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Goji berries
"Descrizione"
by Nat45 (5785 pt)
2025-Dec-01 10:58

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Bacche di goji (Lycium barbarum L.)


Descrizione

Le bacche di goji sono i frutti di piccoli arbusti del genere Lycium, in particolare Lycium barbarum L. e Lycium chinense Mill., appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, la stessa di pomodoro e peperone. Originarie delle regioni aride e semi–aride dell’Asia (soprattutto Cina nord–occidentale, Mongolia interna e Tibet), oggi vengono coltivate anche in altre aree del mondo, compresa l’Europa mediterranea, dove il clima favorisce una buona maturazione dei frutti.

L’arbusto di goji è generalmente alto tra 1 e 3 metri, con rami arcuati o ricadenti e foglie lanceolate o strette–ovate, di colore verde grigiastro, relativamente carnose. I fiori, di tonalità violacea o lilla, sono piccoli ma caratteristici, con corolla tubolare e cinque lobi. Dopo l’impollinazione si formano le bacche, di forma ovale–allungata, di colore arancione–rosso vivo a maturazione, con una polpa succosa che racchiude numerosi semi piccoli e appiattiti.

In Asia le bacche di goji sono utilizzate da secoli come alimento e come ingrediente della medicina tradizionale, soprattutto nella Farmacopea tradizionale cinese, dove sono considerate un “tonico” per vista, fegato e vitalità generale. In Occidente il loro consumo si è diffuso più di recente, soprattutto in forma di frutta essiccata, spesso proposta come “superfood”. Le bacche essiccate hanno un sapore dolce–acidulo, una consistenza morbida ma leggermente coriacea, e si prestano a essere consumate sia tal quali come snack, sia in mix di frutta secca, muesli, prodotti da forno e bevande.

Dal punto di vista compositivo, le bacche di goji contengono zuccheri, fibre, proteine, vitamine (in particolare vitamina C), minerali (soprattutto potassio, ma anche ferro, zinco e altri elementi in tracce) e una quota importante di fitocomposti bioattivi, fra cui i noti polisaccaridi di Lycium barbarum (LBP), carotenoidi (in primis zeaxantina), flavonoidi, fenoli e betaine. Questa miscela di nutrienti e sostanze bioattive è alla base del loro interesse in campo nutrizionale, nutraceutico e cosmetico.

Classificazione botanica

  • Nome comune: goji, bacche di goji

  • Nome botanico principale: Lycium barbarum L.

  • Altra specie coltivata: Lycium chinense Mill.

  • Famiglia botanica: Solanaceae

  • Origine geografica: Asia (Cina, regioni temperate e semi-aride), oggi coltivato anche in Europa e Nord America

  • Portamento: arbusto deciduo, spinoso, molto ramificato

  • Altezza: 1–3 m circa

  • Durata: perenne


Coltivazione e condizioni di crescita

Clima

  • Predilige climi temperati e temperato-continentali.

  • Resiste bene al freddo invernale una volta ben affrancato (anche diversi gradi sotto lo zero).

  • Tollera estati calde se ha acqua a disposizione.

  • Non ama climi eccessivamente umidi e piovosi per lunghi periodi.

Esposizione

  • Preferisce il pieno sole, dove fiorisce e fruttifica abbondantemente.

  • Tollera la mezz’ombra, ma con minore produzione di frutti.

  • In zone molto calde, è utile una leggera ombreggiatura nelle ore più torride.

Terreno

  • Pianta piuttosto rustica e adattabile.

  • Ideale suoli:

    • di medio impasto (franco, franco-sabbioso),

    • ben drenati,

    • moderatamente fertili.

  • Tollera terreni leggermente calcarei e anche piuttosto poveri.

  • Non ama ristagni idrici e terreni troppo compatti o argillosi.

  • pH indicativo: 6,5–8,0.

