| "Descrizione" by AColumn (9402 pt) | 2025-Dec-03 15:52 |
| Evaluation | N. Experts | Evaluation | N. Experts |
|---|---|---|---|
| 1 | 6 | ||
| 2 | 7 | ||
| 3 | 8 | ||
| 4 | 9 | ||
| 5 | 10 |
Scalogno (Allium fistulosum L.)
Lo scalogno indicato come Allium fistulosum è una specie erbacea perenne della famiglia delle Amaryllidaceae, caratterizzata da un apparato ipogeo formato da un bulbo allungato poco ingrossato e da un pseudofusto derivante dall’inserzione ravvicinata delle guaine fogliari. Le foglie sono tubulari e cave (fistulose), di sezione pressoché circolare, con colore che varia dal verde chiaro al verde intenso; emergono in ciuffi compatti e possono raggiungere diverse decine di centimetri di lunghezza. La pianta forma cespi densi per accestimento e viene spesso coltivata in pieno campo o in piccoli orti, in suoli ben drenati e con buona dotazione di sostanza organica.
Il tessuto del bulbo e delle porzioni basali delle foglie presenta un elevato contenuto di acqua, una quota di fibre e una frazione di solidi solubili costituita soprattutto da carboidrati semplici e composti solforati tipici del genere Allium. Tra questi ultimi si trovano derivati cistein-solfossidici e successivi prodotti di trasformazione (solfuri, tiosolfonati) responsabili dell’odore e del sapore alliaceo e leggermente pungente. Sono inoltre presenti piccole quantità di vitamina C, alcuni flavonoidi e sali minerali (in particolare potassio), distribuiti soprattutto nelle porzioni fresche e poco disidratate dei tessuti.
In ambito d’uso, lo scalogno viene impiegato prevalentemente allo stato fresco, utilizzando sia il bulbo basale sia la parte verde delle foglie. La struttura tissutale relativamente tenera e l’elevata presenza di composti solforati volatili lo rendono adatto come ingrediente da soffritto, base aromatica o componente crudo in preparazioni in cui si richiede un aroma alliaceo meno aggressivo rispetto a quello di altre specie del genere Allium. La risposta termica in cottura è caratterizzata da rapida ammorbidimento dei tessuti e liberazione dei componenti volatili, con modifiche del profilo aromatico dovute a reazioni di degradazione e trasformazione dei composti solforati.
![]() | ![]() |
Classificazione botanica
Nome comune: scalogno
Clade: Angiospermae
Ordine: Asparagales
Famiglia: Amaryllidaceae
Genere: Allium
Specie: Allium fistulosum L.
Clima
Lo scalogno è una specie appartenente al gruppo degli Allium perenni o semiperenni, adatta a climi temperato–freschi. Tollera inverni rigidi, soprattutto nello stadio di riposo delle radici e dei bulbi, mentre predilige temperature comprese fra 12 e 22 °C per una crescita vegetativa regolare. Temperature eccessivamente elevate accompagnate da siccità riducono la pezzatura dei fusti fogliari, anticipano l’emissione del fiore e peggiorano la resa complessiva.
Esposizione
Richiede pieno sole per garantire corretta attività fotosintetica, accumulo di sostanza secca, sviluppo dei fusti tubolari e caratteristica aromaticità. In ombra parziale la crescita è più debole, l’aroma meno marcato e la produzione inferiore.
Terreno
Lo scalogno si sviluppa al meglio in suoli sciolti o franco–sabbiosi, ben drenati, con pH tendenzialmente neutro o leggermente subacido. È importante evitare terreni pesanti e troppo argillosi che tendono a compattarsi e limitare l’espansione dell’apparato radicale. È utile un buon apporto di sostanza organica per migliorare struttura e fertilità.
Irrigazione
Richiede una umidità costante ma senza ristagni. L’irrigazione deve mantenere il suolo uniformemente fresco: siccità prolungata provoca riduzione del diametro dei fusti e precoce emissione dello scapo fiorale; eccessi idrici favoriscono marciumi e patologie radicali. Sono consigliate irrigazioni moderate e regolari, in funzione dell’andamento stagionale e della tessitura del suolo.
