Hello, Guest!
 
 

 
 
  Objects Tiiips Categories
Rice
"Descrizione"
by AColumn (9402 pt)
2025-Dec-03 15:32

Review Consensus: 10 Rating: 10 Number of users: 1
Evaluation  N. ExpertsEvaluation  N. Experts
1
  
6
  
2
  
7
  
3
  
8
  
4
  
9
  
5
  
10
  1

Il riso (Oryza sativa) è un cereale appartenente alla famiglia delle Poaceae ed è uno degli alimenti di base più consumati al mondo. Il chicco è costituito da più strati: rivestimenti esterni (lolla e crusca), germe e endosperma amidaceo. A seconda del grado di raffinazione si distinguono riso integrale (con crusca e germe), semilavorato e riso bianco, più brillante ma povero di fibre rispetto all’integrale. Esistono numerose varietà e tipologie (tondo, medio, lungo, aromatico, risi da risotto, da sushi, parboiled, ecc.), ognuna con caratteristiche tecnologiche e culinarie specifiche.

Come ingrediente alimentare, il riso è apprezzato per il sapore delicato, la buona digeribilità e la grande versatilità. È una fonte di carboidrati complessi, fornisce una quota di proteine vegetali e, se integrale, anche fibre, vitamine del gruppo B e minerali (come magnesio e fosforo). In cucina viene utilizzato in piatti molto diversi tra loro: risotti, minestre, insalate di riso, sushi, piatti unici con verdure, legumi, carne o pesce, oltre che per la produzione di farine, bevande vegetali, dolci, creme e prodotti per la prima infanzia. Il riso è naturalmente privo di glutine, il che lo rende adatto anche all’alimentazione di persone con celiachia o intolleranza al glutine.

Il genere Oryza ha molte specie, qui alcune delle più conosciute:

  • Oryza sativa, riso bianco coltivato in tutto il mondo
  • Oryza glaberrima, coltivato in Africa
  • Oryza officinalis, coltivato in Vietnam
  • Oryza australiensis, coltivato in Australia
  • Oryza rhizomatis

L' Italia è il primo produttore europeo con colture nelle provincie di Vercelli, Novara, Pavia, Biella, Milano, Lodi e altre.

Classificazione botanica

  • Nome comune: riso

  • Nome botanico principale: Oryza sativa (riso coltivato; esistono sottospecie e gruppi varietali japonica e indica)

  • Famiglia: Poaceae (Graminacee)

  • Origine: regioni tropicali e subtropicali dell’Asia; oggi coltivato in molte aree del mondo, dalle fasce tropicali alle zone temperate umide

  • Caratteristiche generali: pianta erbacea annuale, con fusto (culmo) eretto e cavo, foglie lineari e infiorescenza a pannocchia (spiga ramificata) che porta le cariossidi (chicchi). Molte varietà si adattano a coltivazione in sommersione (risaia), altre a coltura asciutta o con sommersioni intermittenti.


Coltivazione e condizioni di crescita

Clima

  • Coltura tipicamente di clima caldo umido, ma con varietà adatte anche ad ambienti temperati (come le risaie italiane).

  • Temperature ottimali di crescita, in linea generale, comprese tra circa 20 e 30 °C.

  • Richiede una stagione vegetativa con temperature miti per almeno 4–5 mesi, senza gelate.

  • Il riso è molto sensibile al freddo: basse temperature prolungate riducono accestimento, fioritura e riempimento della granella.

Esposizione

  • Necessita di pieno sole per l’intero ciclo colturale: l’ombreggiamento riduce la fotosintesi e la produttività.

  • Le risaie sono di norma in aree aperte e pianeggianti, che permettono una distribuzione uniforme dell’acqua.

  • È importante la protezione dal vento eccessivo nelle fasi di maturazione, per limitare l’allettamento.

Terreno

  • Si adatta bene a suoli limosi o argilloso-limosi, in grado di trattenere l’acqua, con orizzonti poco permeabili che facilitano la sommersione.

  • Per la coltivazione in risaia sono preferibili terreni con moderata permeabilità, che consentano di mantenere uno strato d’acqua superficiale con perdite limitate.

  • Il pH ottimale è in genere subacido–neutro (circa 5,5–7), ma molte varietà tollerano anche condizioni leggermente più acide.

