| "Descrizione" by Handy23 (4286 pt) | 2025-Nov-30 10:47 |
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Uva passa / Uvetta (Vitis vinifera)
Descrizione
L’uva passa (o uvetta) è il prodotto ottenuto dall’essiccazione di acini di uva Vitis vinifera accuratamente selezionati, generalmente di piccole dimensioni, con buccia sottile e polpa zuccherina. Il processo di disidratazione concentra zuccheri, minerali, fibre e composti bioattivi, trasformando l’uva fresca in un alimento molto più denso dal punto di vista energetico e nutrizionale. I chicchi, di colore variabile dal giallo dorato al marrone scuro a seconda della varietà e del metodo di essiccazione (al sole, all’aria calda, con o senza trattamenti come l’anidride solforosa), presentano tessitura morbida, leggermente elastica, sapore molto dolce e aromi fruttati intensi. L’uvetta è ampiamente utilizzata in prodotti da forno dolci e salati, muesli, snack, piatti tradizionali e cucina etnica, ed è apprezzata come fonte rapida di energia, potassio, fibre e composti fenolici, pur richiedendo attenzione alle porzioni per l’elevato contenuto zuccherino.

Valori nutrizionali indicativi per 100 g (uvetta, uva passa)
(Valori medi indicativi, soggetti a variazioni per varietà e metodo di essiccazione.)
Energia: ~290–310 kcal
Acqua: ~15–20 g
Proteine: ~2,5–3,5 g
Carboidrati totali: ~70–78 g
Zuccheri (glucosio, fruttosio, saccarosio): ~60–70 g
Fibre alimentari: ~4–7 g
Grassi totali: ~0,4–0,6 g
Prima occorrenza acronimi lipidici: SFA (saturated fatty acids, acidi grassi saturi, da limitare nel quadro complessivo della dieta), MUFA (monounsaturated fatty acids, acidi grassi monoinsaturi, generalmente favorevoli se sostituiscono i saturi), PUFA (polyunsaturated fatty acids, acidi grassi polinsaturi, con ruoli importanti in infiammazione e salute cardiovascolare).
sfa: ~0,1 g
mufa: ~0,05–0,1 g
pufa: ~0,15–0,2 g
Minerali (ordini di grandezza)
Potassio: ~700–800 mg
Calcio: ~40–60 mg
Fosforo: ~90–110 mg
Magnesio: ~30–40 mg
Ferro: ~1–2 mg
Vitamine
Tracce di vitamine del gruppo B (B1, B2, B6)
Piccole quantità di vitamina K
Composti fenolici e antiossidanti (acidi fenolici, flavonoidi, tannini)
Principali sostanze contenute
Carboidrati semplici (glucosio, fruttosio, saccarosio) ad alta concentrazione
Fibre alimentari (soprattutto insolubili, con quota di fibre solubili e prebiotiche)
Minerali: potassio in quantità rilevante, fosforo, calcio, magnesio, ferro e oligoelementi
Polifenoli (acidi fenolici, flavonoli, proantocianidine, stilbeni come il resveratrolo in quantità variabili)
Tracce di lipidi (prevalentemente mufa e pufa, con piccola quota di sfa)
Acidi organici (tartarico, malico, citrico in tracce)
In prodotti trattati: possibili solfiti (anidride solforosa) come conservanti
Processo di produzione
Materia prima
Selezione di uve da tavola o da vino con alto tenore zuccherino, buccia sottile e buona tenuta alla disidratazione.
Preferenza per varietà apirene (senza semi) in molti mercati, ma esistono anche uve passa con seme.
Preparazione
Raccolta dell’uva al giusto grado di maturazione.
Eventuale lavaggio e diraspatura.
In alcuni casi, pretrattamenti con soluzioni alcaline o emulsioni oleose per rompere la cuticola cerosa e accelerare l’essiccazione.
Possibile trattamento con anidride solforosa per preservare colore chiaro (uva passa “dorata”) e limitare la crescita microbica.
Essiccazione
Essiccazione tradizionale al sole su graticci o stuoie, con tempi variabili in base al clima.
Essiccazione in tunnel ad aria calda a temperatura controllata.
Controllo dell’umidità finale per garantire stabilità microbiologica e buona consistenza.
Post-essiccazione
Rimozione di eventuali residui di grappolo, calibratura dei chicchi, eliminazione di corpi estranei.
Eventuale leggera oliatura superficiale (es. con olio vegetale) per migliorare scorrevolezza e ridurre agglomerazione.