Temperatura
La germinazione avviene con temperature superiori a 8–10 °C, mentre la crescita ottimale si ha tra 15 e 22 °C. La specie sopporta senza danni brevi gelate invernali, anche intense, purché il terreno non rimanga saturo d’acqua durante il gelo. Periodi prolungati sopra i 30 °C causano stress termico, riduzione del vigore vegetativo e maggiore predisposizione alla salita a seme.
Concimazione
Lo scalogno necessita di una fertilizzazione equilibrata, con apporti di azoto (N), fosforo (P) e potassio (K):
l’azoto sostiene l’accrescimento dei fusti, ma senza eccessi per evitare tessuti troppo teneri e suscettibili a malattie;
il fosforo favorisce l’affrancamento e la qualità del sistema radicale;
il potassio contribuisce alla consistenza dei tessuti e alla resistenza agli stress.
Sono preferibili concimi organici ben maturi oppure fertilizzazioni minerali equilibrate. Eccessi di azoto rendono i fusti meno consistenti e più soggetti a funghi fogliari.
Cure colturali
Le pratiche più comuni includono:
sarchiature periodiche per eliminare le infestanti che competono in luce e nutrienti;
mantenimento del terreno soffice mediante lavorazioni superficiali;
rotazioni colturali per ridurre il rischio di patologie tipiche degli Allium;
protezione da attacchi di tripidi, mosche minatrici e marciumi, con strategie di difesa integrata.
È utile evitare ristagni idrici e disporre le file in modo da favorire la circolazione d’aria.
Raccolta
La raccolta avviene quando i fusti hanno raggiunto dimensioni adeguate e la consistenza è piena, tipicamente quando il lembo fogliare è turgido e la colorazione verde intensa. La raccolta può essere scalare, recidendo i fusti esterni o estirpando l’intera pianta. In caso di produzione per consumo fresco, è fondamentale una manipolazione delicata per preservarne l’aroma.
Moltiplicazione
La moltiplicazione avviene per seme o tramite divisione dei cespi:
da seme, con semina diretta in pieno campo o in semenzaio e successivo trapianto;
per divisione vegetativa, prelevando porzioni di cespo radicate e ripiantandole in file regolari.
La propagazione vegetativa consente di mantenere fedelmente le caratteristiche varietali, mentre la semina può generare maggiore variabilità. Le piantine richiedono un suolo fresco, ben drenato e costante attenzione all’irrigazione nelle prime settimane.
Valori nutrizionali indicativi per 100 g (parte edule fresca)
(Valori medi riferiti a foglie e pseudogambo freschi; possono variare in funzione di cultivar, maturità e condizioni colturali.)
Energia: 30–35 kcal
Proteine: 1,8–2,0 g
Lipidi totali: 0,2–0,4 g
SFA (acidi grassi saturi): ~0,03 g
MUFA: ~0,03 g
PUFA: ~0,07 g
Carboidrati disponibili: 6,5–7,5 g
Zuccheri semplici: ~2 g
Fibre totali: 2,5–3 g
Sodio: ~15–20 mg
Minerali (valori indicativi):
Calcio: ~15–20 mg
Magnesio: ~20–25 mg
Fosforo: ~45–50 mg
Ferro: ~1–1,2 mg
Zinco: ~0,5 mg
Vitamine (valori indicativi):
Vitamina A (come carotenoidi): ~1100 UI
Tiamina (B1): ~0,05 mg
Riboflavina (B2): ~0,09 mg
Niacina (PP, B3): ~0,4 mg
Folati: ~15–20 µg
Vitamina C: ~25–30 mg
Il contenuto di grassi è molto basso e la piccola quota lipidica è costituita in prevalenza da acidi grassi insaturi (MUFA, PUFA).
Principali sostanze contenute
Acqua (circa 90 %)
Carboidrati
amido in piccola quota e zuccheri semplici (glucosio, fruttosio, saccarosio)
Proteine
proteine vegetali semplici, con contenuto amminoacidico tipico delle Allium spp.
Frazione lipidica (bassa)
trigliceridi, fosfolipidi, acidi grassi prevalentemente insaturi
Fibre alimentari
cellulosa, emicellulose, pectine negli strati parenchimatici
Minerali
Ca, Mg, P, K, Fe, Zn in concentrazioni tipiche degli ortaggi a foglia e fusto tenero
Vitamine
vitamina C
vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, folati)
carotenoidi con attività provitaminica A
Fitocomposti caratteristici
composti solforati (es. derivati di allicina e altri solfuri organici)
flavonoidi (es. quercetina e glicosidi correlati)
altre molecole fenoliche con potenziale attività antiossidante
Processo di produzione
Coltivazione
Semina o trapianto di Allium fistulosum in pieno campo o in serra.