  • Una buona dotazione di sostanza organica e una struttura ben gestita favoriscono fertilità, capacità di ritenzione idrica e risposta alla concimazione.

Irrigazione e sommersione

  • Il riso tradizionalmente si coltiva in sommersione continua:

    • i campi sono livellati e circondati da arginelli (balze),

    • si mantiene un velo d’acqua (alcuni centimetri) per gran parte del ciclo colturale, dalla fase di accestimento fin quasi a maturazione lattea–cerosa.

  • La sommersione aiuta a:

    • controllare le infestanti,

    • stabilizzare la temperatura del suolo,

    • ridurre alcune fitopatie e facilitare la nutrizione azotata.

  • In molti areali si stanno diffondendo sistemi a sommersione intermittente o tecniche di irrigazione più parsimoniose (periodi alternati di allagamento e asciutta, sommersione ritardata, semina in asciutta con successiva sommersione), per ridurre i consumi d’acqua e migliorare la sostenibilità ambientale.

  • È essenziale garantire acqua in quantità adeguata nelle fasi critiche: semina/trasferimento in campo, accestimento, botticella e fioritura.

Temperatura

  • Germinazione ottimale dei semi intorno a 18–25 °C.

  • Fase vegetativa e accestimento con migliori risultati tra circa 20 e 30 °C.

  • Fioritura e maturazione sono molto sensibili agli estremi termici:

    • freddo in fioritura può ridurre l’impollinazione e causare chicchi vuoti,

    • caldo eccessivo e siccità superficiale possono danneggiare il polline e ridurre il numero di cariossidi riempite.

Concimazione

  • Il riso è una coltura esigente in nutrienti, soprattutto in azoto:

    • l’azoto sostiene accestimento e sviluppo della chioma, ma eccessi causano allettamento e maggiore suscettibilità a malattie,

    • il fosforo è importante per radici, accestimento e uniformità di fioritura,

    • il potassio contribuisce alla resistenza a stress (allettamento, malattie, siccità superficiale) e migliora la qualità della granella.

  • Spesso si combinano apporti organici (residui colturali interrati, letame, compost) e concimazioni minerali, frazionando l’azoto in più interventi (pre-semina, in accestimento, talvolta in botticella).

  • In alcuni suoli possono comparire carenze di microelementi (ferro, zinco): la gestione nutrizionale si affina con analisi del terreno e osservazione di sintomi in campo.

Cure colturali

  • Una buona preparazione del letto di semina (aratura, livellamento e affinamento del terreno) è fondamentale per uniformità di emergenza e gestione dell’acqua.

  • La gestione delle infestanti è cruciale, specialmente nelle prime fasi:

    • sommersione appropriata,

    • rotazioni colturali,

    • dove necessario, impiego mirato di erbicidi selettivi.

  • Nelle risaie tradizionali è molto importante il sistema di canali e fossi per distribuire e scaricare l’acqua, mantenendo livelli adeguati ed evitando ristagni eccessivi nelle zone periferiche.

  • Si monitorano parassiti (es. insetti fitofagi) e malattie (fungine e batteriche), adottando strategie di difesa integrata e, sempre più, pratiche a minore impatto ambientale.

Raccolta

  • La raccolta avviene quando le pannocchie hanno raggiunto maturazione fisiologica e l’umidità della granella è scesa a valori idonei al taglio meccanizzato (in genere intorno al 20–24%, poi ridotta con essiccazione).

  • In contesti moderni la raccolta è per lo più meccanizzata con mietitrebbie da riso, in grado di operare anche su terreni ancora umidi.

  • Una raccolta troppo precoce riduce resa e qualità (chicchi immaturi, maggiore rottura in lavorazione), mentre una raccolta tardiva espone a perdite per allettamento, germinazione in spiga e caduta dei chicchi.

  • Dopo la raccolta, il risone viene essiccato, stoccato e successivamente lavorato (sbramatura, sbiancatura, eventuale parboiling, ecc.).

Moltiplicazione e impianto

  • La moltiplicazione è per seme.

  • A seconda dei sistemi colturali, la semina può essere:

    • a spaglio o a file in risaia allagata (semina in acqua),

    • in asciutta con successiva sommersione (semina a file con macchine di precisione),

    • più raramente tramite trapianto di piantine.