Irrigazione

  • Resiste alla siccità moderata, ma per una buona fruttificazione:

    • mantenere il terreno leggermente umido durante fioritura e allegagione;

    • irrigazioni regolari nei periodi più caldi e asciutti.

  • Evitare eccessi d’acqua e ristagni che favoriscono marciumi radicali.

  • In vaso controllare più spesso l’umidità del substrato.

Temperatura

  • Intervallo ottimale di crescita: 18–28 °C.

  • Resiste al freddo invernale (fino a diversi gradi sotto zero) in piena terra.

  • I giovani esemplari vanno protetti dalle gelate più intense nel primo inverno.

  • Temperature estive molto elevate, associate a poca acqua, possono causare caduta di fiori e piccoli frutti.

Concimazione

  • Non è particolarmente esigente, ma per aumentare la produzione:

    • incorporare compost maturo o letame ben decomposto prima dell’impianto;

    • apportare ogni anno, a fine inverno, un leggero strato di ammendante organico.

  • In terreni poveri può giovarsi di un concime equilibrato (N-P-K) a dosi moderate.

  • Evitare eccessi di azoto che stimolano troppa vegetazione a scapito dei frutti.

Cure colturali

  • Potatura importante per:

    • mantenere l’arbusto arieggiato,

    • contenere l’altezza,

    • favorire la formazione di nuovi rami fruttiferi.

  • Si interviene in genere a fine inverno, accorciando i rami troppo lunghi e diradando quelli interni.

  • Rimuovere polloni in eccesso e rami secchi o danneggiati.

  • Tenere sotto controllo le erbe infestanti attorno al colletto, soprattutto nei primi anni.

  • Monitorare eventuali parassiti tipici delle Solanaceae (afidi, acari, qualche lepidottero) e malattie fungine se il clima è molto umido.

Raccolta

  • La fruttificazione avviene in genere da estate a autunno, con produzione scalare.

  • Le bacche si raccolgono quando sono ben arancioni-rossastre, turgide e colorate in modo uniforme.

  • La raccolta può essere manuale (bacche delicate) e va ripetuta più volte durante la stagione.

  • Nei climi adatti una pianta adulta può produrre una notevole quantità di frutti.

Moltiplicazione

  • Per seme:

    • si effettua in primavera, con semi freschi o ben conservati;

    • germinazione in substrato leggero, umido e caldo (seminiera o piccoli vasetti).

  • Per talea legnosa o semilegnosa:

    • prelievo di porzioni di ramo in tarda estate o fine inverno;

    • radicazione in substrato drenante mantenuto leggermente umido.

  • Per polloni/basali:

    • spesso l’arbusto produce ricacci dalla base che possono essere separati e trapiantati.

Valori nutrizionali indicativi per 100 g (bacche di goji essiccate)

  • Energia: circa 280–320 kcal

  • Acqua: 5–10 g

  • Carboidrati totali: 45–60 g

    • di cui zuccheri: 40–50 g

  • Fibre totali: 10–15 g

  • Proteine: 10–14 g

  • Grassi totali: 1–3 g

    • SFA (saturated fatty acids, acidi grassi saturi associati, se eccessivi nel complesso della dieta, a un profilo lipidico meno favorevole): quota modesta (circa 0,3–0,6 g)

    • MUFA (acidi grassi monoinsaturi): presenti in quantità ridotte

    • PUFA (acidi grassi polinsaturi, incluse le serie n-6 e n-3, importanti per equilibrio infiammatorio e cardiometabolico): presenti in tracce

  • Vitamina C: fino a ~30–50 mg/100 g (valore variabile in base a varietà e processo di essiccazione)

  • Provitamina A (carotenoidi, incl. beta–carotene e zeaxantina): contenuto significativo

  • Minerali principali: potassio (circa 800–1400 mg/100 g), oltre a calcio, fosforo, ferro, zinco in quantità variabili

Poiché la porzione abituale è di pochi grammi al giorno, il contributo calorico è moderato ma l’apporto di micronutrienti e fitocomposti antiossidanti può essere interessante nel contesto di una dieta variata.