Gestione di irrigazione, fertilizzazione e controllo delle infestanti.
Crescita e raccolta
La pianta forma cespi di foglie cave e pseudobulbi allungati;
raccolta manuale o meccanica al raggiungimento del calibro commerciale desiderato, generalmente prima dell’indurimento dei tessuti e dell’emissione degli scapi fiorali.
Preparazione post-raccolta
Eliminazione di terra, radichette eccedenti e foglie danneggiate;
eventuale lavaggio e asciugatura controllata;
calibratura per lunghezza e diametro del fusto.
Confezionamento
Mazzetti legati o imballaggi in vaschetta/sacchetto, spesso in atmosfera protettiva per prolungare la shelf-life;
conservazione in catena del freddo lungo la distribuzione.
Proprietà fisiche
Morfologia: fusto cilindrico allungato, con parte basale bianca o bianco-verde e parte apicale verde scuro; foglie cave, tubolari.
Colore: bianco/bianco-verde alla base, verde glauco nelle porzioni fogliari.
Odore: caratteristico odore alliaceo (tipico di cipolla/aglio).
Densità: bassa, tipica degli ortaggi a tessuto parenchimatico ricco d’acqua.
Attività dell’acqua (aw): elevata, compatibile con deperibilità rapida a temperatura ambiente.
Proprietà sensoriali e tecnologiche
Sapore: tipico di cipolla ma più delicato, con note vegetali fresche e leggermente dolci.
Intensità aromatica: moderata; aumenta con il taglio e la macerazione per liberazione di composti solforati.
Comportamento in cottura:
le parti bianche mantengono una discreta consistenza se cotture brevi;
le parti verdi si ammorbidiscono rapidamente e perdono parte della nota pungente;
gli aromi principali sono termolabili e tendono a ridursi con cotture prolungate.
Utilizzo tecnologico:
adatto a soffritti leggeri, fondi aromatici, salti brevi in padella;
impiegabile a crudo come guarnizione o ingrediente di salse e insalate.
Impieghi alimentari
Aromatizzante in minestre, zuppe, salse, piatti di carne, pesce, uova, legumi.
Consumo a crudo in insalate, pinzimoni, tartare, condimenti a base di olio e limone.
Cucina asiatica (cina, Giappone, Corea, Sud-Est asiatico): elemento base di wok, noodles, frittelle, ripieni, brodi aromatizzati.
Guarnizione per piatti caldi e freddi (strisce sottili di foglia verde aggiunte al termine della cottura).
Nutrizione e salute
Lo scalogno/cipollotto (Allium fistulosum) è un ortaggio a bassa densità energetica, con:
apporto calorico modesto (circa 30–35 kcal/100 g);
contenuto lipidico molto basso e quota di SFA trascurabile;
discreto apporto di fibra solubile e insolubile, utile per la funzionalità intestinale;
presenza di vitamina C, carotenoidi e vitamine del gruppo B;
presenza di composti solforati e flavonoidi con attività antiossidante e potenziale effetto favorevole su parametri cardiovascolari e infiammatori, analogamente ad altre specie di Allium.
La letteratura su Allium fistulosum segnala attività antiossidante, anti-infiammatoria, antimicrobica e altri potenziali effetti (ad esempio su assetto lipidico e risposta immunitaria), ma buona parte delle evidenze riguarda estratti concentrati e modelli sperimentali; il consumo alimentare va quindi inquadrato come parte di una dieta varia ed equilibrata, senza attribuire proprietà farmacologiche dirette.
Nota porzione
Nell’uso comune come aromatizzante la porzione tipica è di 10–30 g per porzione di piatto. Se impiegato come ortaggio di accompagnamento (es. verdura saltata), porzioni di 40–60 g per adulto sono usuali.
Allergeni e intolleranze
Allium fistulosum non rientra tra gli allergeni obbligatori da dichiarare secondo la normativa UE, ma tutte le Allium spp. possono, in rari casi, dare reazioni allergiche individuali.