Confezionamento in sacchetti, scatole o imballaggi sottovuoto/atmosfera protettiva.
Proprietà fisiche
Aspetto: piccoli acini raggrinziti, di forma ovale o rotondeggiante.
Colore: dal giallo dorato al marrone chiaro/scuro fino al quasi nero, secondo varietà e metodo di essiccazione.
Consistenza: morbida, masticabile, leggermente elastica; può diventare più dura con il tempo o secca con conservazione prolungata.
Umidità: ridotta, ma sufficiente a mantenere una certa morbidezza.
Stabilità: buona a temperatura ambiente se umidità e confezionamento sono adeguati.
Proprietà sensoriali e tecnologiche
Sapore
Molto dolce, con note di miele, caramello, frutta matura, talvolta con lieve acidità residua.
Aroma
Intenso e fruttato, con sfumature di uva matura, mosto, talvolta sentori leggermente tostati o di melassa nelle varietà più scure.
Texture
Masticabile e succosa, con percezione variabile della buccia e dei semi (se presenti).
Funzionalità tecnologiche
Dolcezza naturale elevata, utile per ridurre zuccheri aggiunti in alcune preparazioni.
Capacità di legare acqua e contribuire a morbidezza e umidità in prodotti da forno (pane, dolci, barrette).
Aggiunge colore e inclusioni visive; migliora la percezione di ricchezza del prodotto finito.
Può influenzare l’attività dell’acqua (aw) e la conservabilità dei prodotti in cui è inserita.
Impieghi alimentari
Consumo diretto
Snack da sola o in mix con frutta secca a guscio.
Parte di trail mix, barrette energetiche, muesli, granola.
Prodotti da forno e dolci
Panettoni, colombe, plumcake, pane all’uvetta, biscotti, focacce dolci.
Dessert al cucchiaio, creme e budini arricchiti.
Piatti salati
Abbinata a riso, cous cous, bulgur e altri cereali.
In piatti agrodolci, insalate miste, preparazioni etniche (es. cucina mediorientale, nordafricana, indiana).
Altri usi
Aggiunta a yogurt, porridge, latticini fermentati.
Ingredienti per mix da forno pronti, ripieni per dolci e prodotti da ricorrenza.
Nutrizione e salute
Energia e zuccheri
Elevata densità energetica dovuta al contenuto di zuccheri concentrati; utile per fabbisogni energetici aumentati (sport di endurance, escursioni) ma richiede moderazione in contesti di controllo del peso o della glicemia.
Fibre
Apporto discreto di fibre che contribuiscono alla regolarità intestinale, alla sazietà e alla modulazione della risposta glicemica quando consumata in piccole porzioni all’interno di pasti equilibrati.
Micronutrienti
Buon contenuto di potassio, utile per la funzione muscolare e il bilancio elettrolitico.
Apporto di ferro, calcio, magnesio e fosforo che contribuiscono al metabolismo energetico e alla salute di ossa e tessuti.
Composti bioattivi
Polifenoli e altri antiossidanti possono contribuire alla protezione dallo stress ossidativo nel contesto di una dieta ricca di vegetali.
Grassi
Contenuto lipidico complessivamente basso, con prevalenza di acidi grassi insaturi (mufa, pufa) e quota minima di sfa, con impatto modesto sul profilo lipidico complessivo della dieta.
Nota porzione
Porzione indicativa: ~25–30 g (circa 1–2 cucchiai colmi), da adattare al contesto dietetico, all’apporto energetico desiderato e alla contemporanea presenza di altri zuccheri semplici nella dieta.
Allergeni e intolleranze
L’uva passa non rientra tra gli allergeni principali obbligatori, ma possono verificarsi reazioni in soggetti allergici all’uva o ad altri componenti dell’acino.
In alcune persone sensibili, i solfiti (se presenti come conservanti) possono scatenare sintomi respiratori (es. in alcuni asmatici), cefalea o altre reazioni di intolleranza.
Possibile presenza di tracce di frutta a guscio o altri allergeni per contaminazione crociata in impianti di lavorazione misti (da verificare in etichetta).
Conservazione e shelf-life
Conservare in luogo fresco, asciutto, al riparo dalla luce e da fonti di calore.
Mantenere ben chiusa la confezione dopo l’apertura per evitare assorbimento di umidità e possibile sviluppo di muffe.
Shelf-life tipica: da alcuni mesi fino a 12–18 mesi per prodotti confezionati industrialmente, secondo TMC riportato in etichetta.