  • La scelta delle varietà tiene conto di: ciclo (precoce, medio, tardivo), esigenze climatiche, resistenza a allettamento e malattie, caratteristiche tecnologiche del chicco (tondo, medio, lungo, cristallino o perlato) e destinazione d’uso (da risotto, da parboiled, da sushi, ecc.).

Descrizione

  • Cereale decorticato e sbramato/sbiancato (rimozione di lolla, crusca e germe), con chicco prevalentemente amido.

  • Tipologie: a grano lungo (indica), medio/lungo A e tondo (japonica); varianti parboiled (gelatinizzazione parziale dell’amido) e arricchito/fortificato in alcuni mercati.

  • Profilo sensoriale: sapore delicato, consistenza da soffice e separata (alto amilosio) a collosa (alto amilopectina).

Valore calorico (per 100 g di prodotto)

  • Crudo: ~350–365 kcal/100 g; carboidrati ~77–80 g, proteine ~6–8 g, grassi ~0,5–1,0 g, fibre basse.

  • Cotto (metodo assorbimento/acqua in eccesso): ~120–140 kcal/100 g (il valore varia con l’idratazione).

  • Sodio naturalmente basso; eventuale aggiunta proviene dalla cottura/condimenti.

Principali sostanze contenute

  • Amido: rapporto amilosio/amilopectina determinante per collosità/tenuta.

  • Proteine (prevalenza glutelina; lisina limitante), fibre molto basse per effetto della brillatura.

  • Vitamine del gruppo B e minerali in quantità ridotte (gran parte è nella crusca/germe); nei prodotti fortificati possono essere aggiunti (es. B1, B3, Fe).

  • Arsenico inorganico: in genere inferiore al riso integrale, ma dipendente dall’area di coltivazione e dal trattamento.

Processo di produzione

  • Sbramatura (rimozione lolla) → sbiancatura/brillatura (rimozione crusca/germe) → selezione e classificazione (interi/rotti) → eventuale parboiling (ammollo–vapore–essiccazione) → confezionamento secondo GMP/HACCP.

  • Possibili step di fortificazione (vitamine/minerali) e controlli su umidità, purezza varietale, metalli/pesticidi.

Proprietà sensoriali e tecnologiche

  • Gelatinizzazione dell’amido ~68–78 °C; assorbimento d’acqua 2–3× il peso a secco.

  • Retrogradazione a raffreddamento → aumento di amido resistente (RS); utile per texture e indice glicemico.

  • L’amilosio alto favorisce chicchi sgranati (pilaf), quello basso favorisce adesività (sushi).

  • Parboiled: chicco più tenace, minore collosità, resa migliore in tenuta in caldo.

Impieghi alimentari

  • Contorni, risotti (varietà italiane japonica), pilaf, paella, sushi, minestre/zuppe, dessert (pudding), farine e noodles di riso.

  • Dosaggi/resa: 1 parte riso → 1,5–2,2 parti acqua (a seconda della varietà e del metodo).

Nutrizione e salute

  • Fonte di carboidrati con IG da medio ad alto, modulabile con raffreddamento (RS), parboiling, varietà più ricche in amilosio, presenza di grassi/proteine nel piatto.

  • Naturalmente senza glutine (idoneo a dieta gluten-free con controllo cross-contamination).

  • Arsenico: il risciacquo e la cottura in eccesso d’acqua con scolo possono ridurre parte del contenuto; preferire fornitori/aree a basso As.

  • Sodio basso; grassi e zuccheri trascurabili.

Profilo dei grassi

  • Grassi totali molto bassi; pattern trace: SFA, MUFA, PUFA presenti in quantità minime senza impatto nutrizionale.

  • Nota salute: una quota relativamente maggiore di MUFA/PUFA rispetto a SFA è in genere favorevole/neutrale per i lipidi ematici; nel riso bianco l’effetto è non rilevante.

Qualità e specifiche (temi tipici)

  • Umidità (target tipico 13–14%), percentuale di rotture, lunghezza/forma del chicco, grado di brillatura, colore/bianco gessoso, impurità.

  • Tenore in amilosio, viscosità (pasting), resa in cottura.

  • Pesticidi/metalli (con focus su As), micotossine (stoccaggi corretti), corpi estranei.

  • Per prodotti ready-to-eat: microbiologia e pH/aw conformi.

Conservazione e shelf-life

  • Conservare al fresco/asciutto, al riparo da odori e infestanti; contenitori chiusi o atmosfera controllata.