Può contribuire all’apporto di FODMAP (fruttani) e dare disturbi gastrointestinali (gonfiore, meteorismo) in soggetti con sindrome dell’intestino irritabile sensibili a questo gruppo di carboidrati.
In prodotti trasformati è necessario indicare in etichetta la presenza dell’ingrediente (es. “scalogno”, “cipollotto”, “estratto di Allium fistulosum”) e le eventuali tracce di altri allergeni regolamentati.
Conservazione e shelf-life
Conservare preferibilmente in refrigerazione (0–4 °C), con umidità moderata, evitando ristagni d’acqua.
A temperatura di refrigerazione la shelf-life tipica è di 7–10 giorni per il prodotto fresco non confezionato, che può estendersi con packaging in atmosfera modificata.
A temperatura ambiente la deperibilità è rapida: appassimento delle foglie, imbrunimenti, possibile sviluppo di muffe e marcescenze a carico dei tessuti basali.
Per uso domestico è consigliato:
eliminare eventuali porzioni danneggiate prima dello stoccaggio;
utilizzare contenitori semi-aperti o sacchetti forati per limitare condensa eccessiva.
Sicurezza e regolatorio
Prodotto vegetale soggetto ai limiti di legge su residui di prodotti fitosanitari, contaminanti ambientali e requisiti igienici applicabili a ortaggi freschi.
Le aziende devono applicare sistemi di gestione igienico-sanitaria come GMP/HACCP lungo la filiera (produzione primaria, lavorazione, confezionamento, distribuzione).
Obbligo di tracciabilità “one step back–one step forward” (origine della materia prima, lotti di produzione, destinatari).
Etichettatura
Per il prodotto fresco in vendita al dettaglio vanno riportati, secondo la normativa in vigore:
denominazione di vendita (es. “scalogno”, “cipollotto” o diciture equivalenti secondo lo standard commerciale adottato);
eventuale indicazione varietale o botanica (Allium fistulosum);
paese di origine;
categoria commerciale e calibro se previsti dai disciplinari;
per il prodotto confezionato: peso netto, lotto, termine minimo di conservazione, ragione sociale dell’operatore, istruzioni di conservazione.
In prodotti trasformati (es. sughi, piatti pronti, basi vegetali):
indicazione dello scalogno/cipollotto nell’elenco ingredienti in ordine decrescente di peso;
evidenziazione degli eventuali allergeni presenti nella ricetta;
dichiarazione nutrizionale secondo le regole generali.
Troubleshooting
Difetti qualitativi frequenti
Appassimento e ingiallimento fogliare
conservazione a temperatura troppo elevata o in ambiente troppo secco;
eccessiva durata di stoccaggio.
Marcescenze alla base
umidità elevata, condensa nei contenitori, danni meccanici alla parte basale;
contaminazione da microrganismi degradativi (muffe, batteri).
Odori anomali (fermentato, marcio)
inizio di processi fermentativi o putrefattivi, non idoneo al consumo.
Misure preventive
Mantenere una catena del freddo stabile.
Evitare accumuli di condensa in imballaggi chiusi; utilizzare materiali traspiranti o microforati.
Ridurre manipolazioni e urti per limitare le lesioni dei tessuti, che accelerano il deterioramento.
Principali funzioni INCI (cosmesi)
Derivati da Allium fistulosum compaiono in etichetta come, ad esempio, Allium Fistulosum Bulb Extract, Allium Fistulosum Root Extract, Allium Fistulosum (Green Onion) Extract. In base ai database cosmetici ufficiali e alle schede tecniche, le principali funzioni INCI sono:
Skin conditioning
mantenimento della pelle in buone condizioni (ammorbidimento, miglior sensazione tattile).
Antiossidante
contributo alla protezione di ingredienti e formulazione dall’ossidazione; in alcuni casi supporto a claim antiossidante/anti-age, legato alla presenza di composti fenolici e solforati.
Altre note formulative
odore caratteristico alliaceo, che richiede concentrazioni basse o mascheramento nella formula;
uso e claims soggetti ai limiti e alle condizioni previsti dalla normativa cosmetica locale (es. Regolamento (CE) n. 1223/2009 per l’UE).