Principali sostanze contenute

  • Polisaccaridi di Lycium barbarum (LBP): complessi eteropolisaccaridi ad alto peso molecolare, ritenuti i principali responsabili di molte attività antiossidanti, immunomodulanti e di protezione cellulare osservate in studi sperimentali.

  • Carotenoidi: in particolare zeaxantina (spesso sotto forma di zeaxantina dipalmitato), ma anche beta–carotene, luteina e altri carotenoidi con possibili effetti protettivi sulla funzione visiva e come antiossidanti.

  • Polifenoli: flavonoidi, fenoli semplici e derivati dell’acido clorogenico e di altri acidi fenolici, con attività radical scavenging.

  • Vitamina C e altri antiossidanti: ascorbato e composti minori che contribuiscono alla protezione dallo stress ossidativo.

  • Betaine: molecole osmoprotettive che possono avere effetti sul metabolismo epatico e sull’omocisteina, oggetto di studio in campo nutrizionale.

  • Aminoacidi e peptidi: che contribuiscono alla quota proteica, con presenza di alcuni aminoacidi essenziali.

  • Acidi organici e zuccheri**:** glucosio, fruttosio, saccarosio, acidi organici minori che modulano il gusto.

Questa matrice complessa di polisaccaridi, carotenoidi, vitamine e polifenoli è alla base dell’immagine delle bacche di goji come alimento ad alta densità di micronutrienti e con potenziale funzionale.


Processo di produzione

  • Coltivazione: gli arbusti di goji vengono coltivati in aree con clima temperato–arido, su suoli ben drenati. Si adottano impianti in filari con potature regolari per facilitare la raccolta e contenere l’altezza. Coltivazioni biologiche e a residuo ridotto sono particolarmente importanti, dato che il prodotto si consuma spesso con la buccia.

  • Raccolta: le bacche si raccolgono quando raggiungono il colore rosso intenso e un grado zuccherino adeguato. La raccolta può essere manuale, per ridurre danni meccanici al frutto, o meccanizzata in impianti più estesi.

  • Pretrattamento: selezione delle bacche, rimozione di frutti danneggiati o ammuffiti, eventuale lavaggio delicato e sgocciolamento.

  • Essiccazione: le bacche sono essiccate mediante essiccatoi ad aria calda, essiccazione solare controllata o tecnologia a bassa temperatura (anche sotto vuoto o con liofilizzazione) per preservare vitamina C, carotenoidi e colore.

  • Confezionamento: il prodotto essiccato viene confezionato in sacchetti o contenitori barriera all’umidità e alla luce, spesso con atmosfera modificata, per ridurre l’ossidazione.

  • Trasformazioni ulteriori: produzione di succhi, concentrati, puree, estratti secchi e polveri per integratori, oltre a estratti standardizzati per uso cosmetico.


Proprietà fisiche

  • Aspetto (bacche essiccate): piccoli frutti ovali–allungati, di colore rosso–arancione intenso, con superficie leggermente rugosa; al tatto risultano morbidi–elastici se ben essiccati e correttamente reidratabili.

  • Densità apparente: medio–bassa, tipica della frutta essiccata; il prodotto è relativamente leggero a parità di volume.

  • Umidità residua: bassa (di solito <15%), ma sufficiente a mantenere una certa morbidezza; eccessi di umidità favoriscono muffe e degradazione.

  • Colore: deriva principalmente da carotenoidi (zeaxantina, beta–carotene); è sensibile a luce, ossigeno e temperature elevate, con possibile scurimento nel tempo.


Proprietà sensoriali e tecnologiche

  • Sapore: prevalentemente dolce, con sfumature acidule e leggere note erbacee o di frutta matura; il livello di dolcezza dipende dal tenore zuccherino e dal grado di essiccazione.

