.

(3) Bispo VS, Dantas LS, Chaves AB Filho, Pinto IFD, Silva RPD, Otsuka FAM, Santos RB, Santos AC, Trindade DJ, Matos HR. Reduction of the DNA damages, Hepatoprotective Effect and Antioxidant Potential of the Coconut Water, ascorbic and Caffeic Acids in Oxidative Stress Mediated by Ethanol. An Acad Bras Cienc. 2017 Apr-Jun;89(2):1095-1109. doi: 10.1590/0001-3765201720160581.

Abstract. Hepatic disorders such as steatosis and alcoholic steatohepatitis are common diseases that affect thousands of people around the globe. This study aims to identify the main phenol compounds using a new HPLC-ESI+-MS/MS method, to evaluate some oxidative stress parameters and the hepatoprotective action of green dwarf coconut water, caffeic and ascorbic acids on the liver and serum of rats treated with ethanol. The results showed five polyphenols in the lyophilized coconut water spiked with standards: chlorogenic acid (0.18 µM), caffeic acid (1.1 µM), methyl caffeate (0.03 µM), quercetin (0.08 µM) and ferulic acid (0.02 µM) isomers. In the animals, the activity of the serum γ-glutamyltranspeptidase (γ-GT) was reduced to 1.8 I.U/L in the coconut water group, 3.6 I.U/L in the ascorbic acid group and 2.9 I.U/L in the caffeic acid groups, when compared with the ethanol group (5.1 I.U/L, p<0.05). Still in liver, the DNA analysis demonstrated a decrease of oxidized bases compared to ethanol group of 36.2% and 48.0% for pretreated and post treated coconut water group respectively, 42.5% for the caffeic acid group, and 34.5% for the ascorbic acid group. The ascorbic acid was efficient in inhibiting the thiobarbituric acid reactive substances (TBARS) in the liver by 16.5% in comparison with the ethanol group. These data indicate that the green dwarf coconut water, caffeic and ascorbic acids have antioxidant, hepatoprotective and reduced DNA damage properties, thus decreasing the oxidative stress induced by ethanol metabolism.

(4) Olurin EO, Durowoju JE. Intravenous coconut water therapy in surgical practice. West Afr Med J Niger Med Dent Pract. 1972 Oct;21(5):124-31.

(5) Lima EBC, de Sousa CNS, Meneses LN, E Silva Pereira YF, Matos NCB, de Freitas RB, Lima NBC, Patrocínio MCA, Leal LKAM, Viana GSB, Vasconcelos SMM. Involvement of monoaminergic systems in anxiolytic and antidepressive activities of the standardized extract of Cocos nucifera L. J Nat Med. 2017 Jan;71(1):227-237. doi: 10.1007/s11418-016-1053-6.

Abstract. Extracts from the husk fiber of Cocos nucifera are used in folk medicine, but their actions on the central nervous system have not been studied. Here, the anxiolytic and antidepressant effects of the standardized hydroalcoholic extract of C. nucifera husk fiber (HECN) were evaluated. Male Swiss mice were treated with HECN (50, 100, or 200 mg/kg) 60 min before experiments involving the plus maze test, hole-board test, tail suspension test, and forced swimming test (FST). HECN was administered orally (p.o.) in acute and repeated-dose treatments. The forced swimming test was performed with dopaminergic and noradrenergic antagonists, as well as a serotonin release inhibitor. Administration of HECN in the FST after intraperitoneal (i.p.) pretreatment of mice with sulpiride (50 mg/kg), prazosin (1 mg/kg), or p-chlorophenylalanine (PCPA, 100 mg/kg) caused the actions of these three agents to be reversed. However, this effect was not observed after pretreating the animals with SCH23390 (15 µg/kg, i.p.) or yohimbine (1 mg/kg, i.p.) The dose chosen for HECN was 100 mg/kg, p.o., which increased the number of entries as well as the permanence in the open arms of the maze after acute and repeated doses. In both the forced swimming and the tail suspension tests, the same dose decreased the time spent immobile but did not disturb locomotor activity in an open-field test. The anxiolytic effect of HECN appears to be related to the GABAergic system, while its antidepressant effect depends upon its interaction with the serotoninergic, noradrenergic (α1 receptors), and dopaminergic (D2 dopamine receptors) systems.