  • Shelf-life tipica 24–36 mesi (riso bianco); FIFO.

  • Il riso cotto è deperibile: raffreddare rapidamente e conservare <4 °C per prevenire Bacillus cereus.

Allergeni e sicurezza

  • Il riso non è allergene maggiore UE; rare sensibilità individuali.

  • Rischio cross-contamination con glutine in molini/linee miste: verificare certificazioni.

  • Gestire CCP su corpi estranei, infestanti, umidità di stoccaggio e igiene.

Funzioni INCI in cosmesi

  • Derivati utilizzati: Oryza Sativa (Rice) Starch, Oryza Sativa (Rice) Bran Extract/Oil (quest’ultimo da crusca, non presente nel riso bianco), Hydrolyzed Rice Protein; ruoli assorbente/emolliente/condizionante.

Troubleshooting

  • Chicchi troppo collosi: sciacquare finché l’acqua è quasi limpida; ridurre rapporto acqua o usare varietà alto amilosio.

  • Chicchi rotti/pappa: eccesso di agitazione/cottura; scegliere grado di rottura più basso, controllare tempo.

  • Sapore piatto: tostatura leggera, brodo al posto dell’acqua, riposo a fine cottura 5–10 min.

  • Grani crudi al cuore: aumentare acqua o tempo; per pilaf curare la tostatura.

  • Insetti/cattivi odori: migliorare barriere e sanificazione del magazzino; usare trappole o atmosfere modificate.

Sostenibilità e filiera

  • La risicoltura tradizionale in sommersione può generare emissioni di CH₄ e richiede acqua; pratiche come AWD (alternate wetting and drying) e varietà efficienti riducono l’impatto.

  • Upcycling: rotture → farina di riso, sottoprodotti (crusca/germe) → olio di riso.

  • Gestione reflui verso target BOD/COD in lavorazioni industriali; imballaggi riciclabili e tracciabilità GMP/HACCP.

Conclusione
Il riso bianco è un ingrediente neutro e versatile con comportamento tecnologico prevedibile. La scelta varietale, il rapporto amilosio/amilopectina, e una cottura controllata consentono di ottenere texture e resa adatte a un’ampia gamma di applicazioni, mantenendo un profilo nutrizionale semplice e facilmente modulabile nel piatto.

Mini-glossario

  • IG (GI)indice glicemico: misura la risposta glicemica; può essere medio–alto nel riso bianco, riducibile con RS, parboiling e abbinamenti.

  • RSamido resistente: frazione di amido non digerita; aumenta con raffreddamento/stoccaggio cotto.

  • SFAgrassi saturi: eccessi possono aumentare LDL; nel riso sono tracce.

  • MUFAgrassi monoinsaturi (es. oleico): in genere favorevoli/neutrali; nel riso sono tracce.

  • PUFAgrassi polinsaturi (n-6/n-3): benefici se bilanciati; nel riso sono tracce.

  • TFAgrassi trans: evitare quelli industriali; non pertinenti per il riso secco.

  • ALAacido α-linolenico (n-3): precursore di EPA/DHA; irrilevante nel riso bianco.

  • EPA/DHAn-3 a lunga catena: presenti nei pesci, assenti nel riso.

  • MCTtrigliceridi a media catena: non caratteristici del riso.

  • GMP/HACCPgood manufacturing practice / hazard analysis and critical control points: sistemi per igiene e sicurezza con CCP definiti.

  • BOD/CODdomanda biochimica/chimica di ossigeno: indicatori dell’impatto dei reflui nelle lavorazioni.

  • FIFOfirst in, first out: rotazione scorte che usa prima i lotti più vecchi.

Studi

In generale, il riso contiene più di 100 sostanze bioattive principalmente nel suo strato di crusca tra cui l'acido fitico, isovitexina, gamma-orizanolo, fitosteroli, octacosanol, squalene, l'acido gamma-aminobutirrico, tocoferolo, derivati dal tocotrienolo (1) con attività antiossidante.

Non contiene invece il beta carotene (provitamina A) ed ha un contenuto molto basso di ferro e zinco (2).

Nella crusca di riso sono presenti sostanze fitochimiche bioattive che esercitano azioni protettive contro il cancro che coinvolgono il metabolismo dell'ospite e del microbioma intestinale. Una dieta a base di crusca di riso ha mostrato effetti positivi di riduzione del rischio di cancro al colon (3).