Conclusione
Lo scalogno (Allium fistulosum L.), inteso come cipollotto/cipolla d’inverno, è un ortaggio aromatico a basso apporto energetico, con contenuto lipidico trascurabile, discreto apporto di fibra, minerali e vitamine (in particolare vitamina C e carotenoidi), oltre a una serie di composti solforati e fenolici tipici del genere Allium. L’impiego principale è culinario, come base aromatica o guarnizione, con un profilo sensoriale delicato e versatile in molte cucine tradizionali e moderne.
Nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata, può contribuire alla diversificazione del consumo di ortaggi e all’introduzione di fitocomposti potenzialmente favorevoli su stress ossidativo e processi infiammatori. Dal punto di vista cosmetico, estratti da bulbo, radici o parte aerea di Allium fistulosum trovano impiego come ingredienti skin-conditioning e antiossidanti, con utilizzo regolato dai relativi standard di sicurezza.
Mini-glossario
SFA: Saturated Fatty Acids, acidi grassi saturi. In eccesso sono associati ad aumentato rischio cardiovascolare; negli ortaggi come lo scalogno la quota è molto bassa rispetto ai grassi insaturi.
MUFA: MonoUnsaturated Fatty Acids, acidi grassi monoinsaturi. Possono contribuire favorevolmente al profilo lipidico quando inseriti in una dieta equilibrata.
PUFA: PolyUnsaturated Fatty Acids, acidi grassi polinsaturi. Comprendono, ad esempio, acido linoleico e altri acidi grassi essenziali; un apporto adeguato è generalmente considerato positivo per la salute cardiovascolare.
GMP/HACCP: Good Manufacturing Practices / Hazard Analysis and Critical Control Points. Sistemi di gestione che assicurano condizioni igieniche, sicurezza e qualità durante produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti.
BOD/COD: Biochemical Oxygen Demand / Chemical Oxygen Demand. Parametri utilizzati per valutare il carico organico biodegradabile (BOD) e ossidabile (COD) delle acque reflue, importanti per stimare l’impatto ambientale degli scarichi industriali.
Studi
Lo scalogno è stato tradizionalmente usato per trattare mal di testa, dolori addominali, raffreddori comuni, malattie cardiovascolari.
Un estratto di scalogno e di Viola mandshurica ha indotto una riduzione del peso corporeo, della massa grassa, delle dimensioni degli adipociti migliorando trigliceridi sierici, colesterolo totale e livelli di leptina in ratti obesi (1).
Lo scalogno ha dimostrato attività antiossidante ed antipertensiva in uno studio dfi 6 mesi su ratti obesi alimentati con una dieta ad alto contenuto di grassi e di zuccheri (2).
Il bulbo di Allium fistulosum contiene oli essenziali composti da allicina, mucilla, grasso grezzo, proteina grezza, fibra grezza, estratto N-free, pentosano e polisaccaridi (3).
Bibliografia__________________________________
(1) Sung YY, Kim SH, Yoo BW, Kim HK. The nutritional composition and anti-obesity effects of an herbal mixed extract containing Allium fistulosum and Viola mandshurica in high-fat-diet-induced obese mice BMC Complement Altern Med. 2015 Oct 16;15:370. doi: 10.1186/s12906-015-0875-1.
Abstract. Background: In traditional oriental medicine, A. fistulosum and V. mandshurica are considered to be effective in promoting blood circulation. Therefore, in this study, we investigated whether a solution containing both A. fistulosum and V. mandshurica (AFE + VME) extracts has synergistic effects on the treatment of hyperlipidemia and obesity. Methods: Anti-obesity effects of an herbal extract containing Allium fistulosum and Viola mandshurica (AFE + VME) were investigated in high-fat diet (HFD)-induced obese mice. AFE + VME was orally administrated to mice with the HFD at a dose of 200 mg/kg/day for 8 weeks. We observed the effects of mixed extract on body weight, fat mass, serum lipid levels, and mRNA expression levels of lipid metabolism-related genes in the adipose tissue of mice. Results: The nutritional analysis revealed that this mixed extract is high in carbohydrate (72.2 g/100 g) and protein (11.5 g/100 g); low in fat (1.7 g/100 g); rich in vitamins E (4.8 mg/100 g), B1 (14.8 mg/100 g), B2 (1.0 mg/100 g), niacin (7.9 mg/100 g), and folic acid (1.57 mg/100 g); and rich in minerals such as calcium (600 mg/100 g), iron (106.1 mg/100 g), and zinc (5.8 mg/100 g). The oral administration of AFE + VME in obese mice reduced body weight, tissue weight, adipocyte size, and lipid accumulation in the liver compared with HFD control mice. AFE + VME also decreased serum triglyceride, total cholesterol, and leptin concentrations. Furthermore, AFE + VME markedly increased the mRNA expression of peroxisome proliferator-activated receptor-γ (PPAR-γ), uncoupling protein-2 (UCP-2), and adiponectin and decreased leptin expression in the epididymal white adipose tissue. Our results suggest that the extract containing A. fistulosum and V. mandshurica improved lipid metabolism via the up-regulation of PPAR-γ, UCP-2, and adiponectin expression and the down-regulation of leptin in HFD-induced obese mice. Conclusions: Therefore, the extract containing Allium fistulosum and Viola mandshurica may be a potentially effective therapy for obesity and its related metabolic disorders such as hyperlipidemia and insulin resistance.