  • Consistenza: masticabile e leggermente gommosa; l’ammollo in acqua o latte le rende più morbide, favorendo l’impiego in preparazioni culinarie.

  • Aroma: delicato, fruttato, con note che ricordano uva passa e frutta rossa.

  • Funzionalità tecnologica:

    • buona stabilità in mix con altre frutte essiccate e cereali, se ben protette dall’umidità;

    • capacità di cedere colore e composti solubili in infusi, tisane e bevande, conferendo tonalità aranciate–rossastre;

    • contributo a texture e masticabilità in barrette, granole e prodotti da forno.


Impieghi alimentari

  • Consumo diretto come snack di frutta essiccata.

  • Ingrediente in miscele di frutta secca e semi (trail mix), muesli, cereali per la colazione, porridge e yogurt.

  • Utilizzo in barrette ai cereali, barrette proteiche, prodotti da forno (pane dolce, muffin, biscotti) dove apportano colore e dolcezza naturale.

  • Preparazione di tisane e infusi (spesso in miscela con altre erbe e frutti), oppure come ingrediente in succhi, smoothie e bevande funzionali.

  • Uso in alcune ricette della cucina asiatica, ad esempio in zuppe, brodi e piatti a base di carne o riso, dove le bacche vengono utilizzate fresche o reidratate.


Nutrizione e salute

Dal punto di vista nutrizionale, le bacche di goji sono un alimento relativamente denso di nutrienti, con fibre, vitamina C, carotenoidi (soprattutto zeaxantina) e minerali come potassio e ferro. La presenza di LBP, polifenoli e carotenoidi conferisce un marcato potenziale antiossidante, documentato in numerosi studi in vitro e su modelli animali.

In ambito scientifico sono state investigate possibili azioni su sistema immunitario, metabolismo glucidico e lipidico, neuroprotezione, funzione visiva (per il ruolo della zeaxantina a livello di macula retinica) e protezione dallo stress ossidativo. Tuttavia, molte di queste evidenze derivano da studi sperimentali o da piccoli studi clinici: è importante non sovrastimare i risultati e considerare i goji come parte di uno stile di vita sano, non come rimedio “miracoloso”.

Dal punto di vista pratico, un consumo moderato e regolare di bacche di goji può contribuire ad aumentare l’apporto di fibre, vitamina C e antiossidanti nella dieta, in particolare se usate in sostituzione parziale di altri snack più ricchi di zuccheri aggiunti e grassi saturi.

Occorre tuttavia ricordare che le bacche di goji possono interagire con alcuni farmaci (in particolare anticoagulanti come warfarin e, potenzialmente, farmaci per diabete e ipertensione) e che sono stati descritti casi di allergia in soggetti sensibili (vedi oltre).


Nota porzione

Come riferimento generale per adulti sani:

  • una porzione ragionevole di bacche di goji essiccate è di circa 20–30 g al giorno (1–2 cucchiai colmi),

  • inserita in un contesto di dieta varia ed equilibrata e considerando il contributo di zuccheri totali della giornata.

Per l’uso in integratori con estratti concentrati è necessario attenersi alle dosi suggerite in etichetta e alle eventuali indicazioni del professionista sanitario.


Allergeni e intolleranze

  • Le bacche di goji non figurano tra gli allergeni principali a etichettatura obbligatoria, ma sono stati descritti casi di allergia alimentare con reazioni da lievi a severe.

  • È stata osservata cross–reattività immunologica con altri membri delle Solanaceae (come pomodoro) e con alcuni frutti a nocciolo (ad es. pesca) in soggetti sensibilizzati.

  • I sintomi descritti includono orticaria, angioedema, disturbi gastrointestinali e, raramente, reazioni più importanti; chi è allergico a pomodoro, pesca o altre solanacee/frutti affini dovrebbe introdurre i goji con particolare prudenza o evitarli.