In caso di conservazione prolungata, l’uvetta può indurirsi: è possibile reidratarla brevemente in acqua o altri liquidi prima dell’uso.
Sicurezza e regolatorio
Prodotto considerato sicuro nell’uso alimentare tradizionale.
Sottoposto a controlli per residui di fitofarmaci, micotossine (es. ocratossina A), contaminanti microbiologici e metalli pesanti.
L’uso di solfiti è regolamentato con limiti massimi e obbligo di indicazione in etichetta se superano soglie definite.
Eventuali claim nutrizionali (es. “fonte di fibre”, “fonte di potassio”) sono vincolati al rispetto dei requisiti di legge per contenuto per 100 g o per porzione.
Etichettatura
Denominazioni tipiche: “uvetta”, “uvetta sultanina”, “uva passa”, “uva sultanina”, “uva passa essiccata”.
Indicazioni obbligatorie: denominazione di vendita, elenco ingredienti (uva, eventuali oli vegetali di rivestimento, solfiti e altri additivi), peso netto, lotto, TMC/data di scadenza, condizioni di conservazione.
Gli allergeni (es. solfiti, eventuali tracce di frutta a guscio) devono essere evidenziati secondo le normative vigenti.
Troubleshooting
Uvetta troppo dura o secca
Cause: essiccazione molto spinta o lunga conservazione, esposizione all’aria.
Soluzioni: reidratare in acqua tiepida, succo, tè o liquore per alcuni minuti/ore; utilizzare in cottura (dolci, salse).
Presenza di cristalli di zucchero sulla superficie
Fenomeno naturale dovuto alla migrazione e cristallizzazione degli zuccheri.
Non è di per sé indice di alterazione, ma può modificare la percezione sensoriale; può essere limitato con corretta gestione di umidità e temperatura.
Sapore di muffa o note rancide
Cause: conservazione in ambiente umido o caldo, confezione non integra, contaminazione fungina.
Soluzione: scartare il prodotto; non consumare uvetta con odori sgradevoli, muffe visibili o consistenza anomala.
Uvetta che affonda negli impasti da forno
Cause: densità elevata e mancata distribuzione omogenea.
Soluzioni: infarinare leggermente l’uvetta prima di aggiungerla all’impasto, o incorporarla in fasi diverse; modificare viscosità dell’impasto.
Sostenibilità e filiera
La produzione di uvetta valorizza l’uva in eccesso o destinata alla trasformazione, contribuendo alla riduzione degli sprechi alimentari.
L’essiccazione al sole riduce il fabbisogno energetico, ma richiede buone pratiche igieniche; i sistemi ad aria calda permettono maggiore controllo ma hanno un impatto energetico superiore.
Le pratiche di agricoltura integrata o biologica possono ridurre l’uso di fitofarmaci e migliorare il profilo ambientale della filiera viticola.
I sottoprodotti di lavorazione (raspi, residui di selezione) possono essere destinati a mangimistica, compostaggio o produzione di energia da biomassa, in un’ottica di economia circolare.
Principali funzioni INCI (cosmesi)
(Per ingredienti come Vitis Vinifera (Grape) Fruit Extract, Vitis Vinifera (Grape) Fruit Powder, quando derivati anche da uva disidratata.)
Antiossidante: presenza di polifenoli (flavonoidi, tannini, stilbeni) che contribuiscono alla protezione dallo stress ossidativo della pelle e alla stabilità delle formulazioni.
Skin conditioning: gli estratti di frutto possono aiutare a mantenere la pelle morbida e levigata, grazie a zuccheri, acidi organici e componenti idrosolubili.
Umettante leggero: zuccheri e sostanze idrofile possono favorire la ritenzione d’acqua nello strato corneo.
Aromatizzante delicato: conferiscono leggere note fruttate a prodotti per il corpo e i capelli.
Conclusione
L’uvetta/uva passa è un ingrediente tradizionale e molto versatile, che concentra in poco volume energia, zuccheri, fibre, potassio e composti fenolici derivati dall’uva fresca. È particolarmente utile in contesti in cui si richiede apporto energetico rapido o un arricchimento sensoriale e nutrizionale di prodotti da forno, snack e piatti dolci o agrodolci. Al tempo stesso, l’elevato contenuto di zuccheri richiede attenzione alle porzioni, soprattutto in caso di controllo del peso o di patologie metaboliche. In una dieta varia e bilanciata, piccole quantità di uvetta possono contribuire a migliorare palatabilità, apporto di fibre e di alcuni micronutrienti. In ambito cosmetico, estratti d’uva (anche disidratata) trovano impiego soprattutto per le proprietà antiossidanti e di skin conditioning. Inserita in filiere gestite responsabilmente, l’uvetta rappresenta un valido esempio di trasformazione che unisce valorizzazione della materia prima, riduzione degli sprechi e ricchezza sensoriale.