Allergie: attenzione, il riso contiene una certa quantità di lattosio.

Su questo ingrediente sono stati selezionati gli studi più rilevanti con una sintesi dei contenuti:

Riso studi

I risi più comunemente usati sono :

  • Arborio : chicchi grandi, in Italia è il più diffuso
  • Ribe : chicchi allungati.
  • Thaibonnet : chicchi medi allungati e sottili
  • Roma : chicchi grandi
  • Basmati : chicchi sottili e allungati. Coltivato in Pakistan e India
  • Carnaroli : chicchi grandi
  • Vialone nano : chicchi grandi e rotondeggianti
  • Originario o Balilla : chicchi piccoli tondeggianti
  • Jasmine : chicchi sottili di origini asiatiche
  • Rosso : chicci rossi, piccoli e stretti
  • Selvaggio : Zizania palustris
  • Baldo : chicchi grandi, lucidi
  • Gange : proviene dall'India.
  • Pedano : rilascia molto amido
  • Venere : proviene dalla Cina e dalla pianura padana
  • Patna : proviene dalla Thailandia. Chicchi lunghi e stretti
  • Sant'Andrea : Chicchi spessi e lunghi. Rilascia molto amido.

Virus e insetti parassiti del riso: Pseudomonas aeruginosa, Rice yellow mottle virus, Magnaporthe oryzae , Rice Tungro Bacilliform Virus, Lissorhoptrus oryzophilus Kuschel, Oebalus pugnax, Xanthomonas oryzae

Bibliografia_______________________________________________________________________

(1)  Bidlack W. Phytochemicals as bioacive agents. Lancaster, Basel, Switzerland: Technomic Publishing Co., Inc; 1999. pp. 25–36.

(2) Singh SP, Gruissem W, Bhullar NK.   Single genetic locus improvement of iron, zinc and β-carotene content in rice grains.    Sci Rep. 2017 Jul 31;7(1):6883. doi: 10.1038/s41598-017-07198-5.

Abstract. Nearly half of the world's population obtains its daily calories from rice grains, which lack or have insufficient levels of essential micronutrients. The deficiency of micronutrients vital for normal growth is a global health problem, and iron, zinc and vitamin A deficiencies are the most prevalent ones. We developed rice lines expressing Arabidopsis NICOTIANAMINE SYNTHASE 1 (AtNAS1), bean FERRITIN (PvFERRITIN), bacterial CAROTENE DESATURASE (CRTI) and maize PHYTOENE SYNTHASE (ZmPSY) in a single genetic locus in order to increase iron, zinc and β-carotene content in the rice endosperm. NAS catalyzes the synthesis of nicotianamine (NA), which is a precursor of deoxymugeneic acid (DMA) iron and zinc chelators, and also chelate iron and zinc for long distance transport. FERRITIN provides efficient storage of up to 4500 iron ions. PSY catalyzes the conversion of GGDP to phytoene, and CRTI performs the function of desaturases required for the synthesis of β-carotene from phytoene. All transgenic rice lines have significantly increased β-carotene, iron, and zinc content in the polished rice grains. Our results establish a proof-of-concept for multi-nutrient enrichment of rice grains from a single genetic locus, thus offering a sustainable and effective approach to address different micronutrient deficiencies at once.

(3) Zarei I, Oppel RC, Borresen EC, Brown RJ, Ryan EP. Modulation of plasma and urine metabolome in colorectal cancer survivors consuming rice bran.  Integr Food Nutr Metab. 2019 May;6(3). doi: 10.15761/IFNM.1000252.