  • Alcune miscele commerciali possono contenere tracce di frutta a guscio, arachidi, sesamo o glutine: è essenziale leggere l’etichetta per eventuali avvertenze “può contenere tracce di…”.


Conservazione e shelf-life

  • Conservare le bacche in contenitori ben chiusi, al riparo da umidità, luce diretta e fonti di calore.

  • Una temperatura ambiente fresca e costante aiuta a preservare colore, aroma e vitamina C; in climi molto caldi/umidi può essere utile la conservazione in frigorifero in contenitori ermetici.

  • Shelf-life tipica: 12–24 mesi dalla produzione, se la confezione rimane integra. Una volta aperto il prodotto, è preferibile consumarlo entro alcuni mesi, richiudendo bene il contenitore dopo ogni uso.

  • Segni di deterioramento: odore di muffa o di rancido, presenza di condensa o grumi umidi, comparsa di puntini bianchi/verdognoli (muffe) o imbrunimenti intensi → il prodotto non va consumato.


Sicurezza e regolatorio

  • Nell’Unione Europea le bacche di goji sono considerate alimento tradizionale e non rientrano tra i “novel food” soggetti a procedure speciali, purché si tratti del frutto di Lycium barbarum o Lycium chinense correttamente identificato.

  • Le principali attenzioni riguardano:

    • interazioni farmacologiche, in particolare con anticoagulanti (es. warfarin), dove sono stati riportati casi di aumento dell’INR e rischio di sanguinamento;

    • potenziali interazioni con farmaci ipoglicemizzanti e/o antipertensivi: è prudente che chi assume questi farmaci consulti il medico prima di un consumo abituale e significativo;

    • rischio di allergie e cross–reattività in soggetti predisposti.

  • Dal punto di vista della sicurezza alimentare, sono importanti i controlli su:

    • residui di pesticidi, dato che molta produzione è extra–UE;

    • presenza di metalli pesanti e micotossine, in particolare se l’essiccazione o lo stoccaggio non sono stati ottimali;

    • eventuale utilizzo di solfiti come conservanti (quando presenti, devono essere indicati in etichetta).


Etichettatura

Per un prodotto alimentare a base di bacche di goji:

  • Denominazione dell’ingrediente: ad esempio “bacche di goji essiccate (Lycium barbarum L.)”.

  • Indicazione della forma (essiccate, reidratate, in polvere, succo concentrato, ecc.) e dell’eventuale trattamento (bio, non bio, trattate con conservanti).

  • Paese di origine o luogo di coltivazione/raccolta (Cina, Italia, ecc.), se richiesto.

  • Dichiarazione nutrizionale standard (energia, grassi, di cui saturi, carboidrati, zuccheri, fibre, proteine, sale).

  • Eventuali avvertenze su tracce di allergeni e, se del caso, menzione di solfiti o altri additivi.

Per integratori a base di goji o estratti:

  • indicazione della parte di pianta (frutto) e standardizzazione (es. contenuto in LBP, carotenoidi, vitamina C);

  • dose giornaliera raccomandata e avvertenze generali (“non superare la dose consigliata”, “non utilizzare in gravidanza/allattamento senza parere medico”, “se si assumono farmaci (in particolare anticoagulanti) consultare il medico”).

Per cosmetici, i derivati del goji compaiono in INCI con denominazioni come Lycium Barbarum Fruit Extract, Lycium Barbarum Fruit Juice, ecc.


Troubleshooting

  • Bacche troppo dure o secche

    • Causa: essiccazione eccessiva o conservazione prolungata.

    • Azione: reidratare brevemente in acqua, latte o altra bevanda prima dell’uso; per la produzione futura, modulare tempi e temperatura di essiccazione.

  • Bacche appiccicose o agglomerate

    • Causa: assorbimento di umidità dall’ambiente.