(6) Vaughn AR, Clark AK, Sivamani RK, Shi VY. Natural Oils for Skin-Barrier Repair: Ancient Compounds Now Backed by Modern Science. Am J Clin Dermatol. 2018 Feb;19(1):103-117. doi: 10.1007/s40257-017-0301-1. 

(7) Deen A, Visvanathan R, Wickramarachchi D, Marikkar N, Nammi S, Jayawardana BC, Liyanage R. Chemical composition and health benefits of coconut oil: an overview. J Sci Food Agric. 2021 Apr;101(6):2182-2193. doi: 10.1002/jsfa.10870. 

Abstract. Natural plant oils are commonly used as topical therapy worldwide. They are usually easily accessible and are relatively inexpensive options for skin care. Many natural oils possess specific compounds with antimicrobial, antioxidant, anti-inflammatory, and anti-itch properties, making them attractive alternative and complementary treatments for xerotic and inflammatory dermatoses associated with skin-barrier disruption. Unique characteristics of various oils are important when considering their use for topical skin care. Differing ratios of essential fatty acids are major determinants of the barrier repair benefits of natural oils. Oils with a higher linoleic acid to oleic acid ratio have better barrier repair potential, whereas oils with higher amounts of irritating oleic acid may be detrimental to skin-barrier function. Various extraction methods for oils exist, including cold pressing to make unrefined oils, heat and chemical distillation to make essential oils, and the addition of various chemicals to simulate a specific scent to make fragranced oils. The method of oil processing and refinement is an important component of selecting oil for skin care, and cold pressing is the preferred method of oil extraction as the heat- and chemical-free process preserves beneficial lipids and limits irritating byproducts. This review summarizes evidence on utility of natural plant-based oils in dermatology, particularly in repairing the natural skin-barrier function, with the focus on natural oils, including Olea europaea (olive oil), Helianthus annus (sunflower seed oil), Cocos nucifera (coconut oil), Simmondsia chinesis (jojoba oil), Avena sativa (oat oil), and Argania spinosa (argan oil).

(8) Wallace TC. Health Effects of Coconut Oil-A Narrative Review of Current Evidence. J Am Coll Nutr. 2019 Feb;38(2):97-107. doi: 10.1080/07315724.2018.1497562. Epub 2018 Nov 5. PMID: 30395784.

Abstract. Coconut oil is a mainstream edible oil that is extracted from the kernel of mature coconuts harvested from the coconut palm. The two main types of coconut oil-copra oil and virgin coconut oil-have similar fatty acid profiles; however the latter contains higher amounts of some nutrients (e.g., vitamin E) and dietary bioactive compounds (e.g., polyphenols). There is increasing popularity for coconut oil products due to perceived health effects of certain medium-chain fatty acids; however, lauric acid (C12:0), the primary fatty acid found in coconut oil, has been suggested to behave as both a medium- and long-chain fatty acid from a metabolic standpoint. Furthermore, research on pure medium-chain fatty acids cannot be directly applied to coconut oil products since it encompasses a large profile of various fatty acids. This narrative review seeks to summarize the current peer-reviewed literature and mechanisms surrounding the health effects of coconut oil products. Limited but consistent evidence supports the topical use for prevention and treatment of atopic dermatitis, as well as in "oil pulling" for prevention of dental caries. Coconut oil products may also be useful in preventing hair damage due to protein loss during grooming processes and ultraviolet (UV) exposure; however, more studies are needed to confirm this effect. Limited evidence does not support use for prevention or treatment of Alzheimer's disease, bone loss, or glycemic control. Evidence on weight loss and cardiovascular disease warrants larger clinical intervention studies. Refined, bleached, and deodorized copra oil seems to have less of an impact on total and low-density lipoprotein (LDL) cholesterol as compared to butter fat, but not cis unsaturated vegetable oils. In many instances, human clinical and observational studies are needed to confirm many claims on coconut oil products, which are largely based on animal and/or in vitro studies or studies of purified medium-chain fatty acids.


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