Abstract. Rice bran has bioactive phytochemicals with cancer protective actions that involve metabolism by the host and the gut microbiome. Globally, colorectal cancer (CRC) is the third leading cause of cancer-related death and the increased incidence is largely attributed to poor dietary patterns, including low daily fiber intake. A dietary intervention trial was performed to investigate the impact of rice bran consumption on the plasma and urine metabolome of CRC survivors. Nineteen CRC survivors participated in a randomized-controlled trial that included consumption of heat-stabilized rice bran (30 g/day) or a control diet without rice bran for 4 weeks. A fasting plasma and first void of the morning urine sample were analyzed by non-targeted metabolomics using ultrahigh-performance liquid chromatography-tandem mass spectrometry (UHPLC-MS/MS). After 4 weeks of either rice bran or control diets, 12 plasma and 16 urine metabolites were significantly different between the groups (p≤0.05). Rice bran intake increased relative abundance of plasma mannose (1.373-fold) and beta-citrylglutamate (BCG) (1.593-fold), as well as increased urine N-formylphenylalanine (2.191-fold) and dehydroisoandrosterone sulfate (DHEA-S) (4.488-fold). Diet affected metabolites, such as benzoate, mannose, eicosapentaenoate (20:5n3) (EPA), and N-formylphenylalanine have been previously reported for cancer protection and were identified from the rice bran food metabolome. Nutritional metabolome changes following increased consumption of whole grains such as rice bran warrants continued investigation for colon cancer control and prevention attributes as dietary biomarkers for positive effects are needed to reduce high risk for colorectal cancer recurrence.

Brown DG, Borresen EC, Brown RJ, Ryan EP. Heat-stabilised rice bran consumption by colorectal cancer survivors modulates stool metabolite profiles and metabolic networks: a randomised controlled trial. Br J Nutr. 2017 May;117(9):1244-1256. doi: 10.1017/S0007114517001106. 

Abstract. Rice bran (RB) consumption has been shown to reduce colorectal cancer (CRC) growth in mice and modify the human stool microbiome. Changes in host and microbial metabolism induced by RB consumption was hypothesised to modulate the stool metabolite profile in favour of promoting gut health and inhibiting CRC growth. The objective was to integrate gut microbial metabolite profiles and identify metabolic pathway networks for CRC chemoprevention using non-targeted metabolomics. In all, nineteen CRC survivors participated in a parallel randomised controlled dietary intervention trial that included daily consumption of study-provided foods with heat-stabilised RB (30 g/d) or no additional ingredient (control). Stool samples were collected at baseline and 4 weeks and analysed using GC-MS and ultra-performance liquid chromatography-MS. Stool metabolomics revealed 93 significantly different metabolites in individuals consuming RB. A 264-fold increase in β-hydroxyisovaleroylcarnitine and 18-fold increase in β-hydroxyisovalerate exemplified changes in leucine, isoleucine and valine metabolism in the RB group. A total of thirty-nine stool metabolites were significantly different between RB and control groups, including increased hesperidin (28-fold) and narirutin (14-fold). Metabolic pathways impacted in the RB group over time included advanced glycation end products, steroids and bile acids. Fatty acid, leucine/valine and vitamin B6 metabolic pathways were increased in RB compared with control. There were 453 metabolites identified in the RB food metabolome, thirty-nine of which were identified in stool from RB consumers. RB consumption favourably modulated the stool metabolome of CRC survivors and these findings suggest the need for continued dietary CRC chemoprevention efforts.

Beyer P, Al-Babili S, Ye X, Lucca P, Schaub P, Welsch R, Potrykus I. Golden Rice: introducing the beta-carotene biosynthesis pathway into rice endosperm by genetic engineering to defeat vitamin A deficiency. J Nutr. 2002 Mar;132(3):506S-510S. doi: 10.1093/jn/132.3.506S. 

 Abstract. To obtain a functioning provitamin A (beta-carotene) biosynthetic pathway in rice endosperm, we introduced in a single, combined transformation effort the cDNA coding for phytoene synthase (psy) and lycopene beta-cyclase (beta-lcy) both from Narcissus pseudonarcissus and both under the control of the endosperm-specific glutelin promoter together with a bacterial phytoene desaturase (crtI, from Erwinia uredovora under constitutive 35S promoter control). This combination covers the requirements for beta-carotene synthesis and, as hoped, yellow beta-carotene-bearing rice endosperm was obtained in the T(0)-generation. Additional experiments revealed that the presence of beta-lcy was not necessary, because psy and crtI alone were able to drive beta-carotene synthesis as well as the formation of further downstream xanthophylls. Plausible explanations for this finding are that these downstream enzymes are constitutively expressed in rice endosperm or are induced by the transformation, e.g., by enzymatically formed products. Results using N. pseudonarcissus as a model system led to the development of a hypothesis, our present working model, that trans-lycopene or a trans-lycopene derivative acts as an inductor in a kind of feedback mechanism stimulating endogenous carotenogenic genes. Various institutional arrangements for disseminating Golden Rice to research institutes in developing countries also are discussed.

Evaluate