    • Azione: verificare che la confezione sia ben chiusa; in caso di umidità importante (ma senza muffe) è talvolta possibile ri–essiccare delicatamente in forno ventilato a bassa temperatura; se compaiono muffe, il prodotto va eliminato.

  • Perdita di colore (scurimento marcato)

    • Causa: ossidazione dei carotenoidi, esposizione a luce e calore, prodotto molto vecchio.

    • Azione: migliorare confezionamento e condizioni di stoccaggio; utilizzare lotti più recenti per applicazioni in cui colore e contenuto in carotenoidi sono rilevanti.

  • Instabilità in prodotti da forno o barrette

    • Causa: sbilanciamento di umidità o interazioni con altri ingredienti.

    • Azione: regolare il tenore d’acqua dell’impasto, la dimensione dei pezzi di goji e la pre–idratazione per evitare eccessiva secchezza o migrazione di acqua.


Sostenibilità e filiera

  • Gran parte delle bacche di goji presenti sul mercato nasce da coltivazioni in Cina e in altri paesi asiatici; negli ultimi anni sono nate anche produzioni in Europa (compresa l’Italia), spesso con orientamento biologico.

  • I punti critici di sostenibilità includono:

    • uso di fitofarmaci e fertilizzanti in sistemi intensivi;

    • consumo di acqua in aree aride;

    • impatto del trasporto a lunga distanza (impronta di carbonio).

  • Una filiera più sostenibile privilegia:

    • coltivazioni biologiche o integrate, con monitoraggio di residui e qualità del suolo;

    • tracciabilità dal campo al consumatore;

    • valorizzazione di produzioni locali (“goji made in Italy” o europee) quando disponibili;

    • gestione corretta degli scarti di lavorazione (semi, bucce, residui di estrazione) tramite compostaggio o altri usi in ottica di economia circolare;

    • trattamento adeguato dei reflui di lavaggio ed estrazione, con controllo di BOD/COD per ridurre l’impatto ambientale.


Principali funzioni INCI (cosmesi)

Nei cosmetici, il goji compare soprattutto come Lycium Barbarum Fruit Extract o ingredienti affini, ottenuti da frutto fresco o secco. Le funzioni riconosciute comprendono:

  • Skin conditioning: aiuta a mantenere la pelle in buone condizioni, promuovendo una sensazione di morbidezza e comfort.

  • Astringente: può favorire una lieve sensazione di pelle più compatta, utile in tonici, sieri e trattamenti viso.

  • Antiossidante / anti–age di supporto: grazie alla presenza di polifenoli, carotenoidi e vitamina C, contribuisce a contrastare i radicali liberi indotti da inquinamento e radiazioni UV, in sinergia con altri antiossidanti di formula.

  • Hair conditioning: in prodotti per capelli può aiutare a mantenere il fusto più morbido e pettinabile, in combinazione con altri agenti condizionanti.

In genere, Lycium Barbarum Fruit Extract è considerato ben tollerato nella maggior parte dei tipi di pelle; come per tutti gli estratti botanici, è comunque necessario un controllo di qualità e test di sicurezza adeguati alla concentrazione d’uso.


Conclusione

Il goji (Lycium barbarum L., Lycium chinense Mill.) è un piccolo frutto dalla lunga tradizione d’uso in Asia e dal crescente interesse in Europa come alimento a elevata densità di micronutrienti e fitocomposti antiossidanti. In forma essiccata offre un profilo interessante di fibre, vitamina C, carotenoidi (zeaxantina in particolare), minerali e polisaccaridi bioattivi.

Inserito in quantità moderate all’interno di una dieta equilibrata, può contribuire a variare l’apporto di nutrienti e a incrementare le fonti alimentari di antiossidanti, con un ruolo potenziale nel supporto del benessere generale. È tuttavia importante mantenere una visione realistica, senza attribuire alle bacche di goji proprietà “miracolose”, e considerare attentamente sicurezza, allergie e interazioni

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