Studi
L'uva passa ha circa 330 calorie, contiene fibre, zucchero, magnesio, potassio e tracce di ferro. Contiene inoltre flavonoidi (catechine, quercetin, kaempferol e rutina), tracce di epicatechine e resveratrolo (1).
Tuttavia gli effetti benefici dell'uva passa sono piuttosto discordanti.
Questo studio (in vitro) attribuisce attività antiossidanti ed antinfiammatorie all'estratto metanolico di due specie di uvetta greca (Corinthian e Sultanas) che hanno dimostrato efficacia preventiva su cellule tumorali del colon (2).
Questo altro studio di ricercatori dell'Università della Florida, durato 3 mesi, non ha riscontrato significativi miglioramenti e conclude che "studi futuri devono includere risultati sanitari ben definiti per stabilire se i cambiamenti microbici derivanti dall'assunzione di uva passa sono correlati ai benefici per la salute." (3).
Tuttavia l'uva passa ha un moderato indice glicemico e un basso indice insulinico per cui ha il potenziale per ridurre il rischio di sviluppare diabete o rischi cardiovascolari (4).
Durante la lavorazione. l'uva passa può essere trattata con solfiti (Anidride solforosa) per allungare il periodo di conservazione. Alcune persone potrebbero esserne allergiche ed in particolare chi soffre di asma.
Attenzione a non farla ingerire agli animali domestici in quanto potrebbero avere problemi digestivi seri (5).
Mini-glossario
SFA – Saturated fatty acids: acidi grassi saturi; un eccesso nella dieta è associato ad aumento del colesterolo LDL e del rischio cardiovascolare.
MUFA – Monounsaturated fatty acids: acidi grassi monoinsaturi; quando sostituiscono gli sfa possono contribuire a migliorare il profilo lipidico ematico.
PUFA – Polyunsaturated fatty acids: acidi grassi polinsaturi; includono omega-3 e omega-6, importanti per membrane cellulari, modulazione dell’infiammazione e salute cardiovascolare.
INCI – International Nomenclature of Cosmetic Ingredients: sistema internazionale per la denominazione degli ingredienti cosmetici riportati in etichetta.
Bibliografia________________________________________________________________________
(1) Fulgoni VL 3rd, Painter J, Carughi A. Association of raisin and raisin-containing food consumption with nutrient intake and diet quality in US children: NHANES 2001-2012. Food Sci Nutr. 2018 Oct 15;6(8):2162-2169. doi: 10.1002/fsn3.780.
Abstract. Background: Raisins are a commonly consumed dried fruit and given their nutrient profile may offer nutritional and health benefits. Objective: To examine the association between consumption of raisins and raisin-containing foods with nutrient intake and dietary quality in children. Methods: National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) data for 2001-2012 in those 2-18 years of age (n = 20,175) were used. Consumers of raisins (n = 154, 51.6% female) and raisin-containing foods (n = 1,993, 52.5% female) were defined as reporting any consumption of raisins and raisin-containing foods, respectively, during the first 24-hr diet recall. Diet quality was assessed using the Healthy Eating Index (HEI)-2010. Regression analyses were conducted comparing consumers and nonconsumers using appropriate sample weights and adjusted for demographic and lifestyle covariates with significance set at p < 0.01. Results: Regarding "nutrients of public health concern/shortfall nutrients" and "nutrients to limit," raisin consumers had higher intakes of dietary fiber (23%), potassium (16%), magnesium (12%) with lower intakes of added sugars (-19%) than nonconsumers. Similarly, consumers of raisin-containing foods also had higher intakes of dietary fiber (15%), potassium (5%), magnesium (11%), iron (6%), vitamin A (10%), and vitamin E (13%) and lower intake of sodium (-5%). Consumers of raisin and raisin-containing foods had higher intakes of fruits (60%, 16%, respectively), whole fruits (119%, 23%, respectively) and whole grains (44%, 93%, respectively) and had a better diet quality as per higher total HEI 2010 scores (22%, 8%, respectively) than nonconsumers. Conclusion: In conclusion, consumption of raisins or raisin-containing foods was associated with better nutrient intake and diet quality in American children.