(2) Yamamoto Y, Aoyama S, Hamaguchi N, Rhi GS. Antioxidative and antihypertensive effects of Welsh onion on rats fed with a high-fat high-sucrose diet. Biosci Biotechnol Biochem. 2005 Jul;69(7):1311-7.
Abstract. The effects of Welsh onion on the development of hypertension and autoxidation were studied in 6-week-old male Sprague-Dawley rats. The rats were fed with a control diet or a high-fat high-sucrose (HFS) diet with or without 5% Welsh onion (green-leafy type or white-sheath type) for 4 weeks. The systolic blood pressure was elevated and the thiobarbituric acid reactive substances (TBARS) in plasma were increased in the rats fed with the HFS diet without Welsh onion. The rats fed with the HFS diet containing Welsh onion, especially the green-leafy type, had lower blood pressure. They also had a higher level of nitric oxide (NO) metabolites in both the urine and plasma, lower activity of NADH/NADPH oxidase in the aorta, and suppressed angiotensin II production. The effect of white Welsh onion on decreasing the blood pressure was not significant, although the effects on increasing NO metabolites in the urine and decreasing NADH oxidase activity in the aorta were significant. The TBARS value in the plasma was lowered in the rats fed with either green or white Welsh onion, but the in vitro radical scavenging and ferric reducing antioxidative activities were much higher with green Welsh onion than with the white type. These results suggest that the green-leafy Welsh onion, but not the white type, reduced superoxide generation by suppressing the angiotensine II production and then the NADH/NADPH oxidase activity, increasing the NO availability in the aorta, and consequently lowering the blood pressure in the rats fed with the HFS diet. The radical scavenging and reducing antioxidative activities of green Welsh onion may also be effective in decreasing superoxide.
(3) Lee YH, Yang H, Lee SR, Kwon SW, Hong EJ, Lee HW. Welsh Onion Root (Allium fistulosum) Restores Ovarian Functions from Letrozole Induced-Polycystic Ovary Syndrome. Nutrients. 2018 Oct 4;10(10). pii: E1430. doi: 10.3390/nu10101430.
Abstract. Polycystic ovarian syndrome (PCOS) is an endocrine, metabolic, and systemic disease. It is mainly characterized by hyperandrogenism, oligomenorrhea, and high levels of luteinizing hormone (LH). There is no obvious therapy for PCOS, so patients have received symptomatic therapy. Welsh onion (Allium fistulosum) is well-known in Asian countries for its usage in food ingredients and traditional medicines. It is also studied for its many effects. These include activation of immune responses, antihypertensive effects, and antioxidant effects. Using letrozole-induced PCOS rats, we focused on herbal therapy using extract of Allium fistulosum (AF; A. fistulosum) roots to improve ovarian functions. As a nonsteroidal aromatase inhibitor, letrozole blocks conversion of testosterone to estrogen and subsequently induces PCOS phenomenon. We divided six-week-old female rats into four groups, including control, letrozole, letrozole + AF extract, and temporary letrozole groups. In our study, treatment with AF extract shows a low plasma LH/FSH ratio, and reveals high estrogen levels, ovarian morphology, folliculogenesis-related genes, and aromatase expression under PCOS mimic conditions. We concluded that AF extract administration influenced aromatase production, enhanced the estrogen steroid synthesis, and consequently restored the estrogenic feedback mechanism on the pituitary-ovary system.
| Evaluate |