(2) Kountouri AM, Gioxari A, Karvela E, Kaliora AC, Karvelas M, Karathanos VT. Chemopreventive properties of raisins originating from Greece in colon cancer cells. Food Funct. 2013 Feb 26;4(3):366-72. doi: 10.1039/c2fo30259d.
Abstract. Colorectal cancer is one of the major causes of cancer-related mortality in humans in both developed and developing countries. Dietary patterns influence the risk of colon cancer development, while plant-derived foods have gained great interest, due to the high content of antioxidants. Corinthian raisins (Currants, CR) and Sultanas (S) (Vitis vinifera L., Vitaceae) are dried vine fruits produced in Greece with many culinary uses in both the Mediterranean and the Western nutrition. In the present study, we investigated the effects of CR and S on human colon cancer cells. Methanol extracts of CR and S were used at different concentrations. The total polyphenol content and anti-radical activity were measured by Folin-Ciocalteu and DPPH, respectively. Antioxidant, anti-inflammatory and anti-proliferative effects on HT29 cell culture were evaluated. All extracts exhibited DPPH˙ scavenging activity in a dose-dependent manner. Both products suppressed cell proliferation, while the levels of glutathione and cyclooxygenase 2 were significantly decreased. A significant reduction in IL-8 levels and NF-kappaB p65 activation was also observed. Both antioxidant and anti-inflammatory effects were dependent on the duration of exposure. Results indicate that the methanol extracts of CR and S exhibit anti-radical activity in vitro, as well as cancer preventive efficacy on colon cancer cells, with S having slightly higher activity. The beneficial properties of these unique dried grapes are attributed to their high content of phenolic compounds.
(3) Wijayabahu AT, Waugh SG, Ukhanova M, Mai V. Dietary raisin intake has limited effect on gut microbiota composition in adult volunteers. Nutr J. 2019 Mar 7;18(1):14. doi: 10.1186/s12937-019-0439-1
Abstract. Background: Dried fruits, such as raisins, contain phytochemicals and dietary fibers that contribute to maintaining health, potentially at least partially through modification in gut microbiota composition and activities. However, the effects of raisin consumption on gut microbiota have not previously been thoroughly investigated in humans. Therefore, the objective of this study was to determine how adding three servings of sun dried raisin/day to the diet of healthy volunteers affects gut microbiota composition. Methods: A 14-day exploratory feeding study was conducted with thirteen healthy individuals between the ages of 18 and 59 years. Participants consumed three servings (28.3 g each) of sun dried raisins daily. Fecal samples were collected prior to raisin consumption (baseline) and after the addition of raisins to the diet (on days 7 and 14). To determine the effects of raisin intake, fecal microbiota composition before and after raisin consumption was characterized for each participant by 16S rRNA gene sequencing. Results: Overall microbiota diversity was not significantly affected by adding raisins to the diet. However, upon addition of raisins to the diet specific OTUs matching Faecalibacterium prausnitzii, Bacteroidetes sp. and Ruminococcus sp. increased in prevalence while OTUs closest to Klebsiella sp., Prevotella sp. and Bifidobacterium spp. decreased. Conclusion: Our findings suggest that adding raisins to the diet can affect the prevalence of specific bacterial taxa. Potential health benefits of the observed microbiota changes should be determined in future studies in populations for which specific health outcomes can be targeted. Trial registration: http://www.clinicaltrials.gov ; Identifier: NCT02713165 .
(4) Anderson JW, Waters AR. Raisin consumption by humans: effects on glycemia and insulinemia and cardiovascular risk factors. J Food Sci. 2013 Jun;78 Suppl 1:A11-7. doi: 10.1111/1750-3841.12071.
(5) Stanley SW, Langston CE. Hemodialysis in a dog with acute renal failure from currant toxicity. Can Vet J. 2008 Jan;49(1):63-6.
Abstract. A 3 1/2-year-old Labrador retriever being presented for acute onset vomiting and lethargy was diagnosed with acute renal failure (ARF). The dog had ingested dried currants, a type of raisin. Hemodialysis was successfully performed to treat the ARE Raisin toxicity can cause ARF and warrants early recognition and aggressive treatment.
Elwood S, Whatling C. Grape toxicity in dogs. Vet Rec. 2006 Apr 8;158(14):492. doi: 10.1136/vr.158.14.492.
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